Spettacolo

Amore, ironia e tragedia: Fatti d’Arte mixa i drammi di Shakespeare al Traetta

Annarita Cariello
Fatti d'Arte
Grande successo per lo spettacolo della compagnia diretta da Raffaele Romita nella settimana dedicata al grande drammaturgo inglese
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"Tutto il mondo è un palcoscenico, donne e uomini sono solo attori che entrano ed escono dalla scena".

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Una frase scritta da William Shakespeare centinaia di anni fa, destinata a diventare famosa in tutto il mondo, e straordinariamente attuale. Uomini e donne sono attori che interpretano parti e ruoli, ma anche spettatori delle proprie esistenze, dove amore, tragedia e ironia si mescolano inesorabilmente, a creare quel tessuto unico ed irripetibile che è la vita. Ed è proprio la vita quella che la compagnia Fatti d'Arte ha portato in scena al teatro Traetta con lo spettacolo Shakespeare Mixtape, scritto da Raffaele Romita e interpretato da Mariantonia Capriglione, Nicola Napoli e Liliana Tangorra.

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L'opera, omaggio alla figura del grande drammaturgo inglese nella settimana che Bitonto dedica al festival www.shakespeare con un ricco programma di manifestazioni, in realtà non è altro che un grande specchio che la compagnia di attori mette davanti agli occhi di ogni singolo spettatore. Uno specchio in cui ognuno può vedere riflessa la propria immagine, unica eppure molteplice, perché ciascuno in se stesso comprende molteplici personalità. Mirata, infatti, è stata la scelta dello sceneggiatore di combinare lo spettacolo presentando forse le quattro opere più rappresentative di Shakespeare – "Romeo e Giulietta", "Molto rumore per nulla", "Macbeth" e "Amleto" – ed offrendo una carrellata di emozioni e sentimenti contrastanti eppure presenti in ogni uomo e donna, perché tutte mirate a far emergere la vulnerabilità di ogni essere umano.

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Lo spettacolo si è aperto coinvolgendo gli spettatori, chiamati dagli attori a suggerire quale opera di Shakespeare fosse la più adatta ad essere rappresentata. Certamente ogni omaggio che si rispetti al grande drammaturgo inglese non può prescindere dalla messa in scena di Romeo e Giulietta, il cui amore Shakespeare rende immortale proprio perché sfocia in un duplice suicidio. Un'interpretazione, quella dei Fatti d'Arte, che rimane fedele all'originale nelle intenzioni e nei testi, ma che diventa moderna proprio perché rileva la debolezza e la grandezza di ogni uomo quando s’innamora, a prescindere dall'epoca e dal contesto in cui vive.

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Ritmo e ironia la fanno da padroni, invece, nel secondo dramma mixato dalla compagnia. Con Molto rumore per nulla gli attori ripropongono un'opera più leggera ma certamente non meno complessa, presentando agli spettatori una serie di personaggi indimenticabili e riproponendo la tematica dell'amore sotto un'altra veste, più matura e meno edulcorata.

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La tensione, invece, aumenta, così come l'intensità della rappresentazione, nel dramma scozzese Macbeth, dove il tema centrale è la ricerca del potere ad ogni costo. Macbeth – nella straordinaria interpretazione di Nicola Napoli che riesce a cambiare mimica e gestualità senza mai sembrare snaturato – si lascia suggestionare dalla profezia di tre streghe, tanto da compiere una serie di omicidi per imporre la propria supremazia. Le mani sporche di sangue, le sue e quelle degli attori sulla scena, sono il simbolo di un pegno da pagare per l'eternità, che nessun solvente potrà mai cancellare. L'omicidio viene stigmatizzato e portato alla sua massima espressione, in una delle interpretazioni più riuscite della serata.

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Ma il punto di massima intensità lo ha raggiunto Mariantonia Capriglione con la sua versione di Ofelia. Poesia e tragedia si fondono, così come riso e pianto, follia e raziocinio, nell'Amleto, ultimo dramma della serata. Le voci straordinarie di Nicola Napoli e Liliana Tangorra accompagnano il monologo di Ofelia prima che si getti in mare, stravolta dalla morte del padre e dall'abbandono del suo amato.

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Novanta minuti di emozioni vissute col batticuore, novanta minuti per riflettere sulla grandezza e sulla pochezza dell'essere umano, tanto basso da toccare l'abisso più infimo e tanto elevato da raggiungere le cime più alte dei sentimenti più puri. Questo ci ha regalato Fatti d'Arte nelle prime due serate della rassegna.

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lunedì 27 Settembre 2021

(modifica il 28 Giugno 2022, 12:40)

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