Lo scorso 21 agosto il presidente della Regione, Michele Emiliano, aveva annunciato l'arrivo in Puglia di 40 rifugiati afgani, giunti a bordo di pullman messi a disposizione dalla Croce Rossa, attraverso il corridoio umanitario Kabul-Roma. Si tratta di una decina di nuclei familiari, ma anche di minori, donne e anziani. Il governatore aveva fatto sapere che i 40 afgani, risultati negativi ai test covid, erano tutti in buone condizioni di salute e che sarebbero dovuti restare in quarantena per 7-10 giorni.
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Qualche giorno fa anche il Comune di Bitonto aveva dato notizia dei primi passi effettuati per accogliere alcuni dei rifugiati. La Prefettura di Bari aveva richiesto all'amministrazione, in qualità di Comune ospitante della rete del SAI (Sistema di Accoglienza e Protezione Rifugiati del Ministero dell'Interno), la disponibilità ad ospitare persone e famiglie.
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L'assessore al welfare Gaetano De Palma, contattato da BitontoLive.it, ricostruisce la vicenda e ha ribadito la volontà del Comune di Bitonto di fare la propria parte in un momento così drammatico per il popolo afgano e per l'umanità intera.
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«Ho preso a cuore la vicenda, in sinergia con l'assessora Angela Scolamacchia che detiene la delega assessorile al Servizio di Accoglienza e Integrazione e che gestisce le attività insieme alla dirigente dei servizio e ad un'assistente sociale», esordisce De Palma.
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E poi spiega: «Nell'ambito dell'attuale SAI si è deciso, a livello governativo, di procedere all'inserimento di 2.500 afgani – collaboratori a vario titolo negli anni del Governo italiano in Afghanistan – che ad oggi corrono seri rischi d’incolumità a causa dell'attuale situazione politica e sociale. Il Governo ha avviato quest'operazione di ingresso di 2.500 collaboratori e ha deciso di far riferimento alla rete del SAI indirizzandoli nei Comuni ospitanti (tra cui Bitonto, da circa 20 anni) dove ci fossero posti disponibili, il cui numero è fissato dal Ministero dell'Interno».
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Stando a quanto riferito dall'assessore, Bitonto ha dichiarato la disponibilità ad accogliere undici rifugiati afgani, di cui due singoli e altri nove appartenenti a nuclei familiari, da inserire nel progetto del SAI, che saranno coinvolti in tutte le attività d’integrazione gestite dalla cooperativa Auxilium. Parliamo di alloggi, attività di assistenza, mediazione linguistica e culturale, assistenza, sociale, burocratica…
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«Come assessorati al welfare e al SAI – conclude De Palma – stiamo seguendo la situazione insieme a Prefettura e Anci, perché se ci venisse richiesto uno sforzo ulteriore, al di là dei posti già individuati, come amministrazione comunale siamo pronti a mettere a disposizione anche fondi del bilancio comunale per offrire ulteriore aiuto ai profughi afgani. Per fare questo sarà necessario fare rete con le associazioni del terzo settore presenti sul territorio, a partire dalla Caritas diocesana che a sua volta ha già dato disponibilità ad attuare qualsiasi tipo di attività verso i rifugiati, per mostrare concretamente la solidarietà e lo spirito di accoglienza della nostra città».
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Anche l'assessora Scolamacchia ribadisce la forte volontà dell'amministrazione di mettersi a disposizione delle persone in fuga dall’inferno dell’Afghanistan, dichiarandosi pronta ad accogliere le indicazioni del Governo e a procedere tempestivamente all'accoglienza degli afgani indirizzati a Bitonto. Con l'auspicio che la città intera si dimostri accogliente e ospitale, ora più che mai.
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Si tratta solo di un inserimento nella costosa rete di accoglienza profughi da sempre attiva in Italia e ben nota alle cronache giudiziarie.
giusta causa questa volta di oggettivo dramma nazionale. ben vengano questi afghani che tanto hanno patito.
Il business dell'accoglienza ha sempre bisogno di certe narrazioni vittimiste. Ma quelli che fuggono oggi (o meglio che vengono trasportati) non sono gli afghani poveri (la maggioranza) ma quelli che stavano bene economicamente perché collaboravano con gli occupanti.
110 migranti oggi sbarcati a Santa Maria di Leuca. Come si sono dichiarati? Afghani ovviamente.