La nota

320mila euro al liquidatore Asv, Natilla chiede trasparenza

Franco Natilla
Franco Natilla
Il consigliere comunale di minoranza ha chiesto accesso agli atti prodotti dal consulente legale di Andria, ma la richiesta è stata disattesa
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“Pubblica amministrazione creativa a Bitonto: nella passata gestione municipale è stata inventata dal nulla la liquidatela in subappalto a carico del committente della liquidazione, prassi assolutamente inedita e non condivisa da me”. Così il consigliere comunale Franco Natilla in una nota.
Secondo il consigliere di opposizione “sarebbe una condotta non conforme alle norme vigenti quella posta in essere dal liquidatore di Asv SpA, la partecipata di cui il Comune bitontino è rimasto unico socio”. Se ne ha notizia in una interrogazione rivolta già nel 2022 dallo stesso Natilla al sindaco Ricci, quindi già oggetto d’interesse nelle sedute del Consiglio comunale. Il rappresentante del gruppo politico di minoranza I Riformisti fronte del lavoro poneva l’attenzione “sulle consulenze conferite a un avvocato di Andria dal liquidatore, che ha posto la parcella dello studio andriese a carico delle casse comunali. Attribuzione che appare indebita, perché il Tuel (il testo unico delle leggi in materia) limita al liquidatore il percettore di un compenso pubblico per la propria attività, omnicomprensiva che dovrebbe includere le competenze necessarie per svolgere il compito (eventuali ricorsi a tecnici ed esperti sarebbero quindi a beneficio esclusivo del liquidatore stesso e pertanto a suo carico)”.
Il Comune di Bitonto, quindi, secondo Natilla “dovrebbe limitarsi a corrispondere il compenso al liquidatore unico, nominato dalla Giunta precedente Abbaticchio, che a suo tempo decise di incaricare un solo professionista, riconoscendogli un compenso pari ai valori massimi previsti, piuttosto che una terna di liquidatori, ognuno con competenze tecnico legali diverse”.
Ad oggi – prosegue il consigliere di minoranza – al liquidatore Asv sono stati versati complessivamente 320mila euro e i costi relativi a incarichi consulenziali a suo beneficio e scelta dovrebbero essere sopportati in proprio dal liquidatore e non scaricati sul bilancio di Asv e conseguentemente del Comune, finendo per gravare così sui cittadini contribuenti”.
Natilla aveva anche chiesto di visionare gli atti prodotti dal consulente legale di Andria, in carica da circa due anni (per un compenso che si aggira sui 6mila euro al mese). Non è stato consentito e quei documenti sono di fatti secretati, sebbene si tratti di atti amministrativi la cui conoscibilità è tutelata dal diritto di accesso, regolato da chiare norme statali in vigore. La richiesta è stata disattesa con argomentazioni pretestuose, tanto da indurre il consigliere a chiedersi le ragioni alla base della posizione assunta dal liquidatore: “Cosa avrà mai da nascondere? Dopo tutto parliamo di soldi pubblici!”.
A questo punto Natilla sollecita una presa di posizione del sindaco Ricci e del segretario generale, quale garante della trasparenza amministrativa.

mercoledì 17 Aprile 2024

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Suriano Vincenzo
Suriano Vincenzo
12 giorni fa

Che assurdita’, chi hanno nominato un premio Nobel x l’economia, per chiedere tutto quel denaro. Con che criterio si nomina un professionista?Tanto e’ tutto denaro pubblico. Bisigna indagare, secondo me e amico a qualcuno.

Carlos
Carlos
10 giorni fa
Rispondi a  Suriano Vincenzo

Ma vaaaa … pensa te❗