Il caso

Discarica EcoAmbiente, Ambiente è Vita: “Necessario il ripristino ambientale”

Discarica EcoAmbiente, Ambiente è Vita: "Necessario il ripristino ambientale"
Il comitato cittadino ricostruisce la vicenda e insiste per l'istituzione del registro tumori
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La città degli ulivi conosce il peso di un’eredità tossica che ha minato la salute dei suoi cittadini e compromesso il suo prezioso territorio agricolo. La storia inizia con la discarica chiusa di EcoAmbiente un tempo luogo di smaltimento dei rifiuti urbani all’interno di una cava, diventato ben presto un incubo ambientale. La discarica, situata in contrada Torre D’Agera, è oggetto di preoccupazioni fin dal 2008, quando fu sottoposta a sequestro dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico.

Da allora è chiaro quanto la volontà di sotterrare rifiuti condivisa negli anni 90 da quasi tutti, politici e opinione pubblica, si sia trasformata in una minaccia alla salute e all’ambiente della comunità locale. Nel periodo in cui si prese la decisione di di utilizzare la cava come discarica, gli ambientalisti esprimevano le loro obiezioni, ma come al solito venivano etichettati come allarmisti. Nel 2013 il comitato Ambiente è Vita è nato proprio in risposta ai problemi di salute causati da questa discarica, testimoniando la sofferenza dei concittadini, tra cui molti minori, e lottando per portare alla luce la verità su questo disastro ambientale. Nonostante non ci siano prove definitive che confermino tale relazione, anche a causa dell’assenza di un registro tumori, si è sempre avuto il sospetto di una possibile correlazione tra questi fenomeni e la presenza della discarica chiusa, ma mai bonificata.

Recentemente, è stato completato il lavoro di caratterizzazione commissionato dal Comune di Bitonto, che ha confermato l’inquinamento della zona circostante la ex-discarica per via del percolato. Dai risultati, si evince che nelle acque sotterranee della zona si sono riscontrate presenze di sostanze come Arsenico, Manganese, Nichel, Ferro, Tricloropropano, Tetracloroetano, Alluminio, Argento, Cobalto, in concentrazioni abnormi, fino anche a dieci volte il parametro consentito. Accertata la contaminazione e la sua provenienza, il Comune ha potuto prendere una posizione decisa e il sindaco è stato autorizzato a presentare una denuncia-querela alla Procura della Repubblica contro ignoti per l’inquinamento causato dalla discarica in contrada Torre D’Agera. Secondo le analisi tecniche, la fonte primaria di contaminazione è il liquido prodotto dai rifiuti conferiti, che ha inquinato la falda acquifera sotterranea della zona, diventando fonte secondaria di contaminazione.

Per tutelare quantomeno il futuro, è ora necessario adottare urgenti misure di messa in sicurezza e interventi di ripristino ambientale. Il Comune ha già avviato una serie di tavoli tecnici con la Regione Puglia, Asl, Arpa Puglia e Città Metropolitana di Bari per definire le azioni da attuare, tra cui la bonifica del sito.

venerdì 12 Aprile 2024

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