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La Commissione Sanità dice no al Piano di riordino. Emiliano: «Non cambia nulla»

La Redazione
Michele Emiliano
Forza Italia e fittiani chiedono le dimissioni del governatore. Damascelli insiste per l'edificazione dell'ospedale del nord barese di primo livello, previsto da una delibera di giunta del 2012
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Ancora un parere sfavorevole della III Commissione Sanità della Regione Puglia al Piano di riordino ospedaliero.
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nLa bocciatura di ieri si somma a quella espressa dalla stessa Commissione lo scorso 20 settembre. Allora fu il consigliere di maggioranza Cosimo Borraccino (Sinistra italiana) a votare contro il piano. Ieri il no è giunto dallo stesso Borraccino e da un altro consigliere del centrosinistra, Paolo Campo del Partito Democratico. I due voti contrari si sono sommati a quelli dei consiglieri di opposizione Mario Conca e Marco Galante (Movimento 5 stelle), Nino Marmo (Forza Italia) e Luigi Manca (Conservatori e riformisti).

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Il presidente dell'organismo consiliare Pino Romano (Pd), dopo la votazione ha annunciato le proprie dimissioni.

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Le opposizioni attaccano: «Emiliano si dimetta»
nDuro il commento dei partiti di opposizione. «A dimettersi deve essere non il presidente della Commissione sanità, Romano, che invece deve rimanere al suo posto, ma l’assessore alla Sanità Emiliano» affermano i Conservatori e riformisti. «Il Piano di riordino ospedaliero viene per la seconda volta sonoramente bocciato dai consiglieri regionali. Una bocciatura trasversale (ieri hanno votato contro anche due consiglieri di maggioranza, ndr) che dimostra come la nostra opposizione non fosse strumentale e preconcetta».

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Per Forza Italia «questo Piano di riordino, parafrasando Manzoni nei Promessi Sposi, “non s’ha da fare”». «Dopo oltre un anno di discussioni, revisioni e bocciature, in III Commissione Sanità arriva il colpo di grazia al documento programmatico, affossato dal voto contrario non solo delle opposizioni ma anche di alcuni esponenti della maggioranza» aggiungono i forzisti, che si uniscono alla richiesta di dimissioni avanzata dai fittiani.
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La seconda bocciatura di questo piano di riordino è un fallimento di Michele Emiliano da assessore alla Sanità» denunciano i consiglieri del M5s. «Questa bocciatura e le dimissioni del presidente Romano – sottolineano – dimostrano ancora una volta la debolezza di questa maggioranza, puntualmente spaccata quando si tratta di prendere decisioni di fondamentale importanza per la regione».

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Damascelli: «Che fine ha fatto l'ospedale di primo livello del nord barese?»

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Il consigliere regionale bitontino di Forza Italia, Domenico Damascelli, ha presentato 17 proposte di emendamento al Piano di riordino.

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La principale riguarda il reinserimento nel piano della edificazione di un ospedale di primo livello del nord barese, prevista nella delibera di giunta del 2012 e sparita invece nell'ultima versione del piano.

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«La mia proposta – ha dichiarato Damascelli – è quella di prevedere la definitiva istituzione di un ospedale di primo livello per il nord barese, la cui edificazione era già prevista dalla delibera di giunta regionale del 7 agosto 2012, insieme ad altri quattro ospedali in Puglia, con fondi di sviluppo e coesione 2014-2015 ed anche eventuali fondi regionali necessari. Parliamo di un atto ufficiale che impegna somme certe. Nelle delibere di approvazione successive al giugno 2015 di questa giunta regionale, il finanziamento dell'ospedale del nord barese scompare. E lo si evince molto chiaramente dal Piano di riordino (articolo 6 comma 3 lettera B), dove non è più citato l'ospedale del nord barese. Sono invece citati gli ospedali di Andria, del sud Salento, di Taranto e Monopoli-Fasano. La mia proposta è di inserire nuovamente l'edificazione dell'ospedale del nord barese, che serve in modo prezioso a garantire continuità assitenziale ad una comunità di oltre 200mila abitanti, in modo da accogliere in strutture all'avanguardia strumentazioni tecnologiche in grado di offrire servizi sanitari adeguati alle necessità essenziali della popolazione».   

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Il commento di Emiliano
nIl presidente della Regione e assessore alla Sanità ha replicato così: «Purtroppo la legge nazionale, non il Piano di riordino, non consente per il futuro agli ospedali di base di istituire nuove strutture complesse, ma al massimo di semplici o dipartimentali assegnate a primari aventi sede in diverse città. Tuttavia, è stato spiegato in commissione dal dottor Ruscitti, è possibile lasciar sopravvivere le strutture complesse esistenti (anche se l’ospedale è di base) a seguito dell’adozione dell’atto aziendale che opera una ricognizione del fabbisogno decretando la necessità del permanere delle strutture complesse. Questa disponibilità a precisare il piano di riordino anche mediante l’atto aziendale è stata verbalizzata in Commissione».

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«È dunque incomprensibile – commenta ancora Emiliano – la decisione del consigliere Campo di votare, solo per questa ragione, contro un provvedimento di ben più vasta portata e importanza. Tale voto del consigliere Campo non cambierà nulla del Piano di riordino. Le esigenze localistiche, pur apprezzabili, non possono cambiare una legge nazionale che il nostro Piano di riordino deve rispettare».

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giovedì 19 Gennaio 2017

(modifica il 29 Giugno 2022, 0:33)

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