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Bitonto torna ad essere Città che legge. Obiettivo: disseminazione culturale

Mariella Vitucci
Mariella Vitucci
Bambino che legge
Bambino che legge ©Pixabay
Il riconoscimento per il biennio 2022-2023 è stato ottenuto grazie all’impegno dell’amministrazione comunale con cinque soggetti promotori del Patto locale per la lettura
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“Medicina per l’anima”: è l’iscrizione che sovrasta la porta della Biblioteca di Tebe. I libri come farmaci per lo spirito, benzina per l’immaginazione, fuoco per la conoscenza. La lettura come strumento di crescita non solo individuale ma dell’intera comunità: nasce da questa consapevolezza, a fine 2017, il progetto Città che legge, per iniziativa del Cepel (Centro per il libro e la lettura) e dell’Anci (Associazione nazionale dei Comuni italiani). L’obiettivo è promuovere e valorizzare le amministrazioni comunali impegnate a svolgere con continuità sul proprio territorio politiche pubbliche di promozione della lettura.

Bitonto è stata Città che legge sin dal 2017 per iniziativa dell’ex assessore Rino Mangini, e dopo due anni di stop torna ad esserlo per il biennio 2022-2023 grazie all’impegno della nuova amministrazione comunale, in partnership con il presidio del libro Ante litteram, l’associazione Fatti d’Arte, la libreria Hamelin, la casa editrice Secop e la cooperativa sociale Ulixes che hanno promosso un Patto locale per la lettura che prevede una stabile collaborazione tra enti pubblici, istituzioni scolastiche e soggetti privati per realizzare pratiche condivise.

«Il Patto è aperto alla più larga partecipazione – sottolinea a BitontoLive Chiara Cannito, presidente di Ulixes – e mira a coinvolgere in quest’azione culturale e sociale dal basso scuole, librerie e associazioni del territorio che già operano per promuovere la lettura o che intendano farlo. Vogliamo fare rete e creare un circolo virtuoso inclusivo e plurale».

«La qualifica di Città che legge – spiega ancora – rappresenta un’opportunità importante perché si fa parte di una rete nazionale e si può partecipare a bandi specifici per garantire ai cittadini l’accesso ai libri e alla lettura attraverso biblioteche e librerie, per ospitare festival, rassegne o fiere che mobilitano i lettori e incuriosiscono i non lettori…».

C’è anche una legge – la numero 15 del 13 febbraio 2020 (Disposizioni per la promozione e il sostegno della lettura) – che all’articolo 3 prevede che gli enti territoriali (Comuni e Regioni) possano definire un Patto locale per la lettura, finalizzato a programmare politiche per la lettura che coinvolgano soggetti pubblici e privati.

L’avviso pubblico per ottenere la qualifica di Città che legge per il biennio 2022/2023 è stato pubblicato il 20 giugno scorso, e la neo amministrazione comunale Ricci – sotto la spinta dei soggetti promotori del Patto locale per la lettura – ha scelto di partecipare. Il riconoscimento è stato ottenuto, Bitonto fa parte della rete dei 718 Comuni italiani, di cui 34 pugliesi, qualificati Città che legge. Ora ci sono altri passi da compiere, per allargare ad altri soggetti questo impegno alla disseminazione culturale che può far crescere la città.

 

lunedì 28 Novembre 2022

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