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Ancora bullismo e violenza, Gesualdo: “Siamo dinanzi a un problema di deformazione educativa”

La Redazione
Gesualdo
Il bitontino, presidente dell'Ordine degli Psicologi, commenta gli ultimi due episodi avvenuti a Foggia
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Non solo criminalità, ma anche bullismo e violenza a Foggia negli ultimi giorni. Due episodi, in particolare, negli ultimi giorni: un ragazzo di 18 anni vittima di un branco e una donna aggredita in strada e picchiata da uno sconosciuto. “Entrambe le vicende hanno come denominatore comune il linguaggio della violenza e la negazione del valore dell’altro come soggetto portatore di diritti”, sottolinea il bitontino Vincenzo Gesualdo, presidente dell’Ordine degli Psicologi della regione Puglia. “Siamo dinanzi ad un problema di deformazione educativa che si dipana dal livello macro sociale a quello delle relazioni familiari”, continua il presidente degli psicologi pugliesi.

“Vito, il ragazzo picchiato a sangue da suoi coetanei, è un’altra vittima di un problema sociale che è molto più grave di quanto possa sembrare”. “Quello del bullismo – continua Gesualdo – è un fenomeno che enfatizza i comportamenti di prepotenza e aggressività come unico canale comunicativo e relazionale che ha modificato il naturale comportamento sociale in esibizioni comportamentali esagerate, nelle quali ogni freno inibitorio è carente”.

“Occorre individuare una area di intervento che è quella dell’infanzia e dell’adolescenza in cui famiglie e istituzioni che si interessano dello sviluppo dell’individuo orientino i propri processi formativi e di socializzazione alla ricostruzione di sentimenti di identità. In quest’ottica la prevenzione, realizzata anche attraverso il potenziamento dei centri di ascolto per le famiglie ed i consultori familiari e la realizzazione del servizio di psicologia scolastica, si presenta come una strategia ineludibile e non procrastinabile.

Anche l’episodio della donna aggredita in strada e picchiata al fine di sottrarle il telefono cellulare richiama la necessità di riflettere sulla natura predatoria di alcuni comportamenti in cui l’Io ancora una volta si riafferma a danno dell’altro. L’adesione al “principio di realtà” si delinea come il passaggio cruciale verso un adeguata evoluzione dei rapporti interpersonali e ad un maturo equilibrio psichico.

Occorre in questo caso predisporre interventi di psicologia di comunità al fine di recuperare il valore della alterità e della comunità solidale come contenitore sociale, conclude Gesualdo.

mercoledì 8 Gennaio 2020

(modifica il 28 Giugno 2022, 16:29)

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Maria P.
Maria P.
4 anni fa

Mah, senza addentrarsi troppo nell'analisi, inutilie a volte, chiamerei episodio di furto quello di Foggia e come tale andrebbe perseguito, prima ancora che analizzato.

Franco
Franco
4 anni fa

Semmai se bullismo e violenza diventano una scelta ossessiva come temi nella educazione (non è più istruzione si badi bene) vuol dire solo una cosa, che il gender è tra noi. Nascosto nelle pieghe del bullismo e della “violenza di genere”. E nelle diagnosi degli psicologi.