L'intervista

Sinergia: progettare e costruire è un “gioco” serio

Mariella Vitucci
Arcangelo Adriani
Intervista ad Arcangelo Adriani, presidente della cooperativa sociale capofila del consorzio Social Lab. Con lui una squadra di sei donne
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Mente aperta e massima professionalità. Su questi due binari si muove il lavoro di Sinergia, la cooperativa sociale capofila del consorzio Social Lab.

Nata nel 2009, da undici anni opera per la promozione umana e l’integrazione sociale. Offre sostegno a famiglie e persone disagiate nei settori dell’assistenza sociale, sociosanitaria e sanitaria, della beneficenza, dell’istruzione e della formazione. L’obiettivo è ridurre e rimuovere le situazioni di bisogno, rischio ed emarginazione.

“Oggi operiamo soprattutto nella progettazione di iniziative d’innovazione sociale che intercettano fondi pubblici attraverso bandi europei, nazionali e regionali, ma ci occupiamo anche di formazione non formale, certificazione e privacy. Abbiamo messo in piedi un sistema articolato che poggia su più stampelle. Per crollare, dovrebbero spezzarsi tutte contemporaneamente. Se invece ne cede una, il tavolo è zoppo ma regge. E poi stiamo lanciando nuove sfide, per sganciarci dalla dimensione locale”, ci spiega Arcangelo Adriani, presidente di Sinergia.

Cuore a Bitonto ma mente in Europa?

“Sì, il legame con la mia città resta, anche se ormai qui ho solo mia madre, perché i mei fratelli vivono all’estero. Ma ho voluto dare un raggio d’azione sempre più ampio al nostro lavoro”.

“Nostro” lavoro: da chi è composta la squadra di Sinergia?

“Attualmente siamo in sette. Ma il nucleo solido, che sta insieme da sempre, è formato da me con Pia Antonaci (collaboriamo da quindici anni ed è lei l’artefice di tutte le strategie di sviluppo progettuale), Angela Candela (è responsabile della progettazione e del coordinamento delle attivitàè e sta con noi da cinque anni), Jonida Sherenedi (albanese di nascita ma bitontina a tutti gli effetti, si occupa di rendicontazione) e Francesca Fornasari (a lei è in capo il settore certificazioni e sicurezza sul lavoro). Poi ci sono Maria Francesca Frisone (rendicontazione) e Maria Rosaria Bonasia (contabilità). Tutte donne, e tutte molto in gamba”.

Quali sono i progetti più importanti in cantiere?

“Siamo impegnati in progetti a sostegno delle donne vittime di violenza e dei minori, in risposta ai bandi per il contrasto alla povertà educativa. Ne sono stati pubblicati cinque o sei negli ultimi anni, e abbiamo partecipato e vinto. Scriviamo, gestiamo e rendicontiamo progetti, insieme con altri ovviamente. Una delle nostre iniziative è capofila al Redentore di Bari, con i Comuni di Bari e Bitonto come partner. È partita il primo novembre ma entrerà nel vivo nei prossimi mesi. Un altro progetto, Welcome Lab, è in corso da un anno e mezzo: è un percorso di attività che coinvolgono bambini, genitori e insegnanti, che vanno dal laboratorio ludico alla formazione anche per gli adulti. Si svolge a Bari, Triggiano, Molfetta e Bitonto (qui sono coinvolti Fondazione Santi Medici, Maria Cristina, Cittadella del Bambino, associazione Amaranto e scuola Fornelli). Welcome Lab ha come partner ufficiale la Diocesi di Molfetta. Ci tengo a dire che tutti questi progetti, per obbligo di bando, prevedono la figura di un valutatore, che nel nostro caso è un professore dell’Università di Bari, del ramo Scienze politiche”.

Quanti sono i progetti in piedi attualmente?

“Una decina. Di alcuni siamo capofila, di altri partner. La parte europea è fondamentale per noi perché ci consente di entrare in contatto con tematiche e tendenze socioculturali due tre anni prima rispetto al contesto locale. La programmazione comunitaria detta gli input per quelle dei Paesi membri. Così giochiamo d’anticipo, sviluppando progetti che poi possiamo cucire sui bandi nazionali, regionali e comunali. Facciamo uno sforzo progettuale notevole: bisogna studiare e inventare cose nuove”.

Il filone più innovativo che state sviluppando?

“Ecco qua (dice aprendo un grande sacco blu): i mattoncini Lego serious play. Le costruzioni (spiega notando la reazione stupita di chi gli sta di fronte) applicate ai gruppi sono una tendenza bellissima e divertentissima. Puoi fare un percorso per cementare gruppi di lavoro, per motivare i dipendenti di un’azienda o gli attori di un progetto a tempo, per innescare relazioni… In parole semplici, attraverso il gioco delle costruzioni si mette in campo una metodologia finalizzata a sviluppare il pensiero, la comunicazione e la risoluzione di problemi complessi di relazione. L’obiettivo è favorire il pensiero creativo per imparare a fare squadra, a trovare soluzioni condivise a problemi comuni, a creare un piano d’azienda. Insomma un gioco serio. E soprattutto utile”.

Mattoncini che s’incastrano per progettare e costruire: il senso dell’impegno di Sinergia è tutto qui.

lunedì 7 Dicembre 2020

(modifica il 28 Giugno 2022, 14:29)

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