Il fenomeno della crescita dei prezzi delle case non riguarda solo l’Italia. La tendenza, infatti, è trasversale in tutta Europa e si sta rivelando sempre più problematica sia per i giovani che acquistano la prima casa, sia per chi, invece, deve trasferirsi per lavoro in una determinata località.
Per capire l’impatto di questo aumento, è utile prendere un attimo in mano i dati Eurostat relativi al 2021. In quell’anno, il peso dei costi relativi all’abitazione sul reddito era pari al 19% circa. Nei casi delle persone e dei nuclei familiari a rischio di povertà, invece, si parlava del 38%.
Tra il 2021 e il 2022, è stato possibile apprezzare aumenti pressoché ovunque. Tra le città dove si sono sentiti di più, come sottolineato anche dalla piattaforma di alloggi internazionali HousingAnywhere, figura Milano.
In Italia, in tutte le Regioni, i prezzi delle case al metro quadro sono cresciuti meno che in altre zone d’Europa. Giusto per dare qualche numero rammentiamo che, al mese di giugno, la richiesta media per l’acquisto di una casa è risultata pari a 1.980 euro al metro quadro, circa il 2,48% in più rispetto al 2022.
Il nostro Paese, a differenza di altri, patisce la problematica della povertà delle famiglie che, dalla pandemia in poi, si è notevolmente acuita.
I costi abitativi maggiori in città
I costi abitativi sono maggiori in città. In linea di massima, un nucleo familiare che vive in un centro urbano vede la suddetta voce di spesa pesare per oltre il 10% sul reddito mensile. In zone rurali, invece, si parla del 6.
I dati del secondo trimestre in Italia
Guardando al caso specifico dell’Italia, è possibile notare un incremento dei costi al metro quadro delle abitazioni usate pari allo 0,7% nel corso del secondo trimestre dell’anno. Se si guarda alle variazioni annuali, invece, si può notare un aumento dell’1,8%.
Come hanno commentato questi dati gli esperti del settore real estate? Ponendo innanzitutto l’accento sul fatto che, nonostante l’oggettivo rialzo dell’Euribor, il parametro, calcolato giornalmente, che indica l’interesse medio delle transazioni finanziarie, effettuate in euro, tra le principali banche UE, il mercato si interfaccia ancora con un vero e proprio zoccolo duro di domanda solvibile.
Si tratta di un target che, per comprare casa, non necessita di finanziamento. Alla luce di quanto appena specificato, i prezzi non sembrano essere interessati da un forte impatto.
Per amor di precisione, però, è il caso di ricordare che si stanno già cominciando a vedere dei segnali che potrebbero far pensare a un rallentamento, soprattutto in centri di notevoli dimensioni come Milano e Roma che, nel corso del secondo trimestre, sono stati interessati da una contrazione delle quotazioni.
Per capire come si evolverà il mercato nei prossimi mesi, sarà necessario tenere d’occhio innanzitutto l’andamento inflattivo e la conseguente politica di gestione dei tassi d’interesse da parte della Banca Centrale Europea.
Qualora si dovesse assistere a una nuova crescita, questa implicherebbe l’inizio di una vera e propria fase di stallo per il mercato. Il risultato? Equilibrio fra domanda e offerta, oggi totalmente inesistente in contesti come la già citata piazza meneghina e, di riflesso, riduzione dei prezzi.
L’utente finale alla ricerca di una casa può ovviamente documentarsi su questi aspetti tecnici, senza dimenticare alcuni consigli pratici che possono fare la differenza. Uno dei principali consiste nel focalizzarsi, per la ricerca degli annunci, solo su fonti specializzate.
Ciò vuol dire, per esempio, lasciare da parte i social e considerare gli annunci di case in vendita su Immobiliovunque.it. Questo portale, online dal 2018, si distingue infatti dai competitor per la presenza di annunci redatti e postati solo da agenti immobiliari, con tutti i vantaggi che ne conseguono per la qualità degli immobili selezionati e la tranquillità del cliente.