Campagna elettorale

Impegno e associazionismo, Rosa Calò riparte da qui

Mariagrazia Lamonaca
Rosa Calò
L'attuale vicesindaco ha presentato ieri agli elettori la sua candidatura al consiglio comunale
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Laureata in filosofia, docente di italiano e storia, capo scout, attivista e tanto altro. Rosa Calò è stata la prima donna ad aver ricoperto, per quasi un intero mandato, il ruolo di vicesindaco a Bitonto.

Con l’approssimarsi delle elezioni amministrative, il suo mandato si avvia a conclusione. Ma Città Democratica, di cui la Calò fa parte fin dai suoi albori, la ripropone come candidata. Una “investitura” accettata con piacere dalla professoressa, attuale presidente dell’associazione Mondodomani.

Ieri sera si è presentata alla città in un incontro al Sancti Nicolai Convivium. «Credo sia necessario – ha spiegato – trovare persone affidabili perché l’aspetto più importante non sono tanto le parole che si dicono ma le azioni che si fanno».

Concetto ribadito anche da Francesco Brandi, componente del direttivo di Città Democratica, che ha ricordato le fasi iniziali della candidatura di Rosa Calò: «Io, Vito Modesto e Pippo D’Acciò avevamo qualcosa da chiederle. Lei ci disse “Cosa volete? Scommetto che vi serve il segretario di Città Democratica. Ma sapete come sto messa!”. Alla fine accettò di candidarsi e il resto della storia lo conoscete. Le peculiarità di Rosa sono la passione per l’educazione, la fiducia negli esseri umani e nella capacità di migliorarsi. Rosa non scimmiotta la partecipazione perché è maestra dell’ascolto. “Qual è la via? La via la si fa con l’andare”; “pensare globalmente e agire localmente”; “il problema degli altri è uguale al mio; sortirne tutti insieme è la politica”: sono alcuni dei motti che Rosa fa suoi. Rosa ci ha rappresentato benissimo in questi cinque anni, ascoltando mille voci di questa comunità. Per lei è fondamentale il concetto di responsabilità (ovvero non dire una parola di troppo, non promettere al di là della presa di coscienza di ciò che il mondo può offrire) ed il concetto di complessità: il lessico che Rosa è abituata da usare è un antidoto alla banalità di certi politicanti perché comincia sempre dalla definizione delle parole. Il suo metodo di governo punta a far crescere il capitale sociale della comunità, di cui abbiamo molto bisogno».

«Una frase che recentemente ho letto e ho sentito mia ha continuato Rosa Calò è “non basta indignarsi”. Oggi ci indigniamo facilmente e lamentandoci pensiamo di aver assolto al nostro obbligo di cittadini. Invece è importante anche agire e scendere in campo ognuno con le proprie risorse, facendo associazionismo. In questi anni ho avuto bellissime esperienze con le associazioni soprattutto femminili con le quali ho collaborato in particolare su tematiche riguardanti le donne. Mi sono preoccupata soprattutto di fare rete tra gli eventi che potessero far crescere queste esperienze. Anche sul tema della mobilità sostenibile abbiamo lavorato molto. Ma il senso del bene comune nella nostra città a che punto è? Io ho registrato spesso lamentele e siamo ancora lontani dal percepire che ognuno di noi deve essere chiamato alle proprie responsabilità, perché i cittadini possono cambiare la città aggregandosi e diventando attivi, senza scaricare le responsabilità esclusivamente sulle istituzioni. Non si può mai dire di essere arrivati ad una definitiva soluzione dei problemi. Abbiamo ereditato qualcosa iniziato da altri prima di noi e quindi non possiamo dire oggi che siano fermi a cinque anni fa. Penso che abbiamo fatto già molti passi avanti ma c’è ancora bisogno di persone che hanno idee chiare e che non si lasciano spaventare perché trovano compagni di lavoro che condividono le stesse cose. Dunque credo sia importante dare continuità a chi ha già dato avvio alla risoluzione di tanti problemi».

Tra i punti fondamentali del programma di Rosa Calò vi è certamente la viabilità e tutto ciò che ad essa è correlato, come mobilità sostenibile e piano del traffico. Ma anche il piano energetico ed il sostegno alle associazioni che si occupano di problemi e violenza di genere.

A ribadirlo è stata anche Elena Gaudio, presidente della sezione bitontina di Fidapa Bpw, intervenuta alla presentazione per un saluto: «Bisogna sottolineare il fatto che le donne sono ancora poco presenti in politica. È importante continuare a sensibilizzare la popolazione a queste tematiche, soprattutto le giovani generazioni che devono rendersi conto che non basta andare a scuola e divertirsi, che non esistono solo famiglia e amici ma che bisogna fare vita attiva. Quindi dobbiamo agire soprattutto nelle scuole e nei centri di aggregazione giovanile».

«Voglio parlare all’intelligenza delle persone. Bitonto, come spesso dicono le persone che vengono da fuori, è una città inespressa, che ha tante risorse non ancora sviluppate. Spesso i forestieri ci dicono che non ci rendiamo conto di quello che abbiamo. Ecco perché credo che bisogna attuare un cambiamento culturale. Dopotutto, come diceva Ingrao, “senza agire collettivo non si può fare politica”» ha concluso Rosa Calò.

giovedì 27 Aprile 2017

(modifica il 28 Giugno 2022, 23:48)

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MOzart Anna
MOzart Anna
7 anni fa

Questa politico assessore anche al personale al Comune non ha fatto niente per i dipendenti del comune. dico niente