Si scrive RAD, si legge Royal Academy of Dance. L’accademia, fondata a Londra centodue anni fa per diffondere e promuovere l’arte del balletto, è rappresentata in oltre ottanta Paesi nel mondo ed è fucina di ballerini professionisti ed insegnanti che adottano il metodo RAD. A Bitonto è l’Opificio delle Arti a formare i suoi allievi secondo questo metodo. «La danza – spiega la direttrice Graziana Putignani – è al centro di una formazione più ampia che punta a migliorare anche la ritmica, l’espressività, la capacità di relazionarsi con il proprio corpo e con lo spazio».
Dopo tre anni di stop causa covid si torna finalmente agli esami in presenza, fissati per il prossimo 4 aprile, nella sede di via borgo San Francesco. I 55 candidati – seguiti nella preparazione anche dall’insegnante registrata Carla Mongelli – vanno dai 7 ai 15 anni, ma la trepidazione prescinde dall’età: è per tutti una prova molto impegnativa che segna una tappa importante nella formazione di un aspirante ballerino. Tutti i candidati che superano l’esame ricevono un certificato ed un prospetto della valutazione raggiunta, che tiene conto non solo della preparazione tecnica ma anche di altri fattori: età, impegno, musicalità, doti naturali… i risultati vengono poi trasmessi e verbalizzati nella sede centrale della RAD a Londra. Gli esaminatori ufficiali della Royal Academy fanno parte di un’apposita commissione internazionale. «Diventare esaminatrice RAD è il mio prossimo obiettivo – confessa Graziana Putignani – e non vedo l’ora di rimettermi a studiare. Ma adesso la priorità è mio figlio, che ha solo un anno».
Determinazione e forza di volontà sono doti innate, ma anche frutto della disciplina che la danza impartisce. A scuola di classica dall’età di otto anni, Graziana si è formata al Balletto di Roma e poi diplomata con la Royal Academy a Londra. Al Lachance Ballet di Roma ha preso invece il diploma di danza moderna. Confida di non poter vivere senza ballare, e cita Confucio: “Scegli il lavoro che ami e non lavorerai neanche un giorno in tutta la tua vita”. Nel 2015, a soli 28 anni, ha avuto il coraggio di scommettere su se stessa fondando l’Opificio delle Arti. Oggi il centro di altra formazione di danza e musica conta 230 iscritti. Ai suoi allievi e alle loro famiglie chiede impegno e sacrificio: «Facciamo educazione alle arti anche per i genitori, e non si tirano indietro. Abbiamo costruito una bella realtà».