I gialloverdi di Cosimo Annecchino continuano la loro marcia verso la vetta della classifica.
rnContro un pugnace Rutigliano, i bitontini partono bene, rifiatano e chiudono la pratica di slancio.
rnSubito un cappotto: 8-0. Gli avversari non ci stanno e risalgono a -3 (12-9). Reazione d’orgoglio e distanze ristabilite (23-16). Gli ospiti riscaldano la mano. Infilano tre bombe e un gioco da tre punti ed è pareggio (27-27). Tassiello da due e Bove, vecchia quercia dai polpastrelli fatati, penetrazione e canestro. Siamo ancora davanti. Ma non basta: altra tripla rutiglianese ed è sorpasso. Sarà l’unico momento di disorientamento dei nostri. La prima metà di gara si chiude sul 34-32 per lo Sporting. Altro pari ad inizio di terzo quarto. Dopodichè la forbice s’andrà sempre più allargando. L’ispirazione eccelsa di Piscopo (top scorer bitontino: 19 punti per lui) e la vena realizzativa di Bove fanno sì che la frazione veda issarsi i nostri a +8. I rutiglianesi vanno in bambola, fagocitati dal loro stesso nervosismo. Sette minuti e mezzo d’ultimo quarto senza beccare il ferro per loro. E, intanto, i gialloverdi sono in fuga: 66-46. Palmieri, Gala, Tassiello, Nardone e il piccolo Iacobone danno il loro contributo alla vittoria finale: 66-52.
rnDopo questa bella prestazione, un solo dato preoccupa, soprattutto in vista del big match di domenica prossima con l’altra capolista Fidens Giovinazzo: il misero 24 percento dalla lunetta. Coach Annecchino spiega: “Abbiamo problemi seri con gli spazi in cui poterci allenare. Qui, al palazzetto del “Maria Cristina”, veniamo una sola volta alla settimana. Per il resto, vaghiamo da una palestra scolastica all’altra e la prospettiva e l’occhio ne risentono tantissimo al momento del tiro. Non credo che le altre società abbiano il medesimo problema”.
rnQuindi, c’è da preoccuparsi per la sfida delle sfide? “No, non credo proprio. Noi non abbiamo nulla da perdere. Loro, invece, che hanno speso tanto per questa stagione, giocheranno alla morte. Il clima sarà infuocato, ma noi, ormai, ci siamo abituati…”.
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