Cronaca

Iryna, ogni giorno alla frontiera per gestire i convogli umanitari (parte 1)

Mariella Vitucci
Iryna Vuzhyk
La referente Anas in Ucraina collabora con le associazioni di volontariato italiane, come i SASS di Luigi Presicce
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L’hub di distribuzione, gestito dall’ong Save Ukraine, si trova ad Olkusz, a 42 chilometri da Cracovia, in Polonia. È qui che arrivano alimenti a lunga conservazione e per neonati, pannolini, farmaci, disinfettanti e prodotti per l’igiene personale, vestiti e coperte, smistati poi a Leopoli e Kiev.

L’enorme flusso di aiuti che giunge dalla nostra regione è frutto del lavoro di raccolta sui territori delle associazioni di volontariato, della comunità ucraina in Puglia, di cittadini e imprese mobilitati in un’eccezionale opera di solidarietà. Molte aziende pugliesi hanno messo a disposizione mezzi e servizi, con il supporto dei volontari della Protezione Civile regionale, per far arrivare in modo sicuro gli aiuti umanitari nel Paese devastato dalla guerra. Sui bus che trasportano in Polonia cibo e medicinali, salgono poi i profughi diretti in Italia per essere accolti dalle famiglie ospitanti. Soprattutto madri con bambini e anziani, ma anche minori non accompagnati rimasti completamente soli.

Dell’unità di crisi Anas, la rete nazionale di azione sociale in prima linea nella gestione degli aiuti umanitari, fanno parte i SASS di Bitonto-Palo, organizzazione di volontariato di protezione civile presieduta da Luigi Presicce. «A seguito delle tante proposte di aiuto – racconta a BitontoLive – stiamo raccogliendo generi alimentari a lunga conservazione, farmaci e medicinali di guerra. L’attivazione e la gestione emergenziale, comprenderà anche l’eventuale sistemazione dei rifugiati nei comuni di Bitonto e Palo del Colle, con immediata segnalazione alla Prefettura di Bari».

Si sta organizzando una grossa spedizione e si stanno raccogliendo le disponibilità ad ospitare i profughi ucraini (chi volesse farlo, può contattare i numeri 392 9790903 e 328 9449062 o inviare un’email all’indirizzo info@sasspuglia.it). Dopo la prima comunicazione alla Prefettura e l’avviso ai Comuni in cui arrivano i rifugiati, vengono allertate le autorità sanitarie competenti per la gestione dei protocolli covid (tampone ed eventuale vaccinazione).

Referente Anas in Ucraina per l’organizzazione dei convogli umanitari è Iryna Vuzhyk. In una lunga telefonata via WhatsApp ci racconta del suo impegno, divenuto quotidiano dal terzo giorno di guerra e sempre più intenso.   

Iryna (Iri per gli amici) ha 47 anni e si è trasferita in Italia quando ne aveva trenta. Cagliari è diventata la sua città, dove lavorava come agente immobiliare fino a dicembre scorso, quando è tornata nella sua Ucraina, a Leopoli, per accudire la madre Anna malata.

Le mura del suo palazzo, una solida costruzione austriaca nel centro della capitale culturale ucraina, sono spesse più di ottanta centimetri ma tremano durante i bombardamenti dell’artiglieria russa. Nel seminterrato è stato allestito un rifugio, ma portarci sua madre è un’impresa troppo faticosa. «Quando scattano le sirene dell’allarme antiaereo ci ripariamo in cucina, dove ci sentiamo al sicuro, e aspettiamo che quel rumore terribile finisca», racconta Iri. Parla un italiano perfetto, con un incredibile accento tra lo slavo e il sardo.   

Leopoli è il punto di passaggio di moltissimi profughi che scappano dalle zone di guerra: la maggior parte continua verso il confine polacco, ma molti si fermano in città. Quando, il 26 marzo scorso, le bombe russe hanno colpito un deposito per lo stoccaggio di carburante alla periferia della città scatenando un incendio domato solo la mattina dopo, Iryna si trovava in viaggio verso la frontiera di Medyka con la Polonia, per accompagnare un gruppo di profughi. «Ci siamo fermati in campagna – ricorda – e abbiamo visto i fulmini delle bombe su Leopoli. Eravamo al telefono con amici e familiari che ci dicevano che stavano tremando le loro case».

È dal terzo giorno di guerra che Iri fa questo come volontaria referente dell’Associazione Nazionale di Azione Sociale e della Protezione Civile italiana. Ogni giorno, con i pullman messi a disposizione dall’Anas, si occupa delle operazioni di trasferimento dei cittadini ucraini in fuga che, dopo aver varcato il confine polacco, vengono portati nei luoghi di accoglienza in Italia.   

FINE PRIMA PARTE. DOMANI LA SECONDA

lunedì 11 Aprile 2022

(modifica il 4 Luglio 2022, 16:43)

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