Spettacolo

Il teatro Traetta torna alla vita con Fatti d’Arte e Teatroscalo

La Redazione
Teatroscalo in scena al Traetta
Le recensioni di Chiara Cannito e Nicola Pice dei due spettacoli andati in scena sabato sera
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Sabato sera il teatro Traetta è tornato ad animarsi con due spettacoli, nell'ambito della rassegna online "Indovina chi viene a (s)cena", il nuovo format culturale del Teatro Pubblico Pugliese e dei Comuni soci (tra cui Bitonto), che unisce artisti e pubblico in questo periodo di sospensione degli spettacoli dal vivo a causa del Covid. 

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A salire sul palcoscenico, gli attori delle compagnie Fatti d’Arte (alle 19.30) e Teatroscalo (alle 21) per due diversi appuntamenti.

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Due eventi molto apprezzati dagli appassionati di teatro, che patiscono da mesi l'assenza di rappresentazioni dal vivo.

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Pubblichiamo le recensioni di Chiara Cannito, vicepresidente della Ulixes scs, per lo spettacolo portato in scena dalla compagnia Fatti d'Arte; e del professor Nicola Pice per la piece di Teatroscalo.

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LO SPETTACOLO DELLE 19.30: IN SCENA "FATTI D'ARTE"

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"Unica posata è la curiosità". Così ci si avvicina a questa (s)cena, dove la pietanza è l'arte declinata nelle sue differenti "preparazioni".

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Ancora una volta i Fatti d'arte, diretti dall'elettrizzante e visionario Raffaele Romita, sorprendono scegliendo d’interpretare una performance al sapor… futurista.

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Sorprendono le quanto mai attuali considerazioni (una per tutte: "evitare la solitudine antiumana") che il maestro Tommaso Marinetti riferiva all'arte e che gli attori raccontano specialmente di questo periodo pandemico nel quale i teatri, così come molti altri contenitori culturali, sono chiusi.

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"Non ci si può nutrire che di cultura", reclamano i quattro attori (Leonardo Capaldi, Mariantonia Capriglione, Nicola Napoli, Liliana Tangorra), aggiungendo che solo questa placa "il dolore e il disordine interiore".

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Attorno ad una tavola, quattro abiti artistici di Franco Colamorea, geniale costumista e scenografo, si muovono, danzano, gridano, cantano. Richiamano le tele di Umberto Boccioni, Tullio Crali, lo stilista contemporaneo Alexander McQueen, e raccontano insieme alle parole il movimento, la velocità, l'ossessione.

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"La creatività è una violenta ossessione". E questo spettacolo di creativo ha tutto, dalla musiche di Casavola (che portò in scena l'improvvisazione nell'insieme orchestrale) al pubblico (che non esiste ma viene sostituito dalle telecamere: tanti occhi sulla tavola imbandita, che equivalgono a tanti spettatori).

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Esilarante il ritornello sull'acqua ("sciacqua, schiocca, sciaborda, l'acqua muore e non muore") che altro non è se non questo nostro animo, ora afflitto ora trionfante, e questo nostro tempo, pervaso dalla crisi ma strabordante d’immaginazione… per rimanere a galla.

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Uno spettacolo che fa sorridere, sognare e venir fame. Sì, perché "il cervello è come lo stomaco, e l'artista ha fame d'arte". Ed anche il pubblico!

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(recensione di Chiara Cannito, vicepresidente Ulixes scs)

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LO SPETTACOLO DELLE 21: IN SCENA "TEATROSCALO" 

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Uno sguardo fissato sul palco di un teatro ove si racconta di Traetta e tenerlo fortemente avvinto: è quanto si è prodotto sabato sera con lo spettacolo realizzato nel teatro Traetta grazie alla bella iniziativa del Teatro Pubblico Pugliese "Indovina chi viene a (s)cena".

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Sì, avvinti dalla spontaneità di una brillante recitazione e dalla leggerezza di sapore calviniano di una raffinata narrazione, con la sottile regia teatrale di Michele Bia e con i bravissimi attori Franco Ferrante, Raffaele Braia e Rossella Giugliano, che con la loro voce hanno saputo creare un ponte con il pubblico a casa.

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Una voce, la loro, avvertita come comunicazione, come attesa, come speranza, una voce tesa a far cogliere la funzione del teatro quale struttura antropologica che parla ad una comunità e mette in moto un sistema di pensiero. Con la speranza che davvero quanto prima si calchi il palcoscenico dinanzi ad un pubblico che festosamente sieda a teatro.

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Sì, perché andare a teatro attiva il pensiero, mette in connessione, stabilisce relazioni. Cose quanto mai necessarie per la crescita umana e culturale di un Paese.

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(recensione del professor Nicola Pice)

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lunedì 18 Gennaio 2021

(modifica il 28 Giugno 2022, 14:12)

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