Attualità

Ricordo di Tommaso Urbano ad un mese dalla scomparsa

La Redazione
Museo Traetta in corte Fenice (Tommaso Urbano è il quinto da sinistra)
I pensieri e i tributi dei suoi amici più cari
scrivi un commento 111

Ad un mese dalla scomparsa di Tommaso Urbano, gli amici lo ricordano «così simile a Tommaso Traetta nel dedicarsi agli ultimi».

nn

 

nn

«Si creò in via Amedeo e corti traverse – ricorda lo scultore Graziano Lisi la Via della Cultura con il Centro studi Tommaso Trajetta nella Casa Traetta in corte Fenice, che come disse Tommaso Urbano “è un sogno che si avvera”, l'UNLA di Marco Vacca e l'Agorà Centro studi e documentazione di Valentino Losito e Gianna Sammati in Santa Caterina d'Alessandria. Anni dopo giunsero Progetto Continenti e le Officine Culturali nelle vecchie carceri»

nn

 

nn

Il professor Giuseppe Fioriello, "U'Dsignator", autore tra l'altro del logo del Centro studi Traetta oltre che fotografo di tante iniziative tra cui i mitici viaggi a Venezia (celeberrima la foto della mattonella sotto cui era sepolto il nostro amato compositore, davvero difficile da fotografare), scrive: «Alla richiesta di lasciare un pensiero per la dipartita di Tommaso Urbano mi viene in mente di pensare (come in una enciclopedia on line) ad un elenco di parole: Amicizia; Cristiano; Impegno; Laico; Non violenza; Politica; Servizio; Tradimenti.

nn

Non chiarirò gli apparentamenti con le parole su indicate perché sarebbero capitoli come trattati. In modo schematico vorrei ricordare strane coincidenze: Tommaso Urbano viene a mancare poche ore dopo un grande prete, don Antonio Mattia. Tutti e due appartenenti alla generazione post bellica, protesa a studiare, a costruire il senso di una nazione sulle macerie della guerra. La loro alba è il Concilio Vaticano II da una parte, la scelta di parte dall’altra. La scelta è l’appartenenza ad una area che pensa politicamente tramite i dettami del vangelo-società laica (greca): “La città dell’uomo”. Questa grande idea da un punto di vista culturale è l’associazione Civitas Humana, la quale vede protagonisti Giuseppe Dossetti, Amintore Fanfani, Giorgio La Pira, Giuseppe Lazzati. Questi grandi nomi sono stati i fari che hanno illuminato il suol patrio. La Pira è stato a Bitonto, dopo essere stato il professore di un bitontino presso l’Università di Firenze, l’avvocato Carmine Gallo. Carmine Gallo aderendo agli ideali del gruppo di cui si fa cenno sopra è interessato tramite la sua vita pubblica a formare giovani che siano ispirati alla bibbia laica, ovvero alla Carta Costituente»

nn

«L’azione di Tommaso Urbano (del gruppo di Carmine Gallo, come tanti altri giovani coetanei) – prosegue il professore – si innesta silenziosa nel solco tracciato dall’Art. 2 della Costituzione Italiana, il quale, recita: «La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale».

nn

 

nn

La riflessione del professor Michele Marannino al funerale: «In modo forse poco elegante, ma ricco dell'amore che Gesù dona al laico e senza dimenticare la persona umana, Tommaso ha fatto crescere in sé Gesù per amore: l'amore vince ogni cosa e noi cediamo volentieri all'amore (Virgilio)».

nn

 

nn

Il maestro d'orchestra Vito Clemente ricorda Tommaso Urbano come «esempio di onestà e generosità, protagonista assoluto con il Centro studi di una meravigliosa ed efficace operazione civica e culturale volta alla riscoperta di Tommaso Trajetta, "gloria del nostro Settecento", come lui stesso amava definirlo».

nn

 

nn

Jörg Riedlbauer da Biberach Germania, Giuseppe Ellero da Venezia, Jolando Scarpa da Trieste, salutano l'amico Tommaso Urbano come «massimo divulgatore del grande compositore riformatore del melodramma Tommaso Traetta, certi che in Cielo si troveranno assieme a cantare la gloria del Signore».

nn

 

nn

Il Cenacolo dei Poeti ricorda Tommaso Urbano come «grande benefattore, mecenate, fondatore del Centro studi Tommaso Traetta a cui ha dedicato la vita. Tommaso, prega per noi dal Paradiso dove siedi accanto a Traetta, così simile a te in terra per carattere e scelte di vita».

nn

 

nn

Questo il pensiero che Nicola Abbondanza dedica a Tommaso Urbano: «Una vita spesa per il prossimo: ci lascia una grande lezione di amore e dedizione; così simile a Tommaso Trajetta, oggetto dei suoi studi, del quale è stato il massimo divulgatore, e a Giuseppe Ellero dell'IRE all'Ospedaletto di  Venezia, con il quale ebbe sempre massima intesa intellettuale e spirituale. Studiando le varie bibliografie editate su Traetta, si può notare come l'interesse nel grande compositore si sviluppi nei decenni senza continuità ma a "salti generazionali"; molti si sono occupati di Traetta, ma è con Tommaso Urbano che la raccolta di materiale e gli studi musicologici giungono a maturazione e trovano organicità, tanto da consentire lo slancio verso il successivo festival traiettiano e verso molte altre mete. Fondamentale l'intuizione didattico-pedagogica della scuola musicale al Carmine, che avvicina spiritualmente i due Tommaso, e inserisce Urbano a pieno titolo nella grande stagione dell'impegno laicale sviluppatosi  a Bitonto negli anni 60-'70 in conseguenza del concilio vaticano secondo. Voglio ricordare qui  il libro su Ottavio Leccese. Curiosa coincidenza, Tommaso Urbano ha ricevuto il primo funerale sulla rinnovata piazza Caduti del Terrorismo ("Porta Robustina" o "Le Croci") che egli stesso aveva partecipato a modificare aderendo da subito al movimento per la congiunzione tra la piazza ed il sagrato della chiesa di Sant'Andrea».

nn

 

nn

Oronzo Maggio sottolinea di Tommaso Urbano la grande passione per la musica: «Indipendentemente dall'attività professionale nel Segretariato dell'istituto femminile Maria Cristina di Savoia, caratterizzata da un non comune senso di profonda umanità nei confronti delle ragazze assistite negli scopi istituzionali, Tommaso Urbano va ricordato in modo particolare per il suo proficuo impegno lungo più di un ventennio (fine secolo e inizio nuovo secolo) per rilevare l'opera di valenti musicisti bitontini quali Nicola Bonifacio Logroscino (Bitonto 1698 – Palermo 1765 circa) qualificato il "dio dell'opera buffa", Pasquale La Rotella (Bitonto 1880 – Bari 1963) ed in primis Tommaso Traetta (Bitonto 1727 – Venezia 1779) che hanno segnato la storia della musica oltre gli stessi confini nazionali, unitamente allo stesso Michele Carelli (1838 – 1911) che ha contrassegnato le sue marce funebri in relazione ai riti della Settimana Santa in Bitonto. L'impegno "musicale" di Tommaso Urbano ebbe inizio con le sue importanti esperienze didattico-musicali al "Carmine", per poi sfociare nell'impegno "musicologico"  nell'aprile 1991 con la costituzione dell' "Associazione Musicale Tommaso Traetta", associazione che trovò specifica sede nel novembre 1995 in Corte Fenice dove si presume sussista la casa natale di Tommaso Trajetta. Successivamente l'associazione fu denominata "Centro Studi e Documentazione Tommaso Traetta", con dislocazione in sedi provvisorie. 

nn

L'attività dell'associazione, sotto continuo impulso del suo ideatore e fondatore, presidente per quasi tutto il suo persistere (ad eccezione del primo periodo) ha consentito il costituirsi della raccolta di quasi tutto il vasto repertorio della musica sacra con l'esecuzione di varie opere, dal famoso "Stabat di Napoli", alla "Messa in do" e a mottetti, oltre all'Oratorio "Rex Salomon", che costituì il biglietto da visita presso l'IRE di Venezia e l'inizio di un prestigioso successo.

nn

In questo corpus è da ascriversi un secondo "Stabat Mater" rinvenuto dal Maestro Jolando Scarpa a Monaco di Baviera nel 1995.

nn

L'attività dell'associazione si é  caratterizzata anche, e con non  meno importanza, per l'impulso costante ed impegno del Maestro Vito Clemente, direttore d'orchestra, che delineò negli anni  vari programmi d'esecuzione musicale fino alla messa in scena di opere importanti quali le "Serve Rivali", di cui sussiste un CD, ed il "Cavaliere Errante". il Maestro Vito Clemente  accompagnò da sempre l'esecuzione delle opere di Trajetta ad opere di altri musicisti contemporanei per un panorama più completo dell'attualità dello stesso, dando vita al festival trajettano a cadenza annuale in cui le esecuzioni musicali si integrano a convegni di studio ai quali sono intervenuti negli anni autorevoli personaggi quali il presidente dell'IRE di Venezia Beppe Ellero, il Maestro Jolando Scarpa, Padre Anselmo Susca, Jörg Riedlbauer, autore di una notevole biografia di Tommaso Trajetta, visto anche come precursore di Mozart, lo studioso Marco Russo, autore di diverse pubblicazioni sul nostro e di Franco Sciannameo, autore della biografia di Filippo Trajetta, figlio di Tommaso, un musicista italiano America in collaborazione con l'associazione.

nn

Nel corso dell'attività dell'associazione  sono state eseguite opere di Pasquale La Rotella come lo Stabat ed altre opere minori (riportate in CD), lo Stabat di Logroscino e marce funebri di Carelli. 

nn

Non sono mancate altre manifestazioni anche fuori Bitonto, come in Sicilia, Venezia e San Pietroburgo in Russia.

nn

Aggiungersi a questo non facile impegno l'ideazione di una rivista denominata "Note musicali bitontine" a cura del sottoscritto e di Stefano Milillo, come specchio di documentazione dell'attività svolta.

nn

Contestualmente sono state realizzate diverse monografie su autori e loro opere a cura del sottoscritto che per motivi diversi hanno avuto scarsa diffusione.

nn

Confido che l'appassionato impegno di Tommaso Urbano, continuato contro diverse difficoltà, sia fatto proprio dal maestro Vito Clemente come suo alter ego, e lo caratterizzi come cavallo di battaglia, alfiere della musica dei nostri, di vitale memoria per tutti noi.

nn

Tale auspicio lo si rivolge anche alla sensibilità degli amministratori cittadini affinché accolgano l'invito fatto con una mostra nel 2017 in Santa Caterina d'Alessandria coordinata dal Cenacolo dei Poeti, per un museo in luogo pubblico, come può essere la Biblioteca Rogadeo,  che raccolga ogni possibile documentazione dei nostri grandi musicisti.

nn

Così Tommaso Urbano non sarà dimenticato e vissuto invano. Con lui non vanno dimenticati né Giuseppe Moretti né Mario Moretti (suo nipote), vissuti all'ombra dell'associazione ma che hanno contribuito considerevolmente a farne luce».

n

giovedì 3 Febbraio 2022

(modifica il 4 Luglio 2022, 17:04)

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti
librarsi
librarsi
2 anni fa

interessante visionare la “mattonella”