Spettacolo

Primo singolo per Mastro, ode alla “Semplicità”

Tommaso Cataldi
Gaetano Mastro nel videoclip "Semplicità"
Gaetano Mastro, 23enne bitontino, si racconta dopo l'uscita sulle piattaforme social del suo brano d'esordio
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Semplicità. Non è soltanto il titolo del primo singolo pubblicato nei giorni scorsi da un giovane ed esordiente cantante bitontino, Gaetano Mastro. Semplicità è anche il modo in cui Gaetano si pone di fronte al suo interlocutore e, più in generale, di fronte al pubblico. Il videoclip di “Semplicità” è stato pubblicato lo scorso 19 novembre sulle principali piattaforme social e in una settimana conta già 3 mila visualizzazioni su YouTube, 430 streams su Spotify e svariate condivisioni su Instagram.

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23 anni e bitontino doc, Mastro – questo il suo nome d’arte – si affaccia in punta di piedi sull’affascinante ma non semplice palcoscenico della musica italiana. Gaetano è il classico ragazzo d’altri tempi, poco avvezzo alle smanie da protagonismo che oggi imperversano sui social e purtroppo anche nei rapporti umani.

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Il tuo brano, “Semplicità”, è un’ode indie pop alle storie d’amore autentiche e delicate. Dal videoclip sembra che tu ti senta un ragazzo d’altri tempi, che non condivide appieno il modo di fare dei giovani d’oggi: è una sensazione corretta?

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«Posso dire di avere una visione dell’amore diversa da ciò che oggi si vede in giro, un amore che sembra materialista e in cui c’è poco di vero. Sono convinto che basta un sorriso per essere felici e stare bene insieme. Inoltre sono a favore della semplicità dell’amore in tutte le sue sfaccettature, senza uniformarsi alla massa e a ciò che fanno tutti. Infatti questo è un concetto che esprimo chiaramente nella mia canzone».

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E come mai senti il bisogno di raccontarti al mondo?

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«Penso che in fin dei conti ci sia molta gente che la pensa nel mio stesso modo ma non lo esterna, probabilmente per differenti ragioni. Forse soprattutto perché c’è bisogno di far vedere che si è in un certo modo, e mai al di fuori di schemi tradizionali. Io invece non mi rappresento in una società fatta di apparenze, un po’ come raccontava e cantava il mitico Lucio Battisti, accompagnato da Mogol».

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A proposito di Battisti, ti ispiri a lui così come anche ad altri cantautori come Lucio Dalla e Pino Daniele: cosa tenti di “rubare” da loro?

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«Mi ispiro principalmente alla facilità con cui raccontano l’amore e al modo con cui si approcciano alla scrittura. In sostanza, possedevano una facilità di pensiero unica».

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Com’è nata la passione per la musica? Qual è stato il tuo percorso prima di arrivare a pubblicare un singolo?

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«Mi sono reso conto che tutto è cominciato quando avevo circa dieci anni e ad un festa di comunione il vocalist si è accorto di come cantavo a squarciagola “Se telefonando” di Mina, per ciò mi ha chiamato accanto a sé e ho cantato “A te” di Jovanotti. Il risultato: al termine della performance ho visto tutti gli invitati in piedi che mi facevano i complimenti. Ma la storia è terminata lì. Poi al primo anno di liceo una professoressa si è accorta delle mie potenzialità canore, ho partecipato ad un musical e da lì non sono più sceso dal palco. Finita la scuola, ho fatto diversi lavoretti e nel 2019 un corso di musical a Roma. Nel 2020 è arrivato il lockdown e ho deciso di inviare un mio video ad Amici: la mia canzone è piaciuta e sono stato convocato a Roma per un provino, anche se poi non sono stato più richiamato. Questa chiamata ha fatto scattare in me la classica scintilla perché il testo di “Semplicità” era già pronto, e quindi abbiamo deciso di pubblicarlo».

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Quali sono i tuoi prossimi obiettivi?

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«Voglio continuare a pubblicare singoli in modo che il pubblico possa crescere assieme a me, ascoltando le mie canzoni. Il futuro però è ancora tutto un’incognita da scoprire».

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lunedì 29 Novembre 2021

(modifica il 28 Giugno 2022, 12:16)

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