Politica

Situazione economico-finanziaria dell’Asv, cda e consiglieri comunali a confronto

Annarita Cariello e Tommaso Cataldi
La compagine di minoranza
Ieri maggioranza ed opposizione hanno chiesto delucidazioni sulla partecipata del Comune, nel corso del consiglio comunale a Palazzo di Città
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Due rappresentanti del consiglio di amministrazione dell’Asv per la parte del socio pubblico, l’avvocato Massimo Labianca e la dottoressa Cinzia D’Eliso, hanno accolto i consiglieri comunali di maggioranza ed opposizione per discutere della situazione economica della partecipata del Comune di Bitonto.

Infatti, su richiesta di 7 consiglieri, il primo punto all’ordine del giorno della seduta consiliare di ieri trattava proprio la discussione sull’Azienda Servizi Vari, anche alla luce del recesso del socio privato.

Il primo a prendere la parola è stato Domenico Daucelli (Ipc), che ha chiesto ai componenti del cda della partecipata un’analisi specifica dello status quo dell’azienda, che vive un periodo di crisi finanziaria.

L’avvocato Labianca ha precisato che «il nostro scopo é appianare le perdite degli ultimi esercizi, con la consapevolezza che l’Asv è un’azienda che può essere risanata, perché ha un bagaglio di esperienza composta da dipendenti qualificati». E ha aggiunto: «Mi auguro che voi consiglieri comunali possiate dialogare con l’organo amministrativo dell’azienda nell’ottica di migliorarla e non screditarla. Abbiamo preparato un piano di risanamento che il 30 ottobre verrà sottoposto all’assemblea dei soci per l’approvazione».

Nonostante la presa di posizione del sindaco Michele Abbaticchio, in accordo con la compagine di maggioranza, di esprimere valutazioni solo a seguito della relazione del cda e dell’approvazione dell’assemblea dei soci, Daucelli ha insistito nel chiedere delucidazioni ai membri del consiglio d’amministrazione, soprattutto in merito alle cause della crisi finanziaria.

«Parlare di cause é molto complesso, perché dal 2015 ad oggi l’Asv ha voluto prender altre commesse esterne. Voci di costo che sono balzate alla nostra attenzione riguardano appunto alcune commesse, in particolare modo quella di Mesagne, su cui stiamo cercando di intervenire soprattutto sul costo del personale e dei noleggi. Abbiamo provveduto a far partire la lettera di recesso perché il servizio termina il 31 ottobre 2017, poiché non riteniamo produttivo mantenere il rapporto con l’amministrazione di Mesagne. Abbiamo deciso di recedere dalla commessa e avremo possibilità di incontrare l’amministrazione comunale e vedere se ci possono essere migliorativi al servizio e poi decidere se accettare proroga eventuale servizio a Mesagne o no. Per Bitonto, il sevizio viene svolto con difficoltà perché siamo sotto organico. Quotidianamente operiamo 10-12 interventi di recupero rifiuti ingombranti in qualsiasi parte della città», ha relazionato ancora Labianca.

Tuttavia, il capogruppo di Ipc ha continuato nell’esporre le criticità dell’azienda partecipata, inerenti «un bilancio di previsione in perdita di 500 mila euro, notevoli crediti in sofferenza, la diminuzione della liquidità societaria e l’aumento dei debiti, oltre a 800mila euro di costi in più quest’anno».

La dottoressa D’Eliso ha provveduto a rassicurare la massima assise comunale, parlando di perdite solo inerenti alle fasi di start up dei vari cantieri esterni, mentre l’avvocato Labianca ha analizzato la situazione delle penali e dello stato dell’arte della commessa di Cerveteri, le cui problematiche maggiori derivano dal rapporto con il partner Camassa Ambiente.

Infine, Daucelli ha sollecitato il cda a fornire spiegazioni sul recesso del socio privato. «Il recesso é un diritto che spetta al socio stesso. Consente, tuttavia, all’altro socio di impugnare il recesso, ed è quello che faremo perché noi riteniamo che la motivazione addotta non è idonea per consentire la recessione», gli ha risposto Labianca.

In seguito, la consigliera Carmela Rossiello (FI) ha esposto una riflessione personale sulla vicenda: «Mi sono interrogata come mai siamo arrivati a questo punto. Una risposta me la sono data: l’Asv è sempre sembrata un bancomat per ridare indietro ciò che si è avuto in campagna elettorale (incarichi, consulenze, ecc…)». Dopo aver letto la lettera datata 29/09/2017 nella quale i due consiglieri della lista civica “70032 Città in movimento” Giuseppe Santoruvo e Giuseppe Fioriello chiedevano un “riconoscimento” per i buoni risultati ottenuti dalla lista durante le ultime votazioni, depositata agli atti, la forzista ha fatto anche un excursus sulla manifestazione d’interesse riguardante i candidati per un posto in consiglio d’amministrazione di Asv: «Mi aspettavo di trovare uno dei tre nominativi che si erano candidati – afferma Rossiello – invece poi è stata nominata la dottoressa D’Eliso, che aveva presentato la sua candidatura a termini ampiamente scaduti. Che senso ha indire un avviso pubblico se poi il sindaco ha già scelto (e la legge glielo permette) gli amministratori? Quanto verrà a costare, poi, l’accordo tra i comuni di Bitonto e Cerveteri?».

È intervenuto direttamente il sindaco Michele Abbaticchio a rispondere: «Mi è parso di capire che si insinua un rapporto clientelare tra me e il sindaco di Cerveteri (Alessio Pascucci, anch’egli appartenente a ‘Italia in comune’, ndr). Voglio però ricordare che l’appalto vinto da Asv a Cerveteri risale al 2016, mentre la nascita di ‘Italia in comune’ è relativa al 2018 e all’epoca non conoscevo il sindaco Pascucci. La scelta di un avviso per nomine fiduciarie ha appesantito la tempestività delle scelte, anche perché le tre candidate non avevano le esperienze richieste e ho quindi ritenuto che un anno fosse sufficiente per i termini di trasparenza, scegliendo la D’Eliso».

Se poi Emanuele Sannicandro (Ipc) e Dino Ciminiello (indipendente) hanno avanzato perplessità circa le consulenze di Asv negli anni precedenti e dubbi sulle reali intenzioni del socio privato, Fioriello (70032 Città in movimento) si è complimentato col nuovo cda per i «processi migliorativi che si stanno attuando: commesse con valore aggiunto e piano di risanamento. Fa specie assistere questi giorni ad una messa in scena, parlando di chiusura dell’azienda e spaventando i dipendenti. La politica deve avere un approccio costruttivo e non demagogico».

Sannicandro ha quindi risposto immediatamente all’ex assessore: «Non c’è stato alcun imbavagliamento, abbiamo solo comunicato alla città l’attuale situazione: come 17 consiglieri che firmano un consiglio monotematico e poi abbandonano l’assise. Se c’è un piano di risanamento e razionalizzazione vuol dire che la società non è sana e ci sono cose che non vanno. Fino al 2015 l’Asv era in attivo, mentre ci accingiamo ad approvare il quarto bilancio in perdita».

Al termine della discussione sul primo punto all’ordine del giorno, Daucelli (Ipc) ha chiesto “risposte politiche”, inasprendo i toni della discussione col sindaco Abbaticchio. «Ci esprimeremo a seguito dell’analisi del piano di risanamento – le parole del primo cittadino – tra due settimane. Avete avuto la possibilità di un ampio dibattito, ora aspettiamo il cda. Ci esprimiamo sui fatti e non sulle chiacchiere».

La discussione è passata quindi al secondo punto all’ordine del giorno, ossia la ricognizione dello stato di attuazione e presa d’atto delle partecipate comunali, tra le quali le più rilevanti sono ancora una volta Asv e Sanb.

Dopo la breve relazione dell’assessore Domenico Nacci, Abbaticchio ha tenuto a precisare che «l’estensione della raccolta ‘porta a porta’ a tutta la città resta la priorità, spero da completare entro l’anno. Non appena gli uffici daranno il via libera, faremo la gara a doppio oggetto, ricordando che solo il nostro Comune ha presentato le relazioni tecniche propedeutiche all’avvio della Sanb».

A rispondergli è intervenuta la consigliera Antonella Vaccaro (Pd): «In consiglio comunale si dice una cosa, sulle carte invece c’è scritto altro. Se Molfetta viene meno, il comune di Bitonto è pronto a far partire la Sanb nel 2019? Dobbiamo capire cosa volete fare».

Dopo la dichiarazione di astensione dal voto del Pd, il punto è stato approvato con 15 voti favorevoli e 2 astenuti.

Il terzo e il quarto punto sono quindi stati velocemente approvati e si è deciso di rimandare il quinto punto all’ordine del giorno (Regolamentazione temporanea per l’utilizzo delle lampade votive).

giovedì 18 Ottobre 2018

(modifica il 28 Giugno 2022, 19:20)

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