Quando, ieri mattina, Tyler s’è levato dal letto, s’è accorto di non aver chiuso occhio.
rnS’è lavato – acqua gelida come lama tagliente sulla faccia impaurita -, cercando di evitare lo specchio, ma sapeva già che gli occhi erano bui come la notte.
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rnE’ sceso giù nella sala ristorante dell’albergo e s’è messo a fare colazione. Come un automa.
rnAvrà ingollato mezzo chilo di pasta – caspita, anche questo dev’essere uno strazio per chi fa il ciclista, al mattino.
rnPoi: "Come non avrei voluto mai che fosse nato questo giorno", avrà sussurrato col suo tipico accento yankee e avrà girato la testa a destra e trovato il posto accanto vuoto.
rn"Già, lo dico proprio a te, che mi manchi".
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rnE’ tornato in camera, ha fatto un po’ di rullo, ma niente: la testa ora era una folla di ricordi, ora un deserto di pensieri.
rnHa inforcato la bici, dopo averla carezzata a lungo ed averla sentita per una volta inutile.
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rnHa visto cento e cento corridori come lui che trascinavano quegli attrezzi senz’anima.
rnIl maglio del sole sulla testa e cinque ore di chilometri da vestire di doloroso silenzio.
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rnPrima di partire, va diritto dagli amici con la casacca della Leopard Team.
rnChiede di poter pedalare accanto a loro. Un abbraccio. Una pacca sulla spalla. Uno yes quasi strascicato.
rnTyler è lì, in fila con loro, che misura la solitudine che ti si spalanca dentro dopo la morte di un amico.
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rnDi un amico che sorrideva sempre.
rnDi Wouter Weylandt. E non importa che suo padre abbia consigliato a tutti di continuare a fare il Giro, perchè così avrebbe voluto il figlio.
rnMa come si fa ad andare avanti se hai il cuore spaccato?
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rnFinisce la tappa.
rnI piccoli grandi eroi del soprassella muti vanno via e sono nuvole solitarie in un mare di nulla.
rnLa squadra del povero Wouter non gareggerà più per questa edizione del Giro.
rnI compagni raggiungeranno Daniele Bennati, che, proprio per una caduta al Giro di Romandia, alla corsa rosa non s’è presentato.
rnE che, adesso, con una mano sta sfiorando il display del suo cell, dove – in una foto inviatagli via sms dal papà stesso – sembra palpiti il cuoricino dell’ecografia della bimba, che ha per culla il grembo di Anne Sophie, la donna di Wouter.
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rnSolo un altro ciclista ha preso la stessa, sofferta, ferita decisione della Leopard.
rnE’ Tyler Farrar, che un anno fa vinse qui, a Bitonto. Quando il belga cadde a 14 chilometri dal traguardo di Porta Baresana.
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rnQuel giorno, lontano e vicinissimo per noi bitontini, l’americano ci parve uno sprinter di razza.
rnNon sapevamo che fosse pure un uomo vero dal cuore grande così, perchè sa di essere fragile…
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rnMario Sicolo
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