Cronaca

Addii e inizi, per i rifugiati ucraini comincia una nuova vita. Giorno 5

Mariella Vitucci
Massimo Rutigliano con due bimbi ucraini
Con l'arrivo in provincia di Bari e una festa di benvenuto si è conclusa ieri la missione umanitaria dell'Avis Bitonto, che BitontoLive ha seguito e vi ha raccontato tappa per tappa
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Il buongiorno di ieri arrivava da Pescara: la foto di un’alba dorata sul mare, scattata dal pullman in viaggio.

A poche ore dalla meta il nastro di questa missione umanitaria si riavvolge e si ferma sui fotogrammi più intensi: la partenza dal Duomo di Molfetta; l’arrivo al centro di raccolta di Siret, alla frontiera con l’Ucraina, per la consegna degli aiuti umanitari; l’accoglienza dei profughi a bordo; i pranzi al sacco condivisi nelle stazioni di servizio; lo smarrimento negli occhi delle madri e dei bambini fuggiti dalla guerra, che via via ha lasciato il posto alla fiducia.

«L’ultimo atto – racconta il nostro testimone Massimo Rutigliano, presidente dell’Avis Bitonto – è stata la festa di benvenuto organizzata a Rutigliano, nel centro sportivo Didonna, con tanto di giocolieri, bolle di sapone e animazione per i bambini. Abbiamo pranzato tutti insieme e riletto i reportage di BitontoLive, e la commozione ha preso il sopravvento. I bambini hanno giocato sulle altalene e sugli scivoli, e abbiamo anche improvvisato una partitella a calcetto. Un boom di emozioni che è culminato in una botta di malinconia, perché ognuno deve prendere la sua strada dopo aver condiviso un’esperienza così forte. Ma c’è soprattutto la gioia di aver liberato queste persone dall’oppressione della guerra per affidarle all’ospitalità di famiglie generose che le aiuteranno a ricostruire le loro vite spezzate. Il momento dei saluti è stato doloroso, ma ci siamo lasciati con la promessa di tenerci in contatto».  

Finito il viaggio di cui BitontoLive ha raccontato ogni tappa, per Massimo Rutigliano è il momento dei ringraziamenti: al nostro giornale per aver voluto condividere questa missione con i lettori; al benefattore Pasquale Laera che ha contribuito a finanziare il viaggio umanitario; alle associazioni che hanno collaborato con l’Avis Bitonto alla raccolta di viveri e medicinali (2hands Bitonto, Avis e Le Mani Tese di Modugno), all’interprete Andrii e ai tre instancabili conducenti del bus delle Autolinee Chiruzzi di Bernalda (Matera) – Dino, Giambattista e Ayoub – che hanno percorso quattromilaseicento chilometri in quattro giorni; alle famiglie ospitanti che hanno aperto le porte di casa e le braccia ai rifugiati ucraini.

Nota d’appendice: BitontoLive ha scelto di raccontare questa missione per portare i lettori fino al confine con l’Ucraina e testimoniare l’impegno dei tanti volontari che stanno aiutando i profughi. Nonostante le foto e i racconti che documentano tutto questo, c’è chi ancora parla di “fiction emozionale”. La risposta a tanta ottusità è il sacrificio vero e disinteressato di tante persone di buona volontà.

giovedì 14 Aprile 2022

(modifica il 4 Luglio 2022, 16:42)

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