La crisi economica legata agli effetti della guerra in Ucraina e l’aumento dell’inflazione tagliano la spesa per i regali di Natale, con 4 pugliesi su 10 costretti a tirare la cinghia e a rinunciare al classico scambio dei doni natalizi. È il risultato del sondaggio condotto da Coldiretti Puglia sul sito https://puglia.coldiretti.it/, dal quale emerge che il 38% dei pugliesi non acquisterà regali natalizi, il 22% ridurrà la spesa del 70%, il 16% spenderà la metà rispetto all’anno scorso e solo il 9% destinerà lo stesso budget dell’anno scorso all’acquisto dei cadeau di Natale.
Tra i regali più gettonati ci sono libri, vestiti e scarpe, soldi, prodotti di bellezza e l’enogastronomia, anche per l’affermarsi di uno stile di vita attento alla riscoperta della tradizione a tavola, che si esprime con la preparazione fai da te di ricette personali per serate speciali o con omaggi per gli amici che ricordano i sapori e i profumi della tradizione.
I rincari dei prezzi spinti dalla crisi energetica per la guerra in Ucraina spingono dunque quest’anno verso spese utili che – continua la Coldiretti regionale – premiano soprattutto il cibo che risulta la migliore garanzia sull’originalità dei prodotti alimentari in vendita nei mercati è proprio quella della presenza personale del produttore agricolo che – sottolinea la Coldiretti Puglia – può offrire informazioni dirette sul luogo di produzione e sui metodi utilizzati.
Nella classifica dei prodotti enogastronomici più colpiti dalla scure dei consumatori ci sono al primo posto gli alcolici, ai quali ha detto addio, del tutto o in parte, il 44% degli italiani. Al secondo posto i dolci, tagliati anch’essi di oltre il 40%, mentre al terzo ci sono i salumi ai quali ha rinunciato il 38,7% dei cittadini, subito davanti al pesce (38%) e alla carne (37%). Ma il carovita porta addirittura a ridurre gli acquisti di alimenti per bambini, con il 31% di persone che ne acquista di meno. In situazione di difficoltà i meno colpiti sono alcuni prodotti base della dieta mediterranea come frutta (tagliata del 16% dei consumatori), verdura (dal 12%) e pasta (dall’11%).
Anche quest’anno l’online si conferma canale importante per la spesa dei regali, per la comodità di riceverli a domicilio, una più ampia possibilità di scelta, l’opportunità di fare confronti e prezzi convenienti. Anche se restano perplessità soprattutto sulla sicurezza dell’acquisto, la consegna di un prodotto integro e i rischi per la mancata corrispondenza del prodotto sul video rispetto a quello consegnato.
Ma resistono anche i tradizionali luoghi di acquisto, dai negozi ai mercatini che in vista delle festività iniziano a popolare i centri delle città e che offrono regali ad “originalità garantita” al giusto prezzo.
Come sempre la Coldiretti constata ma non si chiede mai il motivo di questa crisi. E intanto continuiamo a inviare armi per la guerra.
Bravo Franco ….parole Sante . Gli stipendi sempre più bassi ….caro benzina ….. Grazie meloni .