Via libera Ue al decreto italiano

Agevolazioni in materia di energia da fonti rinnovabili: aiuti per 5,7 miliardi

Marco Saracino *
Marco Saracino *
Pannelli solari
Pannelli solari
Contributo a fondo perduto fino al 40% per le Comunità Energetiche Rinnovabili realizzate nei comuni sotto i 5.000 abitanti.
1 commento 289

l 22 novembre 2023 la Commissione Europea ha dato il via libera al decreto italiano di incentivazione alla diffusione dell’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili inviato dal Ministero dell’Ambiente contenente misure per fornire nuova energia all’Italia.

Il decreto è finalizzato a fornire un aiuto concreto per la creazione di nuove Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) attraverso una tariffa incentivante sull’energia rinnovabile prodotta e condivisa e un contributo a fondo perduto fino al 40% per le Comunità realizzate nei comuni sotto i 5.000 abitanti.

Che cosa sono le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER)?

Una Comunità Energetica Rinnovabile (CER) è un soggetto giuridico che può nascere attraverso l’associazione tra cittadini, imprese, attività commerciali ed enti territoriali e autorità locali che decidono di unire le proprie forze al fine di condividere l’energia prodotta da fonti rinnovabili con benefici economici ambientali e sociali.

I soci o membri sono persone fisiche, imprese industriali, agricole e commerciali, enti territoriali o autorità locali, il cui obiettivo principale è fornire benefici ambientali, economici e sociali a livello di comunità, ai propri soci e alle aree locali in cui opera.

Vantaggi

Le comunità energetiche hanno numerosi impatti positivi su persone, imprese, enti e comunità coinvolte: benefici economici derivanti dai meccanismi di incentivazione sull’energia condivisa; benefici ambientali derivanti dalla riduzione delle emissioni di CO2 e inquinanti (NOx, SOx ecc.); benefici sociali derivanti dallo stimolo dell’aggregazione sociale sul territorio, l’educazione alla sostenibilità e alla lotta contro la povertà energetica.

Le agevolazioni

Il decreto italiano è incentrato su due misure:

  • una tariffa incentivante sull’energia rinnovabile prodotta condivisa;
  • un contributo a fondo perduto.

 

  1. La tariffa incentivante

La tariffa incentivante è fissa per 20 anni ed è riconosciuta sulla quota parte di energia elettrica condivisa. La tariffa incentivante aumenta al diminuire della potenza degli impianti e al diminuire del prezzo di mercato dell’energia (Pz).

È inoltre prevista una maggiorazione tariffaria per gli impianti ubicati nelle Regioni del Centro e Nord Italia.

Questa misura costerà 3,5 mld all’Italia e sarà finanziata attraverso un prelievo sulle bollette dell’energia elettrica di tutti i consumatori.

  1. Il contributo a fondo perduto

È inoltre previsto per le Comunità realizzate nei comuni sotto i 5.000 abitanti, un contributo a fondo perduto fino al 40% dei costi ammissibili in relazione all’investimento effettuato per realizzare un nuovo impianto o per potenziarne uno esistente. Questa misura è finanziata con 2,2 miliardi dal PNRR, con l’obiettivo di realizzare una potenza complessiva di almeno 2 Gigawatt fino al 30 giugno 2026.

Il contributo a fondo perduto potrà essere cumulato con la tariffa incentivante nel rispetto del principio di divieto di doppio finanziamento di cui all’art. 9 del Reg. (UE) 241/2021. La potenza dei singoli impianti non può superare 1 Megawatt.

Sono ammissibili le seguenti spese:

  • realizzazione di impianti a fonti rinnovabili;
  • fornitura e posa in opera dei sistemi di accumulo;
  • acquisto e installazione macchinari, impianti e attrezzature hardware e software;
  • opere edili strettamente necessarie alla realizzazione dell’intervento;
  • connessione alla rete elettrica nazionale;
  • studi di prefattibilità e spese necessarie per attività preliminari;
  • progettazioni, indagini geologiche e geotecniche;
  • direzione lavori e sicurezza;
  • collaudi tecnici e/o tecnico-amministrativi, consulenze e/o supporto tecnico-amministrativo essenziali all’attuazione del progetto;

Le ultime quattro voci di spese di cui sopra sono finanziabili in misura non superiore al 10% dell’importo ammesso a finanziamento.

Limiti del costo di investimento massimo:

  • 1.500 €/kW, per impianti fino a 20 kW;
  • 1.200 €/kW, per impianti di potenza superiore a 20 kW e fino a 200 kW;
  • 1.100 €/kW per potenza superiore a 200 kW e fino a 600 kW;
  • 1.050 €/kW, per impianti di potenza superiore a 600 kW e fino a 1.000 kW.

 

*  Marco Saracino è partner dello Studio Saracino in via Piave 47 a Bitonto

venerdì 1 Dicembre 2023

Notifiche
Notifica di
guest
1 Commento
Vecchi
Nuovi Più votati
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti
Annalisa
Annalisa
4 mesi fa

Miliardi buttati come noccioline mentre gli alimentari rincarano del 20-30% e quindi assorbono l’eventuale futuro e ipotetico risparmio energetico.