Il libro

Massimo Polidoro ricorda Piero Angela ne “La meraviglia del tutto”

Marco Lovero
Marco Lovero
Presentazione del libro "La meraviglia del tutto"
L'ultima opera del professore è una conversazione su universo, scienza, natura, uomo attraverso il dialogo
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Un giovane Polidoro con Piero Angela
Un giovane Polidoro con Piero Angela

L’ultimo regalo che Piero Angela ci lascia è “La meraviglia del tutto”, libro scritto con Massimo Polidoro e presentato nella serata di ieri al teatro Traetta in un dialogo con la giornalista Viviana Minervini.

Ad introdurre l’evento Paola Nicchia, prorettrice dell’Università degli Studi di Bari: «Sono onorata, mi fa molto piacere essere qui a celebrare Piero Angela a cui avevamo dato la la laurea nel 2004 e il sigillo d’oro nel 2018. È stato per tutti un esempio di sobrietà e onestà intellettuale, punto di riferimento indiscusso e invalicabile per tutti gli amanti della divulgazione scientifica. Chi non non ricorda Quark? Aveva la capacità di spaziare da argomenti di natura scientifica a quelli di natura umanistica dando uno sguardo al passato, alle nostre radici e uno sguardo al futuro, alla tecnologia, al progresso, senza alcuna discontinuità. Questo è la sua capacità grande che poi ha fatto di Quark un format pazzesco che ci ha tenuto tutti incollati indipendentemente dall’età, dalla provenienza, dalla formazione. Questo è quello che in fondo è il sogno del professore universitario: mettere al centro della vita la conoscenza, i saperi, cercano di trasferire il massimo stimolando curiosità, l’interesse. La divulgazione ha fatto fatica a prendere il suo spazio. Dopo la sua introduzione ci ha messo un po’ di tempo prima di raggiungere un grado di maturazione che oggi è molto avanzato. Credo sia un grosso risultato che, se possibile, valorizza e ci fa comprendere quanto il lavoro di Piero sia stato grande per tutto il Paese e per l’estero».

A ricordare il suo incontro con il Professore Massimo Polidoro: «Da ragazzino ero appassionato del mistero: dischi volanti, fantasmi, fenomeni paranormali. Leggevo tanto su questi fenomeni solo che tutto mi lasciava molto perplesso. Vengo a sapere che proprio la persona che guardavo tutti i giorni in televisione, Piero Angela,aveva scritto un libro su questi argomenti “Viaggio nel mondo del paranormale”, che non solo rispondeva a tanti interrogativi che avevo su questi temi ma soprattutto mi faceva capire una cosa importantissima: il funzionamento della scienza. Raccontava argomenti che esulavano dalla scienza con un approccio scientifico, un metodo che si basa proprio sul dubbio. La lettura è stata così straordinaria che decisi di scrivere una lettera intestata a “Piero Angela, Rai, Roma”».

È proprio Angela a continuare il racconto attraverso un video: «Alla lettura della lettera dissi a James Randi (illusionista e divulgatore scientifico conosciuto per le sue posizioni razionaliste e uno scettiche in oppositore delle pseudoscienze, ndr) “Questo giovane mi sembra in gamba, stai insieme a lui”. E così è andata, siete stati insieme un anno negli Stati Uniti».

Dialogando con Leonardo Degennaro del dipartimento di Farmacia della “Aldo Moro” Polidoro riflette sull’importanza della terza missione: «Seguendo l’esempio di Piero Angela ci sono due aspetti da tenere sempre presenti: il rigore, condividere dei contenuti che siano fondati e il renderli accessibili a tutti, quel che riguarda il modo di raccontarli, di comunicarli. Non possiamo aspettarci che le persone sappiano tutto quello che un ricercatore ha cercato. Non possiamo dare niente per scontato, bisogna mettersi nei panni di chi non ha mai aperto un libro e non sa niente di questi temi. Richiede creatività, fantasia, studio. Non si può improvvisare la divulgazione, il racconto della scienza. Anche i social hanno aperto possibilità di fare divulgazione scientifica, se vuoi raggiungere i ragazzi bisogna usare Instagram e YouTube».

«Quello che Piero diceva spesso – prosegue l’autore dialogando con Francesco Giordano del dipartimento interateneo di Fisica – non è tanto la divulgazione fine a se stessa ma la capacità di riuscire a far capire che cosa queste scoperte significano per noi, per la nostra vita, per le scelte che facciamo, per il futuro come ce la cambia dalla vita. Una volta che vediamo il quadro d’insieme, non la singola curiosità, facciamo le connessioni e dobbiamo valutare quanto valga la pena andare in questa direzione. È un lavoro chiaramente più complesso perché devi aiutare le persone a fare un percorso di ragionamento e considerazioni anche anche complesse. Il libro nasce proprio con quello spirito nel 2019, Piero aveva già compiuto novant’anni ed espresse il desiderio di scriverlo con me attraverso una forma di un dialogo, la forma che considerava più efficace per far passare idee».

Quello che colpisce de “La meraviglia del tutto” è il trattare gli argomenti più disparati, dall’influenza della chiesa nella ricerca alla diminuzione della natalità e al lavoro fuori casa della donna, capacità tipica di Piero Angela. «Per me la meraviglia di questo libro – conclude Polidoro – è il fatto che riesce a farci amare la curiosità, il senso di meraviglia che lui sapeva nutrire e innescare credo sia la cosa più bella che ha lasciato a tutti noi, ci da molta speranza».

A chiudere l’evento il sindaco Francesco Paolo Ricci: «Dobbiamo pensare al futuro, a quello che stiamo lasciando ai nostri figli. Purtroppo la realtà è molto più drammatica di quello che ci appare e abbiamo solo due opzioni per migliorare la situazione: incentivare un lavoro di carattere culturale cambiando mentalità e sradicando una certa forma mentis e tornare a fare sistema ragionando su proposte serie e concrete di progettualità se vogliamo cambiare questo Paese».

giovedì 18 Aprile 2024

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