«Siamo sotto attacco di un esercito organizzato, preparato, che sa quel che fa perché agisce di notte, al buio» su linee elettriche alimentate da 3.500 volt «correndo dei rischi altissimi». Così il direttore generale di Ferrotramviaria, Massimo Nitti.
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Ieri mattina a Bari, in una conferenza stampa, Nitti ha denunciato i ripetuti tentativi di furti alla linea elettrica – cinque negli ultimi 25 giorni e due contemporaneamente nella notte tra martedì e mercoledì – che stanno creando «gravi disagi ai passeggeri».
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Rispondendo all'Ansa, che gli ha chiesto se questi furti possano essere riconducibili ad un'ipotetica ritorsione da parte di chi addebita a Ferrotramviaria responsabilità per il tragico incidente del 12 luglio, Nitti ha detto di ritenere l'ipotesi «poco plausibile». Ma ha aggiunto: «Certo, se questa storia continua, qualche problema dobbiamo porcelo».
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«Chiediamo agli inquirenti di indagare» ha ribadito il dg, sottolineando che l'ultimo attacco «sicuramente è stato fatto in maniera scientifica, in due punti».
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Nitti non vuole «credere né pensare» che sia stato fatto solo per creare un disagio. «Però – ha ammesso – ci hanno messo veramente in ginocchio». «In un punto non hanno neppure tentato di portare via il rame» ha rimarcato. E in un altro non ci siano riusciti poiché i cavi sono stati trovati nelle campagne circostanti.
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In ogni caso il danno è anche economico: negli ultimi giorni ammonta a qualche centinaia di migliaia di euro. Ferrotramviaria ha chiesto aiuto all'assessore regionale ai trasporti Giovanni Giannini, il quale «ha garantito il suo interessamento presso il prefetto e il questore per istituire un tavolo tecnico». Dal canto suo l'azienda «raddoppierà la vigilanza privata, anche se coprire l'intera linea è molto complicato».
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