Il fatto

Inchiesta sulla Banca Popolare di Bari: 88 indagati per una truffa da 8 milioni di euro

Banca Popolare di Bari
La Guardia di Finanza sta notificando gli avvisi di conclusione delle indagini: nel mirino i vertici pro tempore dell'istituto di credito e i responsabili delle filiali
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Ottantotto persone, tra cui i vertici pro tempore della Banca Popolare di Bari e i responsabili delle filiali dell’istituto di credito, sono stati raggiunti da un avviso di conclusione delle indagini preliminari, emesso dalla Procura della Repubblica di Bari, in merito ad una inchiesta su una presunta truffa da otto milioni di euro.

Gli indagati dovranno difendersi, a vario titolo, dei reati di truffa in concorso, in relazione alle loro rispettive funzioni.

Gli avvisi di conclusione delle indagini arrivano al termine di una serrata attività svolta dal nucleo di polizia economico – finanziaria della Guardia di Finanza di Bari, sotto il coordinamento della Procura, scaturita dalle querele presentate da 176 persone le quali sarebbero state indotte «mediante artifizi e raggiri, nonché approfittando della particolare situazione di vulnerabilità, all’acquisto di prodotti finanziari “illiquidi” e ad elevata rischiosità» emessi dall’istituto bancario.

Stando alle ricostruzioni delle fiamme gialle, le persone indagate «non avrebbero fornito agli investitori notizie appropriate per effettuare consapevolmente le proprie scelte di investimento».

La procura contesta agli indagati di aver violato le disposizioni in materia di intermediazione finanziaria, manipolando il questionario di profilatura del rischio, con la finalità di porre le basi per la successiva collocazione di strumenti finanziari evidentemente inadeguati alle caratteristiche personali e agli obiettivi della persona offesa.

Inoltre sarebbe stata omessa la raccolta di tutte le informazioni necessarie ai fini della valutazione dell’adeguatezza dello strumento finanziario da collocare in relazione all’esperienza, alla conoscenza e agli obiettivi di investimento della clientela; la consegna ai clienti dei documenti previsti per legge e l’adeguata informazione sulla natura illiquida e particolarmente rischiosa del titolo, non negoziato su mercati regolamentati e caratterizzato da un’alea, che doveva essere specificatamente rappresentata.

La contestazione riguarda, altresì, la predisposizione e l’utilizzo di un modello di questionario di profilatura dei clienti che agevolava l’attribuzione all’investitore di un profilo di rischio sintetico medio/medio-alto, adeguato al collocamento di azioni proprie della Banca Popolare di Bari; l’attribuzione fraudolenta agli strumenti finanziari di un livello di rischio sintetico minore rispetto a quello attribuito alle azioni, quotate e non quotate, di banche terze, al fine di manipolare la valutazione di adeguatezza/appropriatezza delle operazioni di investimento dei clienti; indicazione nel prospetto di vendita degli strumenti finanziari di informazioni poco chiare sui fattori di rischio degli stessi e l’attuazione di procedure inadeguate finalizzate alla trattazione degli ordini di vendita in palese violazione della parità dei soci con conseguente impossibilità di vendere le azioni stesse nel momento in cui vi era la possibilità.

 

venerdì 19 Aprile 2024

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