Donne e gioco d'azzardo

Il Gioco si tinge di rosa: andiamo alla scoperta di un fenomeno poco conosciuto

La Redazione
Il Gioco si tinge di rosa
Gli ultimi dati diffusi, mettono in evidenza anche un dettaglio preoccupante: sono sempre più le donne che si avvicinano al gioco e che
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La donna giocatrice d’azzardo è un’immagine che al cinema è stata sdoganata da Jodie Foster nella sua interpretazione di Mrs. Annabelle Bransford nel film “Maverick”. In quel caso si trattava di una giocatrice di poker e truffatrice. Ventiquattro anni dopo l’uscita di quel film, l’Italia scopre che il gioco d’azzardo non è più una prerogativa maschile. Secondo una ricerca dell’Osservatorio sui Giochi che ha coinvolto un campione di mille persone tra uomini e donne di età compresa tra i 25 e i 65 anni iscritte a un sito online di gambling, la parte femminile rappresenta il 49% del campione.

Molte di queste giocatrici, vivono il gioco come un’ossessione. Attualmente in Italia si stima che ci siano circa 1.2 milioni di persone malate di GAP. Di queste, 400.000 circa sarebbero di sesso femminile Queste cifre raccontano di un fenomeno sociale poco conosciuto, ma, che, in molti casi, nasconde dietro di sé, storie di solitudine e disperazione.

L’identikit della donna giocatrice

L’età media delle giocatrici in Italia è di 48 anni. Per lo più si tratta di persone sposate o anziane che vivono da sole. Da notare che, in questa casistica rientrano anche le straniere, principalmente di origine russa, o comunque dell’Est, che svolgono attività di badanti o di donne delle pulizie.

Ciò che è bene evidenziare sono le motivazioni che distinguono il gentil sesso dai maschi nell’approccio al gioco. Se gli uomini puntano ad arricchirsi o provare una scarica di adrenalina, le donne hanno ben altri interessi. Per loro, il gioco, è una sorta di evasione dai problemi quotidiani. Per questo motivo cercano, attraverso di esso, una via di fuga dalla realtà, anche se momentanea. Proprio per il tipo di motivazione diversa, anche i giochi che preferiscono lo sono. Il sesso femminile, infatti, punta su quelli più immediati, come il lotto, il gratta vinci o le slot machine. Per loro, quei pochi attimi che separano l’inizio del gioco, da una possibile vincita, non sono altro che una sorta di «bolla» in cui possono mettere di pensare ai problemi che le assillano. Ed è proprio per questo motivo che continuano a giocare anche se la fortuna volta loro le spalle. Non conta quanto perdano, l’importante è trovare un po’ di consolazione dalla loro situazione sociale.

La pubblicità cambia target

Il boom del gioco d’azzardo in ambito femminile non è una prerogativa solo italiana. Questo “cambio di rotta” è stato oggetto di uno studio sul rapporto donna-pubblicità pubblicato su Soarecords. I ricercatori australiani hanno intervistato giovani donne tra i 18 e i 34 anni che hanno scommesso su pokies, cavalli, sport o che hanno giocato al Casinò nell’ultimo anno, scoprendo come il gentil sesso sta scoprendo e apprezzando sempre più il piacere ludico.

Proprio per questo motivo, diversi spot in materia di azzardo puntano a coinvolgere le donne nel gambling, incoraggiati dal fatto che, soprattutto nella fasce più giovani, stanno maturando opinioni sempre più positive verso tale attività. Lo studio è circoscritto all’universo femminile australiano, ma può aiutare a capire lo sviluppo di un fenomeno poco conosciuto e che non va sottovalutato, soprattutto nei suoi aspetti emotivi ed emozionali.

mercoledì 18 Aprile 2018

(modifica il 28 Giugno 2022, 20:46)

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