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Striscione di Di Matteo, Mangini: «È stato strappato dal forte vento delle scorse settimane»

La Redazione
Striscione di Di Matteo a Palazzo Gentile
I grillini protestavano chiedendo la motivazione per aver tolto dal balcone di Palazzo Gentile lo striscione regalato
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La protesta degli inquilini per l’affissione di uno striscione di “Libera” sul balcone di un bene confiscato alla mafia ha scatenato reazioni a catena, che si sono moltiplicate negli ultimi giorni. Qualche giorno fa è intervenuto sulla vicenda anche Vittorio Sgarbi, attraverso un video pubblicato su youtube.

A queste reazioni si va ad aggiungere quella del M5S di Bitonto, che qualche tempo fa aveva proposto, prima alla Regione Puglia e poi al Comune di Bitonto, di affiggere uno striscione che ritrae Nino Di Matteo, magistrato italiano e presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati di Palermo. Di Matteo, che è sotto scorta dal 1993, è da sempre uno dei simboli dell’antimafia per alcune forze politiche, tra cui il Movimento 5 Stelle. Si è più volte occupato dei rapporti tra “Cosa Nostra” ed alti esponenti delle istituzioni e, tra le altre cose, è impegnato nel processo che pende a carico dell’ex prefetto Mario Mori, accusato di reati connessi alla trattativa Stato-mafia. In seguito a questo ed alla minaccia di morte nei suoi confronti giunta dal boss Totò Riina, è stato richiesto per lui il livello massimo di protezione. Alla seconda richiesta fatta dal M5S, nel maggio 2016, l’amministrazione comunale di Bitonto ha accolto la proposta e lo striscione di Di Matteo è rimasto affisso a palazzo Gentile fino all’inizio della campagna elettorale.

Da qualche settimana, però, lo striscione non è più visibile e i pentastellati bitontini, con una nota apparsa su facebook, si chiedono cosa possa essere successo. «A tener banco in queste afose giornate di agosto – si chiedono gli attivisti del M5S di Bitonto – la querelle legata all’affissione dello striscione dei ragazzi di “Libera”, esposto dal balcone di un immobile confiscato alla mafia. Le cronache nazionali ne hanno parlato, in ultimo Sgarbi (…). L’amministrazione comunale che ci rappresenta, quale indirizzo etico e morale ha voluto imprimere, eliminando dalla balconata di Palazzo Gentile lo striscione dedicato al giudice Di Matteo, simbolo dei valori dell’antimafia? Speriamo che la motivazione sia coerente e priva di livore politico, visto che quello striscione è stato regalato da noi attivisti M5S» conclude la nota.

Immediata la risposta dell’amministrazione comunale, attraverso un post scritto su facebook dal vicesindaco pro tempore Rino Mangini: «Ho chiesto in segreteria del Sindaco – spiega Mangini – e posso dire come sono andati i fatti. Circa 2-3 settimane fa a causa del forte vento, lo striscione si è strappato nella parte superiore degli anelli e delle corde e rischiava di cadere per terra. Gli impiegati della segreteria del Sindaco hanno prudentemente ritenuto opportuno togliere lo striscione per provare a ripararlo con delle fascette. Tuttavia, mi dicono che non è stato possibile e quindi non è più utilizzabile. A questo punto – si conclude il post – non resta che far rifare lo striscione. Ho proposto al sindaco e ai componenti della Giunta di coprire la spesa necessaria. Appena pronto il nuovo striscione tornerà al suo posto».

venerdì 11 Agosto 2017

(modifica il 28 Giugno 2022, 22:58)

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Walter conte
Walter conte
6 anni fa

Scusate ma non è qualche giorno fa…. è da poco prima delle elezioni che lo striscione è stato tolto… chi pensa male direbbe per non fare propaganda al m5s….va be non faccio polemica… è la risposta ridicola che è stata data VENTO FORTE QUALCHE GIORNO FA?… QUANDO PRECISAMENTE?