È stata una bella Festa dei Lettori, quella di lunedì pomeriggio alla Cittadella del Bambino, organizzata dal Presidio del Libro di Bitonto "Nietta Verriello" con la Libreria Hamelin
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Per il pubblico le premesse erano ottime: temperatura mite, luogo rilassante immerso nel verde, la certezza di ascoltare rifessioni interessanti. E Leonardo Palmisano non ha deluso le aspettative, tenendo alto il livello di coinvolgimento, raccogliendo gli input di Francesco Brandi che ha sapientemente messo in evidenza le peculiarità dello storytelling.
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"La città spezzata" (edizioni Fandango) è una lettera d'amore e rabbia a Bari, la città del cuore di Palmisano. Nonostante spesso la politica locale e territoriale non sia stata all'altezza delle aspirazioni della comunità, Bari continua ad ambire al posto di prestigio che le spetterebbe nel Meridione. Peccato che le amministrazioni comunali si ostinino a proporre modelli che non appartengono all'anima barese. Fatti e persone, luoghi, trasporti, presídi: di questo si nutre una città. La lettura del libro di Palmisano dovrebbe stimolare il dibattito tra cittadini e istituzioni alla ricerca di un modello di sviluppo condiviso per ogni singola città che desideri raccogliere la sfida del futuro prossimo.
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Leonardo Palmisano (Bari, 1974) è dirigente d’impresa, scrittore e autore d’inchieste. Presiede la società cooperativa Radici Future Produzioni, è direttore artistico di LegalItria ed è membro del Gruppo Legalità della Direzione Nazionale di LegaCoop. Analista di sistemi criminali e migrazioni, è coordinatore di progetti antimafia istituzionali. Premio Livatino contro le mafie e Colomba d’oro per la Pace. Per Fandango Libri ha pubblicato con Yvan Sagnet Ghetto Italia. I braccianti stranieri tra caporalato e sfruttamento (2015), Mafia Caporale (2017), Ascia nera. La brutale intelligenza della mafia nigeriana (2019). Sempre per Fandango Libri ha esordito con la serie di gialli sul “bandito Mazzacani”: Tutto torna. Il primo caso del bandito Mazzacani (2018), Nessuno uccide la morte. Mazzacani sulle tracce di Colucci (2019) e Chi troppo vuole. Mazzacani trova la sua vendetta (2020).
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