Attualità

Un anno da vescovo: monsignor Satriano stasera a Mariotto

Annarita Cariello
Monsignor Giuseppe Satriano
Alle 18.30 presiederà la celebrazione eucaristica insieme a don Francesco Ardito, parroco della frazione
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Il 25 gennaio scorso monsignor Giuseppe Satriano ha festeggiato il suo primo anno da arcivescovo della diocesi di Bari-Bitonto. Un anno impegnativo da molti punti di vista, che ha vissuto sperimentando la sofferenza fisica e spirituale non solo dei fedeli, stretti ancora nella morsa della pandemia e della crisi economica, ma anche personale. Monsignor Satriano, infatti, pochi giorni dopo la sua nomina fu colpito proprio dal virus e costretto a due mesi di ospedalizzazione per la completa guarigione. Uno stop che, come lui stesso ha raccontato, l’ha portato a conoscere la diocesi con qualche mese di ritardo e ad avvertire la realtà delle tante chiese presenti sul territorio come un "corpo dinamico, coinvolto in un processo di trasformazione".

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Un corpo formato da tante realtà vive, che hanno affrontato un periodo di sofferenze e cambiamenti ma che non hanno mai smesso di essere punto di riferimento per i fedeli. Per questo l'arcivescovo ha voluto, in occasione del suo primo anniversario da pastore, visitare le chiese grandi e quelle piccole, per manifestare la sua presenza e il suo impegno. Tra queste c'è la parrocchia Maria Santissima Addolorata di Mariotto guidata da don Francesco Ardito: questa sera ospiterà monsignor Satriano, che presiederà la celebrazione eucaristica delle 18.30.

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Enorme la gioia e l'entusiasmo di don Francesco, che a BitontoLive.it ha spiegato com’è avvenuto l'incontro con l'arcivescovo e quali speranze ed emozioni la parrocchia di Mariotto abbia vissuto in questi giorni di preparazione.

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«Questa visita – esordisce il parroco – s’inserisce in una più ampia azione pastorale che sta portando il vescovo nei vari paesi della diocesi per conoscere e farsi conoscere dalle comunità. Quest’iniziativa nasce dal suo cuore di pastore che desidera farsi prossimo alle persone a lui affidate, e la scelta di venire anche a Mariotto dice l'attenzione e la cura che il vescovo pone anche per le realtà più piccole e ai margini».

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Un cuore di pastore che, in occasione della visita a Mariotto, non ha voluto dimenticare di incontrare gli ultimi, i più fragili.

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«Prima della celebrazione della messa il vescovo farà visita alla comunità di recupero Cenacolo presente sul nostro territorio, per far sentire anche là la sua presenza e il suo affetto. Ci testimonia così quello che fin dall’inizio del suo ministero, proprio un anno fa, va ripetendo: “essere artigiani di comunione”. E si può realizzare la comunione solo se ci accostiamo agli altri con autenticità ed umiltà, dialogando con pazienza e lungimiranza per la realizzazione del bene comune, rispettando i tempi di tutti», racconta don Francesco.

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A seguire l'arcivescovo presiederà la messa, al cospetto di tutta la comunità. Per l'occasione, con largo preavviso, il parroco ha rilasciato dei pass per i fedeli che hanno manifestato la volontà di partecipare alla celebrazione, a causa del numero ridotto di posti disponibili nel rispetto delle normativa di sicurezza anti Covid. Si potrà assistere alla celebrazione anche in diretta streaming sulla pagina facebook della Parrocchia Maria Santissima Addolorata.

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La presenza di monsignor Satriano, dunque, sarà testimonianza concreta di una Chiesa che può e deve reagire alle sfide che la pandemia ha imposto alla società e al concetto stesso di vivere la fede, non solo in se stessi ma soprattutto in relazione con gli altri.

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«È un messaggio impegnativo per tutta la Chiesa, anche per la nostra comunità di Mariotto che, a causa della pandemia, ha sperimentato un distanziamento non solo fisico ma anche affettivo e sociale: il Covid ci ha portato ad essere più diffidenti gli uni degli altri, a rinchiuderci nei nostri progetti personali e a sperimentare l’incertezza del futuro, un’incertezza che paralizza sogni e prospettive ampie. Si potrà ricostruire la comunità se torneremo a parlarci con serenità, verità e rispetto, se non chiuderemo gli occhi di fronte alle difficoltà del nostro territorio e soprattutto se saremo capaci di condividere i nostri sogni per comporre un sogno comune, realizzabile soltanto se ciascuno farà la sua parte. Ed il cammino sinodale che sta tracciando la Chiesa italiana è l’occasione propizia per realizzare tutto ciò», conclude don Francesco.  

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sabato 29 Gennaio 2022

(modifica il 4 Luglio 2022, 17:05)

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