La Giunta comunale ha varato un nuovo bando per aiutare con un contributo una tantum a fondo perduto i titolari di attività commerciali e artigianali colpiti in questi mesi dalle conseguenze economiche dell’emergenza Covid.
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La misura è riservata ai commercianti e artigiani con sede legale e operativa nel comune di Bitonto, costretti a sospendere, anche solo parzialmente, l’attività a causa delle restrizioni imposte per il contenimento della pandemia dal dpcm del 2 marzo 2021 e da altri provvedimenti del Governo nazionale.
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La dote finanziaria è di 130mila euro. Il contributo massimo erogabile a ciascun richiedente è pari a mille euro: l’importo sarà comunque calcolato in base al numero delle domande presentate.
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Per accedere al contributo gli operatori economici interessati non dovranno avere pendenze relative agli obblighi di denuncia e pagamento di imposte, tasse e canoni di spettanza comunale, alla data del 31 dicembre 2019, per un importo pari o superiore a 500 euro.
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Tutti i criteri e i requisiti sono riportati nell'avviso pubblicato sull’albo pretorio online, insieme al modello di domanda da utilizzare e all’elenco delle attività commerciali e artigianali sospese indicate nel suddetto dpcm.
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Le domande, compilate e sottoscritte digitalmente, insieme agli allegati richiesti, dovranno essere presentate esclusivamente a mezzo posta elettronica certificata entro le ore 24 del 31 gennaio (pec: protocollo.comunebitonto@pec.rupar.puglia.it).
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Per eventuali ulteriori informazioni è possibile rivolgersi al Servizio Tributi, chiamando lo 080 3716116.
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“Con questo nuovo bando – dichiara l’assessore al bilancio Domenico Nacci – il Comune rinnova il proprio impegno a sostegno di tutti gli operatori economici che da questa drammatica situazione hanno subito e continuano a subire pesanti conseguenze negative. Manteniamo in questo modo la promessa fatta in occasione della protesta inscenata ad aprile in piazza XXVI Maggio dagli esercenti le attività di barbiere, estetista e parrucchiere. Ovviamente parliamo di contributi non risolutivi, che però sommati alle altre forme di aiuto che a vari livelli sono stati garantite costituiscono una necessaria boccata d’ossigeno per tante attività commerciali e artigianali, nell’attesa di un ritorno alla normalità, che purtroppo dipende dall’andamento della pandemia”.
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Li fanno diventare poveri e quindi poi gli devono dare l'elemosina.