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L’appello ai “cap d kiummm” di Mimmo Mancini

Mariella Vitucci
Pietro
Il regista e attore bitontino apostrofa così i refrattari alle regole anti Covid. E addita a modello di civiltà Pietro, l'anziano che si prende cura di piazza San Pio
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“Cap d kiummm”. È così che Mimmo Mancini apostrofa i bitontini che si ostinano a non indossare – sempre e correttamente – la mascherina. Il regista e attore bitontino è il terzo testimonial (dopo Bianca Guaccero e Raffaello Tullo) ad aver risposto all’appello del sindaco Michele Abbaticchio per una comunicazione “persuasiva” verso i refrattari alle regole anti contagio.

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In un video monologo che mette in scena la rilettura (con correzioni in stile Totò) della sua risposta a Chiara e Max, la coppia di bitontini autori di una lettera che sollecita un suo intervento “persuasivo”, Mancini si rivolge “alla gente del borgo natìo che se ne fotte, e non solo del Covid”, proponendo un modello di civiltà concreta, umile e senza clamore: quella di Pietro, il 75enne che si prende cura delle panchine di piazza San Pio. “Un esempio di altruismo, un fare senza autorizzazione o chiamata alle armi, uno che ha applicato a modo suo quel famoso concetto kennediano «Non chiedetevi cosa possono fare gli altri per voi, ma cosa potete fare voi per gli altri». Un signore di cui non conosco nome e cognome ma che vorrei conoscere con immenso onore e piacere, sistema le panchine rotte dal tempo e dalle cape di chiummo e tiene ordinata la piazzetta dove trascorre il suo tempo. Mi piacerebbe ascoltarlo, però dopo avergli chiesto «Perché fai questo per gli altri? Chi te lo fa fare di aggiustare le panchine che le cape di chiummo spaccano e rovinano, fottendosene di tutto, anche del virus?».

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Mancini chiama in causa i tanti irresponsabili che se ne vanno placidamente al supermercato e in giro mentre dovrebbero stare in quarantena, a quelli che assediano le panchine inutilmente transennate. E li invita a mantenere le distanze, a mettere sempre la mascherina, ad evitare “tavolate a prova di colesterolo” e comportamenti “che potrebbero rovinare la vita a chi su quelle panchine può sperare di sedersi ancora per un po’…”.

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Poi fa appello ai concittadini di buon senso: “Imitiamolo noi questo illustre signore anonimo che spero sia insignito al più presto della croce di cavaliere della civiltà – se esiste – e magari dal presidente della Repubblica. Chiedo al sindaco di riceverlo e premiarlo, sarò presente, promesso. Imitiamolo tutti, non solo aggiustando e pulendo un bene pubblico, cioè di tutti. Ciascuno di noi è chiamato a fare la sua parte in questo momento. Se niente ci tocca, niente può appartenerci. Facciamoci toccare, dentro però”.

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E chiude il suo messaggio ringraziando Chiara e Max e la loro bambina: “Resistete, sono con voi!".

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sabato 17 Aprile 2021

(modifica il 28 Giugno 2022, 13:37)

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Franco
Franco
3 anni fa

Ma non è che se parli in dialetto hai comunque ragione. Un vecchio trucco per farsi ascoltare. I “comportamenti” hanno poca influenza sulla diffusione del virus che avviene, secondo lo studio pubblicato ieri, soprattutto in famiglia, dove le mascherine non si usano e le restrizioni non valgono.