Attualità

Musica, danza e cinema per curare le “ferite” della pandemia

La Redazione
"Emozioni in musica" al liceo Galilei
Progetto del Centro Salute Mentale di Bitonto che coinvolge gli studenti di una quarta classe del liceo Galilei
scrivi un commento 107

Aiutare gli adolescenti a gestire le emozioni, a riconquistare la propria dimensione dopo le restrizioni della pandemia e orientarli a prendersi cura della salute mentale, senza paure né pregiudizi, sfruttando il potere dell’arte. Musica, danza e cinema sono le speciali “terapie” per informare e formare i ragazzi sui problemi legati all’educazione emotiva ma anche alla lotta allo stigma e al pregiudizio verso il disagio psichico.

Il servizio sanitario pubblico e il mondo della scuola si sono uniti nel progetto “Emozioni in musica” realizzato dal Centro di salute mentale dell’Asl Bari (presidio di Bitonto) e dal liceo scientifico artistico Galileo Galilei di Bitonto, nell’ambito del percorso per le competenze trasversali e per l’orientamento e con il contributo dell’agenzia per artisti Asteriaspace.

Gli studenti sono impegnati nella realizzazione di una traccia musicale originale e di videoclip grazie al coinvolgimento di un musicista e di un’artista esperti di danza e cinematografia.

«La sospensione delle attività didattiche in presenza – dichiara il dottor Vito Maffei, direttore del CSM dell’Area 3 – dall’inizio dell’emergenza Covid ha interrotto improvvisamente la partecipazione a un contesto socio educativo fondamentale per i ragazzi. La condizione di distanziamento obbligato ha portato a cambiamenti nella vita degli adolescenti: perdita della routine quotidiana, aumento del tempo passato davanti agli schermi, diminuzione dell'attività fisica, cambiamenti nel ciclo sonno-veglia, abitudini alimentari non sane. Tutto ciò ha impattato con la regolazione delle emozioni in questa fase evolutiva già di per sé esposta a fattori di rischio. Le possibili emozioni, sperimentate in maniera intensa, di solitudine, di abbandono, di rabbia, vanno ascoltate adeguatamente e canalizzate in maniera costruttiva e creativa».

L’attività coinvolge gli alunni di una quarta classe liceale, per la durata di dodici incontri, uno a settimana. Nell’ottica del “fare insieme” studenti, utenti e operatori del CSM stanno condividendo un’esperienza che si propone di abbattere la barriera della diversità, rafforzando così le buoni prassi inclusive e promuovere la socializzazione tra studenti e utenti del CSM per favorire relazioni di sostegno reciproco.

«Stiamo lavorando con i ragazzi – argomenta Fabrizio Cramarossa, psichiatra direttore dell’unità operativa semplice dello stesso CSM e coordinatore scientifico del progetto – per favorire le relazioni di sostegno e la capacità di pensare, immaginare e percepire il mondo con uno sguardo creativo,  e veicolare le emozioni in linguaggio artistico”.

Il progetto coinvolge gli operatori del Centro di salute mentale: la psicologa Rosa Ragno, la psichiatra Rosalia Morea, la tecnica della riabilitazione psichiatrica Giovanna Saracino, l’educatrice professionale Vitulli e l’infermiera professionale Francesca Valerio.

lunedì 28 Marzo 2022

(modifica il 4 Luglio 2022, 16:47)

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti