Politica

Sannicandro spiega le ragioni della scissione e sfida Abbaticchio: «Confrontiamoci pubblicamente»

Mariagrazia Lamonaca
Sannicandro e Capaldi
Il vincitore delle primarie del centrosinistra replica alle accuse offensive della stampa "maliziosa"
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Emanuele Sannicandro non ci sta. In queste ultime settimane molte sono le accuse e le illazioni avanzate nei confronti della sua persona e della sua coalizione. In particolare – lamenta – da alcuni organi di stampa che hanno pubblicato contenuti molto offensivi nei suoi riguardi.

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Argomento di queste accuse, l'inaspettata "manovra" politica che ha spinto lui ed altri ex abbaticchiani ad abbandonare la schiera dei sostenitori del sindaco uscente, candidato per un mandato bis alle prossime amministrative.

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Per spiegare tutto questo, ieri è stata organizzata una conferenza stampa, moderata da Raffaele Capaldi, in cui Emanuele Sannicandro ha espresso tutto il suo sdegno per quanto è successo nell'ultimo periodo. Uno dei motivi è l'accanimento e, forse, la "maliziosità" di certa stampa nel raccontare i motivi che hanno portato il suo gruppo ad allontanarsi da Michele Abbaticchio.

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«Spesso le vostre penne  ha esordito – sono bisturi che entrano nella carne delle persone per bene. A volte mi chiedo quali possano essere le motivazioni. Mi rifiuto di pensare che ci possa essere malafede o altre motivazioni. Mi piace quindi pensare che sia un difetto di comunicazione, probabilmente da parte mia. La lista Insieme per la Città, nata da due forze politiche, aveva fatto un certo percorso sempre nel rispetto dei ruoli di tutti. Ma negli ultimi mesi eravamo di fatto entrati nell'opposizione ma si pensava di poter ottenere una certa unità del centrosinistra bitontino. Ci siamo poi resi conto che il Pd, dove ero iscritto, ha iniziato a manifestare delle posizioni che non ci convincevano».

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«In seguito ha continuato – il presidente del consiglio Vito Palmieri si è dimesso, dicendo che lo faceva per una motivazione personale ma anche perché avvertiva un certo disagio e inaffidabilità da parte di questa politica. Ha denunciato l'impossibilità di collaborazione. E così si è arrivati all'uscita anche dei socialisti e di Sel. Avvertivamo disagio e malessere perché c'era chi decideva anche per gli altri. Non c'è mai stata una sola riunione dove si organizzavano azioni programmatiche per il futuro. Si rinviava e basta. A questo punto c'è stato un episodio: il sindaco decise di organizzare una riunione in cui parlare di programmi mentre si mangiava. Ogni segretario doveva convocare dieci o undici persone possibilmente candidati. Abbiamo discusso tra di noi e abbiamo ritenuto assolutamente inusuale, inopportuno e non condivisibile questa metodologia. Nel frattempo l'assessore, per un fatto politico importante, decise di non partecipare ad un consiglio comunale dove per caso non potettero partecipare anche tre consiglieri. Il sindaco, che dovrebbe avere rispetto per la politica e per le persone, avrebbe dovuto chiamare assessore, segretario, capogruppo e consiglieri per sapere se ci fossero problemi. Invece chiamò me, intimandomi che se nel giro di poche ore l'assessore Daucelli non gli avesse chiesto scusa, gli avrebbe ritirato la delega. Abbiamo quindi cercato le motivazioni politiche di certi atteggiamenti. Non ne abbiamo, ma abbiamo voluto tentare di rimediare. Così abbiamo serenamente deciso di non partecipare alla suddetta riunione, non per posizione politica ma un modo per "dare un consiglio" al sindaco. Ci aspettavamo che il sindaco ci chiamasse per dirci che accettava questa decisione e che era disposto a parlarne. Invece ancora una volta ha chiamato me, che non avevo nessun ruolo politico, dicendomi che se nessuno di noi avesse partecipato alla riunione, avrebbe azzerato tutto e mandato tutti quanti al diavolo».

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«Il rispetto della politica, l’idea della condivisione e della capacità della politica di essere l’arte della mediazione non fanno parte del modo di fare di Abbaticchio. Dunque noi ripudiamo il suo “eliocentrismo”, non vogliamo un sole che brilla di luce propria e che rifiuta qualsiasi forma di condivisione. Pensavamo che Abbaticchio meritasse la nostra fiducia ma ci siamo sbagliati. Non è stata una scelta conveniente, ma una scelta giusta» ha concluso Sannicandro.

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Infine ha voluto ringraziare le oltre 4mila persone che si sono recate a votare alle primarie della coalizione di centrosinistra del 5 marzo, e ha lanciato un messaggio ad Abbaticchio: «Invito il sindaco ad un confronto pubblico in cui si spieghino, da tutte le parti, le ragioni dei fatti».

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sabato 25 Marzo 2017

(modifica il 29 Giugno 2022, 0:02)

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fra diavolo
fra diavolo
7 anni fa

Caro Michele, e come disse il sommo poeta: NON TI CURAR DI LOR………..Vai per la tua strada, riuscirai.