Secondo giorno di viaggio, ieri, per il bus umanitario partito da Molfetta sabato mattina e diretto alla frontiera ucraina con il confine Siret in Romania, per la consegna del carico di viveri e medicinali raccolti dai volontari dell’Avis Bitonto e Modugno e delle associazioni 2hands Bitonto e Le Mani Tese Modugno, donati da persone comuni e imprenditori.
Al ritorno, sul pullman della ditta Autolinee Chiruzzi di Bernalda (Matera) saliranno circa cinquanta profughi ucraini che troveranno accoglienza nelle case delle famiglie ospitanti di Bari e provincia.
A bordo, i tre conducenti Dino Carbone, Giambattista Laterza e Ayoub Sasso, tutti di Bernalda, l’interprete ucraino Andrii Aleksandruk e il presidente dell’Avis Bitonto Massimo Rutigliano. Attraverso il suo “diario di viaggio”, BitontoLive sta documentando questa missione umanitaria per testimoniare l’impegno del volontariato locale a sostegno della popolazione ucraina stremata dalla guerra.
Ieri, Domenica delle Palme, il viaggio è proseguito fra neve e intemperie. Dopo aver attraversato la Slovenia, alle 10 il bus è entrato in Ungheria e a mezzogiorno, dopo circa 26 ore dalla partenza, ha raggiunto Budapest. «La stanchezza inizia a farsi sentire – confessa Massimo Rutigliano – ma non ci ferma nessuno, perché abbiamo da portare a termine una missione importante e portare in salvo tante persone».
Dopo una frugale pausa pranzo a Karacsond, di nuovo in viaggio verso il confine tra Ungheria e Romania. Strada facendo, un rallentamento dovuto ad un incidente stradale che ha reso necessario un elisoccorso.
«Siamo stanchi ma non molliamo – scriveva Massimo alle 17 di ieri – siamo a Lyona in Ungheria, a pochi chilometri dalla frontiera tra Ungheria e Romania». C’è voluta un’altra ora per raggiungere la frontiera, e poi ancora un’ora di attesa per varcarla. Ma la meta è finalmente vicina.
Domani il racconto della terza giornata di viaggio.