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«Perché d’estate i disabili sono costretti a restare a Bitonto?»

Annarita Cariello
Disabilità
La segnalazione di Nicola, che attraverso BitontoLive chiede al Comune un servizio di trasporto che accompagni i diversamente abili nelle località balneari vicine
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Nicola ha 34 anni ed è disabile da dieci. Nel 2006 un terribile incidente stradale sull'ex strada statale 98 gli ha cambiato la vita per sempre. Ha perso il suo migliore amico, che era in auto con lui, e si è risvegliato con una emiparesi sinistra totale al braccio e parziale alla gamba. Da allora combatte per ritagliarsi un posto nel mondo, il posto che, con mille difficoltà, si è creato in questi dieci anni di disabilità e che ogni giorno deve difendere con le unghie e con i denti.

Nicola ha deciso di scrivere alla redazione di BitontoLive.it, che da qualche giorno ha attivato una sezione Whatsapp in cui raccogliere le segnalazioni dei residenti di Bitonto, Palombaio e Mariotto. Basta inviare un messaggio via whatsapp al numero 3892 170 180.

Nel suo accorato messaggio di aiuto, Nicola ci ha segnalato la difficoltà dei diversamente abili di spostarsi nei paesi vicini, soprattutto con la bella stagione. La sua richiesta sal Comune è di «istituire mezzi appositi che ci permettano di spostarci nelle località balneari più vicine a noi, come Santo Spirito, Giovinazzo o Molfetta». L'mpossibilità di spostarsi autonamente è avvertita come una discriminazione, «una dimostrazione che veniamo sempre messi in secondo piano e che ci sono troppe barriere per noi»

Nicola ha difficoltà a deambulare autonomamente ma come ci racconta, con un sorriso il suo mezzo preferito restano ancora le sue gambe, perché riesce a salire e scendere, anche se con difficoltà. La sua richiesta dà voce ad un disagio collettivo, avvertito da tutti coloro che, come lui, sono costretti a vivere la città in maniera profondamente diversa dagli altri.

Dopo il suo incidente non si è perso d'animo ma, sollecitato dalla famiglia, si è iscritto ad alcune associazioni locali che si occupano di tutelare e accompagnare i disabili. Associazioni che Nicola non ha difficoltà ad ammetterlo fanno tanto ma non abbastanza. «Spesso hanno in dotazione dei pulmini per il trasporto dei disabili, ma li usano solo per gite a sfondo religioso, verso destinazioni prettamente spirituali, come Lourdes. Le uscite occasionali sono rare, così come sporadici i soggiorni estivi. Poi tutto torna come prima e l'estate più che mai noi disabili siamo costretti a restare con gli altri disabili, perché non abbiamo la possibilità di frequentare quei luoghi estivi che potrebbero essere raggiunti con facilità, se ci fossero i mezzi necessari». I presidenti delle associazioni, come ci conferma Nicola, hanno cercato di relazionarsi con l'amministrazione comunale, illustrando le problematiche connesse al trasporto dei cittadini disabili, ma le risposte restano sempre le stesse: «Faremo il possibile, vedremo ma alla fine o non ci sono soldi o i tempi d attesa sono lunghi». 

Anche i servizi sociali, chiamati in causa, pare non siano ancora riusciti a trovare una soluzione al problema: «Pensi non conoscano i nostri disagi? Ma anche io mi metto dall'altra parte: trovare i mezzi, trovare posti idonei, individuare le spiagge, le piscine che siano adatte per noi, non è semplice».  

Raggiungere le spiagge vicine con i mezzi pubblici, neanche a parlarne: «Gli autobus non sono dotati di pedana, e i gradoni per salire a bordo sono alti 30 o 40 centimetri».

Ma Nicola non si scoraggia e senza polemica spera di riuscire, in uno sforzo coordinato tra disabili, associazioni e amministrazione comunale, a trovare un modo per realizzare il piccolo sogno di una quotidianeità vissuta al pari degli altri: «Avere la possiblità di andare al mare qui vicino d'estate sarebbe un sogno per tutti coloro che, come me, passano la giornata in casa, ma anche attrezzare un solo pulmino per disabili per tutti i giorni per recarsi alla zona mercatale, ad esempio, o per raggiungere tutti i luoghi della città, sarebbe addirittura fantastico. Sarei disponibile anche a finanziare di tasca mia, come sono certo che farebbero gli altri, il costo dell'autista, pagando il biglietto per ogni corsa, come fanno tutti. Per un servizio utile, ma utile davvero, lo farei senza pensarci un attimo».

 

 

 

 

sabato 30 Maggio 2015

(modifica il 29 Giugno 2022, 4:58)

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