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Con un’asina verso Gerusalemme: il “pellegrinaggio di pace” del portoghese Bruno passa da Bitonto

Gianpaolo Altamura
Gianpaolo Altamura
Con un'asina verso Gerusalemme: il "pellegrinaggio di pace" del portoghese Bruno passa da Terlizzi
Da alcuni giorni Bruno Dias, un trentaseienne di Lisbona, sta attraversando (accompagnato da un'asina di nome "Salom", "Pace") la Puglia a piedi, diretto in Terra Santa: oggi marcerà da Ruvo a Terlizzi
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Un camminatore di origine portoghese, Bruno Dias, sta in questi giorni attraversando la Puglia per raggiungere a piedi niente meno che Gerusalemme.

Trentasei anni, il giovane si autodefinisce “pellegrino di pace” e si accompagna bizzarramente a un’asina di sei anni, chiamata Salam, “pace”, che in passato – spiega – ha salvato da maltrattamenti.

Diplomatosi al Liceo delle scienze biologiche a Lisbona, dove è nato, Bruno ha lavorato come magazziniere fin quando non ha deciso di intraprendere l’ambizioso viaggio in nome della pace nel mondo. È partito il 15 marzo del 2015 da Santiago di Compostela, valicando i Pirenei e proseguendo prima per la Francia, poi per l’intera penisola italiana, lungo i percorsi della antica via Francigena. In questo modo è giunto, qualche tempo fa, in quel di Canosa, poi ad Andria, Corato e infine a Ruvo di Puglia, dove si aggira con la vistosa asina da domenica scorsa, destando il comprensibile interesse della comunità locale e risvegliando il profondo senso di accoglienza della nostra terra. In molti, curiosi, lo fermano per scambiare quattro chiacchiere e fare qualche foto assieme.

Non che la scelta della destinazione finale dell’itinerario, Gerusalemme, sia legata a questioni di fede: Bruno non si dichiara cattolico, mussulmano, ebreo o altro: la sua è evidentemente la religione della spiritualità, della frugalità e, in un certo senso, della fiducia nel genere umano. “Gerusalemme è la città della pace e io andrò lì per condividere un luogo, cosa che ormai è considerata una utopia. Quando sarò lì avrò le risposte – spiega -. Il cammino è la mia meta. Viaggiare è un modo per stare meglio per me, e anche un modo per stare a contatto con la natura. Noi tutti siamo natura”, assicura.

In virtù di questa attitudine francescana, pauperistica, Bruno porta con sé pochissimi oggetti, facendo fede sugli aiuti di chi incontra per strada quotidianamente. Non ricorda brutti momenti nel suo cammino, anzi quei pochi capitatigli – giura – lo hanno reso migliore. Dice un po’ enfaticamente di “essere sposato con la verità”.

Conclusa la parentesi ruvese, scortato dalla sua fedele asina, il giovane ripartirà oggi alla volta di Terlizzi e, quando lo riterrà, marcerà poi verso Palombaio, Bitonto e Bari. Seguendo la litoranea si dirigerà quindi verso Brindisi, dal cui porto si imbarcherà per Durazzo. Dall’Albania, attraverso i Balcani, si avvicinerà, passo dopo passo, a Istanbul per entrare in Turchia. “Se sarà possibile – spiega – passerò dalla Siria, altrimenti arriverò a Gerusalemme via mare”.

Alla comunità pugliese, il pellegrino lusitano rivolge un appello irenico: “Fate del vostro meglio per fare del mondo un posto migliore, magari anche solo piccole azioni, magari un domani abiteremo un pianeta migliore”.

L’originale giovane condivide esperienze, incontri e impressioni di viaggio sul suo profilo personale, “Peregrino Bruno”, e sulla pagina Facebook dedicata a questa straordinaria impresa, “Marcha Por La Paz: Santiago-Roma-Jerusalem”. Chi volesse mantenersi aggiornato sulle “donchisciottesche” avventure di questo picaro contemporaneo non deve far altro che seguirlo sui social, dove Bruno registra ogni tappa del suo pellegrinaggio. Che, come si addice ai tempi, non è soltanto spirituale, ma anche digitale.

mercoledì 13 Marzo 2019

(modifica il 28 Giugno 2022, 18:16)

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