È il cantautore Morgan uno degli ospiti dell’ultima giornata di “Bitalk”, la manifestazione con la chiara mission di diffondere la bellezza dell’arte, che resta oggi l’unico veicolo per tenere unite le persone, con la follia a fare da file rouge.
Come sempre estroso e senza peli sulla lingua, Morgan spara a zero sui social e sugli smartphone, rei, secondo il giudizio dell’artista, di distogliere la gente dalla realtà e di assecondare in questo modo proprio le volontà dei poteri forti.n
«La comunicazione è un discorso connesso alla poesia – afferma Morgan – perché questa è un’arte che è completamente fuori dai canali di comunicazione di massa. La poesia parla al cuore delle persone con un linguaggio accessibile, come hanno fatto ad esempio Ungaretti, Moravia, Pasolini… Secondo me, il treno che non devo perdere è caratterizzato dalla bellezza e dall’istinto del vivere bene, dell’amare, del farsi capire, parlando chiaro. In realtà, la poesia non è roba da scuola ma è parte del mondo e della vita. Un poeta cerca perciò di avere un rapporto profondo e reale con la vita: oggi è importantissimo distinguere la realtà dall’illusione. La follia è chi non ha il rapporto con la realtà perché gli sfugge il gancio con ciò che è; la follia è sconnessione, è non contatto. Ma noi siamo in un mondo in cui la follia ce l’abbiamo nel computer, nel telefono, nella televisione: tutto questo è folle!».n
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