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Pnrr, 100 milioni per ammodernare i frantoi

La Redazione
Frantoio
In Puglia 839 quelli attivi, che lavorano 53 varietà di olive
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Dopo la Xylella, le crisi di mercato e il clima pazzo con le gelate e la siccità che hanno tolto liquidità alle aziende, arriva grazie al Pnrr la possibilità di sostituire e ammodernare i frantoi oleari. Un’opportunità che in Puglia interessa 839 frantoi attivi che lavorano 53 varietà di olive per offrire al mercato 5 oli Dop e l’Igp Puglia. A darne notizia è Coldiretti Puglia, alla luce del decreto direttoriale Mipaaf che prevede contributi per 100 milioni di euro a valere sui fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza destinati alle aziende agricole e alle imprese agroindustriali titolari di frantoi oleari che effettuano estrazione di olio extravergine di oliva, iscritte al Sistema Informativo Agricolo Nazionale, per sostituire o ammodernare i frantoi obsoleti con l'introduzione d’impianti di molitura ad estrazione a 2 o 3 fasi di ultima generazione.

“È un’opportunità per un settore vitale della filiera olivicolo olearia, che vale oltre 1,2 miliardi di euro nella fase agricola e 3 miliardi in quella industriale, con la Puglia che produce oltre il 50% dell’olio Made in Italy. Ora è importante che a livello regionale sia costruito il bando, raccogliendo le istanze degli operatori della filiera olivicola olearia pugliese, considerato quanto rappresenta in termini di valore e di futuro per l’economia agricola della Puglia”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

L'olivicoltura in Puglia rappresenta il 32% (373mila ettari) dell’intera olivicoltura italiana e il 25% della superficie agricola regionale. Circa la metà degli ulivi è secolare, 3-5 milioni di piante sono addirittura planetarie. Tra le province di Bari e BAT ci sono ben 132mila ettari di olivo, praticamente il 35% dell’olivicoltura pugliese.

Ma si tratta di una boccata d’ossigeno soprattutto per i frantoi salentini, che a causa della Xylella hanno venduto linee di produzione all’estero. Oltre cento frantoi negli ultimi cinque anni non hanno aperto i battenti a causa del crollo della produzione di olive di oltre il 70% in provincia di Lecce, e del 50% nella parte sud del territorio provinciale di Brindisi.

Oltre alla Xylella e alla tropicalizzazione del clima, sui produttori di olio extravergine d’oliva in Puglia si sono abbattuti anche i rincari, con un aumento totale del 15% dei costi medi di produzione.

 

domenica 3 Aprile 2022

(modifica il 4 Luglio 2022, 16:46)

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