«Il presepe quest’anno non si farà». L’affermazione, accompagnata da espressioni di sgomento o di rassegnata consapevolezza, passa di bocca in bocca, si sparge a macchia d’olio e alimenta le conversazioni di adulti e bambini, come avviene quotidianamente in una frazione di duemila abitanti. A Mariotto la notizia dell’interruzione della tradizione del villaggio natalizio è una di quelle che fa scalpore e suscita sentimenti contrastanti.
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Una tradizione lunga 27 anni
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Da 27 anni, infatti, già dal principio di ottobre si poteva scorgere sin dalle prime ore del mattino l’instancabile presidente del centro polivalente La Chimera, Franco Altamura, nel giardino parrocchiale, intento a sistemare le capanne e a racimolare tutti gli oggetti d’epoca per arredarne gli interni. La sera del 13 dicembre il villaggio della natività di Mariotto era pronto per accogliere le migliaia di turisti che ogni anno, con rinnovato entusiasmo, si accingevano a visitare le capanne, ammirare la cura dei dettagli e lodare i numerosi personaggi che si prestavano a ricoprire le parti di contadini e pastori dell’epoca. Una manifestazione che si è trasformata in tradizione ed è entrata a far parte dell’identità e dei ricordi dei mariottani, ma che negli ultimi anni si è andata via via affievolendo. Insieme all’entusiasmo degli stessi organizzatori.
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Le difficoltà dell'organizzazione
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Il centro polivalente La Chimera, che dagli anni 80 ha ideato e portato avanti la manifestazione, già da un paio di anni aveva lamentato la difficoltà di sostenere una gestione così impegnativa, a causa del venir meno di volontari per la manodopera e l’organizzazione degli eventi. Il presidente Altamura, provato dall’età e dalla stanchezza, lo scorso dicembre aveva confessato a BitontoLive le molteplici criticità di una tradizione apprezzata da tanti ma sostenuta da pochi, e la volontà di appendere gli arnesi al chiodo. Allora l’amministrazione comunale, subodorando il malcontento di Altamura, in occasione dell’accensione del falò aveva consegnato una pergamena di riconoscimento al veterano presidente, con l’auspicio di riaccendere l’entusiasmo e la voglia di fare degli organizzatori, affinché non si lasciasse morire una tradizione così consolidata e rinomata come il Natale a Mariotto. Il «Vedremo» di Altamura sussurrato in quell’incontro, interpretato allora come un segnale positivo della volontà di continuare, in realtà celava un malessere che nel corso dell’anno è cresciuto, fino a portare il presidente alla decisione di lasciare.
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La conferma di don Emanuele
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A confermare la notizia è lo stesso don Emanuele Spano, parroco di Mariotto, al quale Altamura già tre settimane fa aveva comunicato la sua volontà: «Franco mi ha detto di non avere intenzione quest’anno di mettersi a lavoro per organizzare il Natale a Mariotto, visto che di fatto era rimasto l’unico organizzatore e gestore, per stanchezza e per motivi personali. La sua decisione è irrevocabile, anche se il presidente non ha chiuso totalmente le porte per il futuro: prendiamo quest’anno di pausa per riflettere su quanto di prezioso avevamo, capire quali sono state le responsabilità individuali e collettive, e ripartire magari il prossimo anno con un entusiasmo rinvigorito e un maggiore spirito di collaborazione».
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Si spengono le luci, dunque, sul villaggio natalizio di Mariotto. Quest’anno le capanne non si animeranno al suono scoppiettante dei falò accesi, non si annuserà nell’aria il profumo dolce del vin brulè e quello intenso delle minestre preparate nelle terracotte, non si ascolteranno le note melodie delle zampgogne, né si udrà il martellare dei calzolai e dei falegnami all'opera. Il silenzio prenderà il posto della tradizione. E chissà che non faccia più rumore.
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Forza FRANCO sei stato sempre una persona combattiva, le tue iniziative sono servite sempre per valorizzare la piccola MARIOTTO ..
Peccato!!!!!! purtroppo succede sempre così, uno lavora e gli altri sguazzano. Un grandissimo GRAZIE al Sig. Franco Altamura per aver dato in tutti questi anni una immagine reale di quello che fu il passato e del SS. Natale.