Cultura

Quattro illustri “Bitontini alla corte del Principe di Malta”

La Redazione
L'immagine di copertina del volume
Oggi la presentazione del saggio storico scritto da Laura Fano e Michele Muschitiello
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L’arcivescovo di Malta Vincenzo Labini, il giurista Giandonato Rogadeo, il progressista e caleidoscopico Antonio Planelli e l’erudito Carmine Sylos: sono i quattro personaggi bitontini protagonisti del saggio storico "Bitontini alla corte del Principe di Malta" (Edizioni Libreria Raffaello).

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Gli autori sono Laura Fano e Michele Muschitiello, legati dalla passione per la ricerca e l’amore per la propria terra.

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Oggi la presentazione del volume, alle 17.30 al Sancti Nicolai Convivium in piazza Cattedrale.

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Dopo l'introduzione affidata a Elena Maria Gaudio presidente Fidapa BPW Italy sezione di Bitonto, intervengono il sindaco Michele Abbaticchio, il consigliere regionale Domenico Damascelli, Matteo Bonadies console generale della Repubblica di Malta per la Regione Puglia, Concetta Piacente past president nazionale Fidapa BPW.

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Alla relazione degli autori seguono gli interventi di monsignor Francesco Cacucci arcivescovo di Bari Bitonto, e del rettore dell'Università degli studi di Bari Antonio Felice Uricchio 

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Conduce Domenico Schiraldi ricercatore dell'Accademia della Battaglia, conclude Fiammetta Perrone presidente Fidapa BPW Italy distretto sud est.

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Il saggio

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A partire da una semplice iscrizione su una lastra marmorea, hanno meticolosamente ricostruito, attraverso la storia dei Cavalieri di Malta e della città di Bitonto, le biografie dei quattro nobili e illustri Cavalieri dell’Ordine Gerosolimitano le cui vite, se pur profondamente diverse tra loro, si sono intrecciate nella seconda metà del 700 tra la natia Bitonto, la Napoli di Ferdinando IV e Maria Carolina e l’isola di Malta, roccaforte dei Cavalieri, conquista dell’esercito francese condotto da Napoleone Bonaparte e, in seguito, dominio inglese.

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Labini, Rogadeo, Planelli e Sylos furono pensatori rappresentativi non solo di Napoli ma anche della periferia del regno, e si fecero conoscere ben oltre i confini del Mezzogiorno, lasciando un’indelebile impronta nella cultura europea.

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Questo libro porta alla luce un’epoca, troppo sbrigativamente archiviata, che va restituita alla conoscenza nella sua completezza, guardando così al Mezzogiorno e al suo passato, prospero d'intellettuali capaci di ragionare in termini, programmi e prospettive, non come fardello ma come risorsa.

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venerdì 20 Gennaio 2017

(modifica il 29 Giugno 2022, 0:32)

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