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Taekwondo, il giovane Vito Luiso campione italiano

Mario Sicolo
L'atleta dell'Asd Fisic Center è guidato dal Maestro Giuseppe Pierro
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I sogni dei bambini sono piccoli arcobaleni dolcemente curvi sul cielo del cuore.
rnNon ci sarà truce temporale che potrà mai cancellare quei colori vividi e squillanti.
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rnEd il bimbo che resta in bilico su quell’invisibile filo onirico come un folle acrobata, prima o poi, stringerà tra le mani l’arco iridato.
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rnDunque, doopo aver inseguito per anni il titolo sommo, il giovane Vito Luiso, atleta eccelso dell’Asd Fisic Center del prof. Giuseppe Gaudimundo, s’è laureato campione italiano di Taekwondo.
rnAgli Assoluti svoltisi a Catania nei giorni scorsi, ha sbaragliato la concorrenza ed ha artigliato quell’alloro che pareva sfuggirgli per volere del Fato.
rnE la sua felicità è anche nella luce che brilla piccina negli occhi del Maestro Giuseppe Pierro: "Vito lo conosco e lo alleno da quando aveva otto anni. E’ un ragazzo eccezionale e non lo dico solo perchè questa volta ha vinto".
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rnDunque. Il viaggio per la Trinacria irto d’ostacoli, incluso un incidente stradale, ha caricato il pugnace carabiniere.
rnPoi, i voli e i colpi sul tatami. Ed il destino che scrive ancora una volta il nome del suo avversario prediletto, che solo la retorica cronistica può definire "bestia nera" in quanto insuperabile, dacchè il bitontino non ha che parole di stima per il rivale: "Sono quattro anni che incontro Leonardo Basile, il campione più forte nella mia categoria, atleta olimpico nel 2008. Ogni anno l’ho incontrato in semifinale e lui puntualmente mi ha battuto, anche se le ultime due volte il confronto è stato abbastanza tirato".
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rnLa nobiltà d’animo di Vito. Lezioni morali che solo lo sport può donare. "Il mio miglioramento in questi anni lo devo a lui. Per me è stato sempre un esempio, perchè è un atleta corretto ed esemplare. Lui è riuscito a mettere in evidenza più di ogni altro le mie carenze in combattimento.
rnFa parte del gruppo sportivo esercito ed è in nazionale permanentemente ormai da dieci anni
".
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rnE siamo di nuovo in Sicilia. Il racconto dell’impresa: "Il combattimento in semifinale con lui si è concluso per 5 a 4. E’ stato un combattimento equilibratissimo, nel quale è emerso un allenamento fisico maggiore mio. Una volta battuto Leonardo in semifinale, la finale non è stata difficile, ho dovuto affrontare un ragazzo di 22 anni, bravo ma ancora un po’ inesperto, Marco Forcina. Che, però, dal canto suo, ha ottimi ritmi di crescita e tanta voglia di migliorarsi che lo potranno portare tra non molto a vincere il titolo italiano. Comunque, Forcina è riuscito a battere parecchi avversari del mio livello, infatti l’anno scorso ha battuto il campione del mondo di Karate in carica Maniscalco Stefano (un armadio di 1,95 per 100 kg) che prese parte ai campionati italiani di taekwondo. Ho vinto per 18 a 13, anche se al primo round perdevo per 7 a 4, forse un po’ distratto dall’emozione della finale e peri aver superato Leonardo".
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rnLo sport come costume esistenziale. Ascoltiamo Luiso: "Il taekwondo è una parte di me, dà la possibilità di migliorarsi richiedendo tanto impegno e costanza, ma, allo stesso tempo, divertendosi e facendo sempre nuove amicizie. Ogni gara ti insegna tanto, impari a crescere e a confrontarti con persone diverse. E’ uno sport che richiede un’intensa passione e voglia di mettersi alla prova, prima con sé stessi e poi con gli altri".
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rnil sentiero che conduce alla gloria non si percorre mai da soli. C’è sempre qualcuno che ti indica la strada.
rnIl coach, per esempio: "Elemento fondamentale è anche il ruolo del maestro, che nel mio caso specifico, Giuseppe Pierro, ha fatto tanti sacrifici assieme alla mia famiglia, ed è stato costantemente al mio fianco sia nell’ambito sportivo che in quello privato. Se ora sono riuscito a raggiungere questo livello penso che una buona parte del merito vada a lui. L’impegno e la passione li ho messi io e solo così ho potuto ottenere questo prestigioso risultato".
rn
rnGratitudine, tenacia, abnegazione, spirito di sacrificio, forza di volontà: ecco le virtù, oggi quasi introvabili, che fanno un atleta (e, soprattutto, un uomo) vero come Vito Luiso.

lunedì 19 Dicembre 2011

(modifica il 29 Giugno 2022, 12:32)

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