Doveva essere una bella e soleggiata mattinata all’insegna dello sport, irradiata dal caldo sole di giugno.
rnSembrava ci fossero tutti i presupposti, a giudicare dai tanti corridori, provenienti da tutta la Puglia, che popolavano Corso Vittorio Emanuele.
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rnErano le 9.30, quando tre spari hanno segnato l’inizio della “Strabitonto 2011”, gara podistica valevole quale nona prova del Campionato Regionale CorriPuglia 2011 della Fidal Puglia, organizzata dall’associazione sportiva dilettantistica “Bitonto Runners” e patrocinata dal Comune di Bitonto.
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rnMa quella allegria che illuminava i volti dei podisti alla partenza, davanti a Palazzo Gentile, lungo il percorso si è tramutata dapprima in confusione e poi in rabbia al momento dell’arrivo.
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rnDopo soli 25 minuti ecco che il primo podista già taglia il traguardo.
rnUn tempo inverosimile per un percorso di 10 km. Ma a rendere palesi le faglie nell’organizzazione è il successivo arrivo della motocicletta che segna l’inizio della gara. Seguono attimi di incertezza sul prosieguo della gara, successivamente annullata.
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rnOgni arrivo era accompagnato dalle imprecazioni dei mille partecipanti, che lamentavano l’assenza di postazioni per la distribuzione delle bottigliette di acqua e di spugnette per il refrigerio, indispensabili per trovare sollievo dal rovente clima estivo.
rn”Acqua, vergogna”, ripetevano gli atleti stremati dalla fatica.
rn“Assassini” è stato invece il grido di esasperazione di un altro atleta.
rn”Sono 25 anni che pratico questo sport come hobby e una cosa simile non l’ho mai vista. Non verrò mai più in questo paese” ci ha raccontato uno degli atleti, visibilmente adirato.
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rnUn malumore facilmente constatabile con la visione di altro corridore che, vedendo la sua passione tradita da grossolani difetti di organizzazione, tirava in lacrime pugni contro il muro.
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rnA dire il vero, due erano le postazioni per l’acqua presenti lungo il tragitto, ma l’inadeguata segnalazione del percorso ha indotto in errore i podisti, costringendoli a tagliare per altre strade.
rnTransenne rimosse, mancanza di segnaletica orizzontale sull’asfalto, indicazioni poggiate sulle automobili in sosta, piuttosto che sui pali.
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rnInquietanti le testimonianze raccolte, che parlano di atleti che correvano in preda alla più totale anarchia, spesso in mezzo al traffico, e che non di rado hanno incrociato gruppi che procedevano in senso opposto.
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rnA queste già gravi mancanze hanno fatto eco i comportamenti incivili di alcuni automobilisti bitontini, che incuranti della competizione pretendevano di procedere.
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rnSembra che alcuni volontari dell’ANPS, siano stati violentemente apostrofati da automobilisti insofferenti alle disposizioni per il corretto svolgimento della competizione.
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rnStessa sorte è toccata ad alcuni atleti, invitati non molto cordialmente ad andare a correre nella Villa Comunale.
rnAtteggiamenti indegni, agevolati dagli scarsi controlli agli incroci transennati e dall’esiguo numero di vigili urbani impiegati per mantenere l’ordine.
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rnGravi anche i rischi per la sicurezza, a partire dai tombini non segnalati. L’episodio più grave, che avrebbe potuto comportare conseguenze nefaste, ha avuto come protagonista uno dei partecipanti, investito da un’auto.
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rnUnica nota positiva è stata la solidarietà di alcuni cittadini che hanno volontariamente distribuito bottigliette di acqua ai corridori stremati.
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rnIndipendentemente dalle responsabilità di questo fallimento, il 19 giugno 2011 resterà nella memoria dei bitontini come una giornata da dimenticare.
rnQuella che poteva essere una lodevole iniziativa per promuovere l’immagine di Bitonto in tutta la Puglia e per sponsorizzare l’attività agonistica, si è trasformata in uno dei più grandi danni per l’immagine del nostro paese. Una pessima figura agli occhi dell’intero tacco d’Italia.
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