Attualità

I locali della discordia? Gestione “condivisa” con un’associazione di cittadini

Mariagrazia Lamonaca
La conferenza stampa di questa mattina
Questa la soluzione prospettata dall'amministrazione comunale. Nessun negozio di moda al piano terra della Galleria Devanna
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Tutta la città attendeva con ansia una riposta istituzionale. Il clamore suscitato negli ultimi giorni dalle dichiarazioni di Girolamo Devanna sull'acquisto da parte di privati di alcuni locali al piano terra di Palazzo Sylos Calò, sede della Galleria nazionale della Puglia, ha messo in allarme l'intera comunità bitontina e non solo, dato che la notizia ha avuto eco ben oltre le nostre mura.

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Dopo la "provocazione" di Girolamo Devanna – così come l'ha definita sua nipote Valentina Leccese – l'amministrazione Abbaticchio ha voluto rendere noti i retroscena della vicenda, nel corso di una conferenza stampa organizzata a Palazzo Gentile, cui hanno preso parte il sindaco Michele Abbaticchio, gli assessori Rino Mangini e Michele Daucelli e la stessa Leccese, in rappresentanza della famiglia Devanna.

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Dalla conferenza sono emerse, essenzialmente, due notizie importanti.

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La prima riguarda il presunto mancato esercizio, da parte del Comune di Bitonto, del diritto di prelazione sull'acquisto dei due locali a piano strada. Stando a quanto dichiarato da sindaco e assessori, il problema si è presentato a settembre scorso, quando è giunta la richiesta di acquisto. Ma quei locali appartenevano già ad un privato, che ha deciso di venderli alla famiglia Mongiello-Avellis per la somma di 80mila euro.

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Perché allora il Mibact (e nello specifico il Segretariato regionale) non hanno esercitato il diritto di prelazione? Perché, secondo quanto dichiarato in un comunicato stampa diffuso ieri, il Ministero non ha ritenuto quei locali idonei ad un ampliamento della Galleria, a causa delle ridotte dimensioni. Infatti – si legge nel comunicato – «per metratura ridotta, potrebbero essere destinati a servizi di accoglienza e biglietteria del museo».

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La seconda notizia rilevante riguarda invece il futuro della Galleria. Cosa succederà?

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Non ci sarà nessun trasferimento della Galleria, che giuridicamente non è neppure possibile, dato che la collezione è stata donata alla città. Anzi, stando a quanto ha dichiarato Abbaticchio, «la Galleria sarà ampliata, a seguito del recupero di sei nuovi locali acquisiti nel 2014, come attestato dal Mibact. Leggendo il comunicato diramato ieri dal Mibact s'intuisce inoltre una attestazione di scarsa attenzione nei confronti di questi due locali, che emerge anche dalla comunicazione che ci è stata fatta in data 28 settembre 2016 dal Mibact. La comunicazione, che informava il Comune della richiesta di acquisto da parte di privati di quei locali, non è indirizzata al sindaco ma, cosa piuttosto inusuale, all'Ufficio Patrimonio che ha acquisito questa nota, così come ne ha acquisite tante altre dirette però anche al sindaco. Inoltre, all'interno della lettera, il Palazzo è stato nominato Palazzo Gentile Calò, e non Sylos Calò, portando ulteriormente in confusione i funzionari addetti a questo lavoro. Questi ultimi hanno acquisito la nota e hanno applicato, di conseguenza, il decreto legislativo 2014, un decreto che impedisce ai Comuni di acquisire immobili, a meno che non ci sia un'urgenza, come ad esempio una scuola che sta crollando».

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Che ne sarà dunque dei due locali acquistati da privati?

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A rispondere è stato l'assessore Rino Mangini: «L'idea, aperta comunque anche ad altre soluzioni, è quella di utilizzare questi due locali attraverso un'associazione di cittadini (ma su questo non abbiamo ancora preso una decisione definitiva) che gestisca insieme ai privati questo spazio e che resti a disposizione delle attività culturali della Galleria, dato che anche i nuovi proprietari sono disponibili a collaborare in questo senso. Questa è ovviamente ancora una ipotesi che perfezioneremo nel tempo, con l'aiuto dei cittadini e di tutti coloro che vorranno collaborare».

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Tra le varie proposte al vaglio delle istituzioni ci sono, ad esempio, biglietteria, servizio di accoglienza, bookshop o anche aule didattiche. Nessun negozio di moda, com'era stato paventato.

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giovedì 19 Gennaio 2017

(modifica il 29 Giugno 2022, 0:32)

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fra diavolo
fra diavolo
7 anni fa

…..ce nmbrughjj, ma nan tnim uej. Il paese perde acqua da tutte le parti e come se non bastasse se ne aggiungono altri. Ma come è saggio il proverbio che dice: Piove sempre sul bagnato. Ora senza togliere niente all’amico Mino, cercate una soluzione veloce e dedicatevi a cose molto più serie.