«Una proposta all’avanguardia che permetterà di conciliare la sostenibilità ambientale con l’inclusione sociale, favorendo le fasce della popolazione economicamente più fragili». È il commento della deputata Francesca Anna Ruggiero (M5S) circa la legge sul reddito energetico approvata all’unanimità dal Consiglio regionale della Puglia. «La misura, di cui è primo firmatario il nostro consigliere regionale Antonio Trevisi, prevede la concessione di contributi da parte della Regione per ciascun intervento di acquisto e installazione di impianti fotovoltaici o micro-eolici a servizio delle utenze domestiche».
«Parte del contributo – aggiunge – potrà anche essere utilizzato per l’installazione di impianti solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria. È, inoltre, prevista la possibilità per i condomini di accedere a contributi per l’installazione di impianti fotovoltaici o micro-eolici e di sistemi di accumulo a servizio delle utenze condominiali. La Puglia è la prima regione in Italia ad approvare una legge di questo tipo. Al reddito energetico potranno accedere gli abitanti dei comuni pugliesi e verranno favoriti in via prioritaria i nuclei familiari in condizioni di disagio socio-economico, i nuclei familiari composti da cinque o più componenti e le giovani coppie. La Giunta regionale non perda tempo ad emanare il regolamento attuativo che definirà nel dettaglio le caratteristiche e i requisiti di accesso».
Per il consigliere regionale Antonio Trevisi «con il reddito energetico vogliamo rendere i cittadini produttori di energia, promuovendo un modello di generazione distribuita e favorendo l’autoconsumo».
Va bene la Regione comprerà i pannelli fotovoltaici e li darà ad alcune famiglie bisognose ma non dimentichiamoci che la spesa per l’energia rappresenta ormai solo 1/3 del costo della bolletta. Se la famiglia consuma (e quindi con i pannelli della Regione risparmierà) diciamo 10 euro di energia a bimestre, in bolletta troverà comunque da pagare almeno 20 dei 30 euro totali. Il risparmio sarà irrisorio perché la bolletta è soprattutto spese fisse (tasse, trasporto energia, oneri di sistema). Si paga la bolletta anche senza consumare nulla. E su questo tema tutti tacciono. Il paradosso è che nei costi fissi la famiglia pagherà, attraverso i finanziamenti del GSE alle rinnovabili, anche parte dell'energia prodotta in più con i suoi pannelli fotovoltaici.