Dalle frazioni

Nuovo velo per l’Addolorata di Mariotto, il “dono d’amore” di una fedele

Annarita Cariello
Annarita Cariello
L'Addolorata con il nuovo velo
La donna, che preferisce rimanere nell'anonimato, ha commissionato e fatto realizzare un mantello in pizzo per coprire l'effige della patrona della frazione
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L'Addolorata con il nuovo velo
L'Addolorata con il nuovo velo

“Non morirò se prima non vedrò l’Addolorata con un velo degno del suo nome”. È racchiuso in questa semplice affermazione, ricca di umiltà e di amore, ripetuta più volte ad amici e familiari, il senso della storia che stiamo per raccontare.

La storia di un dono d’amore, che chiede di rimanere nell’anonimato, e che ha spinto una fedele mariottana a commissionare e far realizzare un nuovo lungo bellissimo velo in pizzo per adornare il capo e le spalle dell’effige dell’Addolorata, la patrona di Mariotto.

La madre dolorosa, che stringe tra le mani un fazzoletto bianco e che – col petto trafitto da un pugnale – rivolge lo sguardo verso il Figlio che sta morendo, ucciso dai peccati e dall’indifferenza di chi lo circonda. Un dolore, quello di una madre che vede il frutto della propria carne lacerato e umiliato dal mondo, che non può essere compreso in profondità se non da un’altra madre. Un dolore che, nella sua grande dignità, eleva lo spirito e genera amore, l’unica vera arma contro la sofferenza e la morte.

E l’amore chiama amore, sempre. Per questo la mariottana ha deciso di contattare il parroco della frazione, don Francesco Ardito, per comunicare la decisione di volere donare un nuovo velo all’Addolorata, che fosse pronto prima della Pasqua e della solenne processione del venerdì santo per le vie del paese. Il precedente velo, ormai logoro e usurato, risalente ad una quindicina di anni fa, secondo alcuni testimoni sarebbe non altro che un pezzo di stoffa avanzato e regalato da un altro fedele della frazione, senza alcun pregio nè ricamo, utile solo a coprire il capo della Madonna.

La donatrice, dunque, ha acquistato da un negozio di tessuti di Bari una stoffa in pizzo di quattro metri e mezzo, sotto la supervisione del parroco, che ha espresso il suo parere sulla qualità e sul tessuto più adatto. La ricerca del negozio, a quanto ha raccontato la donna, è stata più ardua del previsto, tanto da prospettarsi la probabilità addirittura di recarsi a Napoli e rivolgersi a rivenditori specializzati, pur di trovare la stoffa giusta. Il tessuto, poi, è stato lavorato artigianalmente da un celebre atelier di Bitonto che, “in maniera ineccepibile e grazie alla bravura delle sarte e alla sensibilità dello stilista”, ha realizzato il mantello per l’Addolorata.

Un mese prima il velo è stato provato direttamente sull’effige per prendere le misure precise e fare le modifiche opportune e solo ieri, durante la celebrazione della messa in onore della Madonna, l’Addolorata è stata mostrata ai fedeli con il nuovo mantello in pizzo e con la base completamente restaurata.

Cosa ha spinto la fedele a donare alla patrona un nuovo velo, così finemente elaborato? “L’amore. Nelle tante vicissitudini della vita, alcune anche profondamente dolorose, mi sono sempre affidata alla Madonna e le mie preghiere sono state ascoltate. Volevo ringraziarla per il suo amore per me e per essermi stata sempre accanto”, ha concluso la mariottana.

 

sabato 23 Marzo 2024

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1 mese fa

questa semplicità disarma anche il più forbito dei teologi