Sviluppo sostenibile

Nuovo Piano Industria 5.0: credito d’imposta per 6,3 miliardi

Marco Saracino*
Marco Saracino*
Zona industriale Bari-Modugno
Zona industriale
Il nuovo programma dà maggiore importanza al benessere del lavoratore e usa tecnologie innovative nel rispetto dei limiti di produzione del pianeta
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Il nuovo Piano Industria 5.0., a differenza del piano Industria 4.0, basato essenzialmente sull’efficienza e la produttività, va oltre, mettendo al centro del processo produttivo il benessere del lavoratore e utilizzando le nuove tecnologie per generare prosperità rispettando i limiti di produzione del pianeta. In particolare, tale approccio contribuisce a tre delle priorità della Commissione Europea:

  • Economia al servizio delle persone: umano-centrismo;
  • Green Deal europeo: transizione energetica e decarbonizzazione;
  • Europa pronta per l’era digitale e competitiva: strategie di investimento in ricerca e innovazione per vincere le sfide del futuro.

L’Industria 5.0 mira a risolvere sfide sociali come la preservazione delle risorse, il cambiamento climatico e la stabilità sociale, portando vantaggi sia all’industria sia ai lavoratori. Questo approccio favorisce modelli di produzione circolare, sostiene tecnologie che rendono più efficiente l’uso delle risorse naturali e rende le industrie più resilienti contro eventuali crisi esterne, come la pandemia da Covid-19.

Gli elementi legati al futuro dell’industria sono già parte di importanti iniziative politiche della Commissione:

  1. adozione di un approccio centrato sull’essere umano per le tecnologie digitali, compresa l’intelligenza artificiale (Proposta di regolamentazione sull’IA);
  2. potenziamento e riconversione delle competenze dei lavoratori europei, in particolare competenze digitali (Agenda delle competenze e Piano d’azione per l’educazione digitale);
  3. industrie moderne, efficienti dal punto di vista delle risorse e sostenibili, e transizione verso un’economia circolare (Green Deal);
  4. un’industria globalmente competitiva e leader mondiale, accelerando gli investimenti in ricerca e innovazione (Strategia industriale).

Questi sono solo alcuni esempi che dimostrano i forti legami tra la transizione industriale e altri sviluppi sociali.

Community of Practice dell’Industria 5.0 (CoP 5.0)

La CoP 5.0 è stata ufficialmente lanciata il 16 novembre 2023, seguita dalla prima sessione congiunta dei gruppi di lavoro della CoP 5.0. La fase iniziale della CoP 5.0 è programmata per svolgersi da novembre 2023 a maggio 2024. Durante questo periodo, la comunità sarà divisa in due gruppi di lavoro, concentrati su:

  1. conduzione di analisi tematiche con un’enfasi sull’approccio dell’ecosistema di apprendimento;
  2. sviluppo di un prototipo per lo strumento di apprendimento e valutazione dell’Industria 5.0.

Contemporaneamente, la CoP 5.0 compilerà un inventario di progetti pilota e iniziative dell’Industria 5.0, contribuendo alla mappatura completa del panorama dell’Industria 5.0 in Europa.

Una prima sessione plenaria si terrà a Bruxelles nel maggio 2024. Durante questa sessione, la CoP 5.0 adotterà i suoi primi risultati e parteciperà a discussioni riguardanti le sue future orientazioni e progetti.

Credito d’imposta industria 5.0

Il Credito d’Imposta rappresenta un importante strumento utilizzato dal governo italiano per sostenere la competitività delle imprese e stimolare i loro investimenti e sarà commisurato alle spese sostenute tra il 1º gennaio 2024 e il 31 dicembre 2025.

In questa ottica, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) sta predisponendo un nuovo pacchetto di Credito d’Imposta per incentivare gli investimenti 5.0 che combinano digitalizzazione, efficienza energetica e decarbonizzazione.

Il piano denominato “Transizione 5.0” non sostituirà quello “Transizione 4.0” ma si affiancherà ad esso, sostenendo la transizione dei processi di produzione delle imprese verso un modello efficiente sotto il profilo energetico, sostenibile e basato sulle energie rinnovabili.

Le risorse inizialmente pianificate per il credito d’imposta sono state incrementate fino a 6,3 miliardi di euro grazie alla nuova versione del Pnrr, comprensiva del capitolo dedicato a REPowerEU.

In particolare, si ripartiscono in:

  • 3,78 miliardi di euro per l’efficienza energetica, che prevede l’acquisto di beni strumentali materiali o immateriali 4.0;
  • 1,89 miliardi di euro per autoconsumo e autoproduzione di energia da fonti rinnovabili;
  • 630 milioni di euro per la formazione del personale in competenze per la transizione verde.

Si tratta degli interventi finalizzati al risparmio energetico, alla produzione di energica pulita, alla diversificazione nell’approvvigionamento energetico, anche supportando le tecnologie Net Zero, decarbonizzando i processi produttivi.

Tempi e aliquote

Le aliquote agevolative del credito d’imposta non sono ancora note ma l’incentivo sarà stabilito per scaglioni, con almeno tre soglie incrementali. Per essere agevolato, l’investimento dovrà garantire certi standard energetici, identificabili in:

  • una riduzione del consumo di energia di almeno il 3%, oppure,
  • un risparmio energetico nei processi interessati dall’investimento in beni digitali 4.0 almeno pari al 5% rispetto ai consumi rilevati per i medesimi processi prima della realizzazione dell’investimento agevolato.

Tipologia di progetti ammissibili

Si prevede che il beneficio fiscale potrà essere concesso a investimenti innovativi nell’acquisto di beni strumentali 4.0 che vengano impiegati effettivamente in progetti di innovazione tecnologica avanzata o in programmi ad alta prestazione, non solo dal punto di vista dell’efficienza industriale, ma anche dal punto di vista energetico e ambientale.

Doppia certificazione

Per essere ammissibile, il progetto dovrà essere certificato da un valutatore indipendente che attesti:

  • ex ante” che il progetto di innovazione rispetta i criteri di ammissibilità relativi alla riduzione del consumo totale di energia; e,
  • ex-post” l’effettiva realizzazione degli investimenti in conformità alle disposizioni della prima certificazione.

L’1% del budget, 63 milioni di euro, sarà destinato allo sviluppo di una piattaforma informatica per:

  1. gestire le certificazioni presentate dai beneficiari;
  2. facilitare la valutazione, lo scambio e la gestione dei dati utilizzati per l’analisi; e
  • per le attività di monitoraggio e controllo.

Fondo perduto per l’autoconsumo

Al piano 5.0, sempre con fondi REPowerEU, per un totale di 320 milioni, è stata poi affiancata una misura specifica per incentivare l’autoconsumo di energia rinnovabile da parte delle micro e PMI. In questo caso si tratterà di contributi a fondo perdutopari a circa il 50% del totale dell’investimento – per l’acquisto di sistemi e tecnologie digitali che consentono la produzione diretta di energia da fonti rinnovabili per l’autoconsumo immediato o attraverso sistemi di accumulo e stoccaggio.

 

* Marco Saracino è partner dello Studio Saracino in via Piave 47 a Bitonto.

 

venerdì 19 Gennaio 2024

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