Attualità

La ‘gogna mediatica’ ai tempi di Facebook

Mariagrazia Lamonaca
Gogna mediatica
Il caso del professor Giuseppe Cannito, diffamato sul social network perché additato come il responsabile del delitto Muscatelli, pur essendo del tutto estraneo ai fatti
scrivi un commento 34

Un giorno arrivò da san Filippo Neri una donna di Roma, ben nota fra i suoi compaesani per la sua arte di pettegolezzo. La signora, per penitenza alla sua confessione, ricevette da Filippo Neri l’ordine insolito di spennare una gallina, spargerne in seguito le penne e le piume per le strade della città e poi ritornare da lui. La donna obbedì e dopo aver fatto questo, tornò dal confessore che le disse: «La penitenza non è finita! Ora devi andare per tutta Roma a raccogliere le penne e le piume che hai sparso!». Immediata la protesta della chiacchierona: «Non si può, non è possibile!» E il confessore a lei: «Anche le chiacchiere che hai sparso per tutta Roma non si possono più raccogliere! Sono come le piume e le penne di questa gallina che hai sparso dappertutto! Non c’è rimedio per il danno che hai fatto con le tue chiacchiere!».

Questo racconto è assai simile a quello che è successo ieri a Bitonto. Un fatto di cronaca, un delitto che tutti conosciamo, con un presunto responsabile di cui tutti, morbosamente, bramavano conoscere il nome. E allora qualcuno ha “sparato” il nome di una persona totalmente innocente ed estranea ai fatti: il professore di religione Giuseppe Cannito, attivo divulgatore di materie religiose, collaboratore dell’arcivescovo Cacucci e della comunità dei Santi Medici per tante iniziative religiose, anche fuori Bitonto.

Motivi ancora incomprensibili e assurdi hanno portato qualcuno a puntare l’indice contro il professore su Facebook, il social network più diffuso. Di lì il passo è stato brevissimo: in poche ore si diffonde per tutta la città la notizia, con tanto di foto, che fosse Cannito il responsabile dell’omicidio di Giuseppe Muscatelli, ucciso il giorno prima in pieno centro con una coltellata. La notizia è rimbalzata come una micidiale palla dovunque e, se da un lato c’era chi, non conoscendolo, insultava il professore violentemente, dall’altro c’erano tante persone che ne prendevano le difese. Giuseppe Cannito, appena appresa la notizia, è corso dai Carabinieri per denunciare il fatto.

«Non capisco come possano aver pensato a me, che sono totalmente estraneo alla vicenda e non conosco né il responsabile dell’omicidio, né il povero ragazzo rimasto ucciso» ha dichiarato Cannito a BitontoLive. «Inutile dire – ha continuato il professore – che io e la mia famiglia siamo profondamente scossi. Non auguro a nessuno quello che mi è successo. Quando i miei parenti mi hanno avvisato che stava circolando il mio nome come presunto assassino, mi sono immediatamente recato dai Carabinieri per sporgere denuncia, e loro si sono sorpresi perché il vero responsabile dell’omicidio era già stato fermato da loro stessi la sera precedente. Non conosco la persona che ha diffuso il mio nome, ma spero venga individuata. Grande conforto mi ha dato il sindaco, che mi ha chiamato per esprimere solidarietà».

«Voglio porgere le mie più sentite condoglianze alla famiglia di Giuseppe. Sono vicino al loro dolore in questo terribile momento» ha concluso.

Non va sottaciuta l’incredulità della comunità bitontina quando si è diffusa proditoriamente l’odiosa menzogna, che ha travalicato anche i confini comunali. A dare notizia di questa incredibile “bufala”, infatti, sono stati anche quotidiani non locali. Fortunatamente la menzogna, e la relativa gogna mediatica, sono durate poco, ma se qualcuno ha definito internet, e i social network in generale, come gli strumenti più democratici del nostro tempo, c’è davvero da chiedersi se non sia il caso di mettere in atto qualche forma di filtro, di controllo. Certo è che, come diceva il poeta latino Terenzio, “non c’è nulla che le malelingue non possano peggiorare“.

venerdì 18 Agosto 2017

(modifica il 28 Giugno 2022, 22:55)

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti