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“Per sempre il mito del vampiro” nel saggio di Barbara Buttiglione

Mariella Vitucci
Mariella Vitucci
Barbara Buttiglione
Barbara Buttiglione
Reduce dal premio letterario Roma International, dove ha ricevuto la targa speciale Roma Città Eterna, l'autrice barese, bitontina di adozione, racconta il suo amore per i libri e la divulgazione
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Targa speciale Roma Città Eterna per il saggio di Barbara Buttiglione
Targa speciale Roma Città Eterna per il saggio di Barbara Buttiglione

Per sempre. Una promessa di eternità in due parole. Sono quelle scelte da Barbara Buttiglione per il suo saggio dedicato al mito del vampiro. Copertina rosso sangue, con una bella bocca dai bianchi canini affilati, per il volume edito da Argentodorato, premiato con la targa speciale Roma Città Eterna al premio letterario Roma International.

«Un riconoscimento del tutto inatteso, che mi ha riempito di gioia», commenta la scrittrice barese, bitontina d’adozione, reduce dalla premiazione al teatro Ghione della Capitale.

È un’entusiasta, Barbara, ed ha il grande dono di saper “contagiare” il suo amore per i libri e la conoscenza. «Quando abbiamo ristrutturato casa – confessa – il mio primo pensiero è stato la libreria, spaziosa e con gli scaffali divisi per genere. Non c’è niente di più prezioso per me dei libri. Mi danno la possibilità di vivere tante vite, come diceva Eco, di viaggiare con l’immaginazione come l’Orlando di Virginia Woolf».  

Un’attitudine quasi innata alla divulgazione, la sua, affinata con anni di studio, letture e scambi culturali. La scintilla di quest’ultimo saggio – racconta – è stata la curiosità di scoprire l’origine della figura del vampiro, che ha attraversato i secoli trasferendosi dai racconti di fantasia al grande schermo. Ed è proprio al cinema che è nata la passione di Barbara Buttiglione per Edward, il seducente vampiro protagonista del primo film della saga Twilight, trasposizione del poker letterario di Stephenie Meyer che ha venduto 160 milioni di copie nel mondo, di cui 5 in Italia. «Andai a vederlo con mia figlia Susanna e ne restammo folgorate», ricorda. Era il 2008. Molti anni dopo, l’isolamento forzato in tempi di covid ha riacceso in lei quella passione rivedendo i film della saga, e da lì sono iniziate le ricerche alla base del saggio letterario. Un excursus che parte dalle antiche leggende popolari sui morti viventi, rintraccia la prima testimonianza scritta del termine vampiro in alcuni documenti parrocchiali del 1725 ritrovati a Barn in Moravia, e indaga la consuetudine diffusa di impalare i defunti per impedirne il risveglio. Poi, la nascita del mito attraverso il romanzo romantico figlio della novella horror di Polidori del 1816, la vampira Carmilla, il conte Dracula, il vampiro postmoderno, la rivoluzione glam di Twilight. Un viaggio attraverso i secoli che vede mutare i connotati del vampiro da essere mostruoso e terrificante a figura ammaliante di diafana bellezza, capace di incatenare a sé la vittima. Tra solitudine e ricerca dell’amore, tra impulso irrefrenabile a repressione forzata della propria sete di sangue in nome di un codice morale, la misteriosa figura del vampiro continua ad esercitare un fascino potente e immortale.

«Dietro questo saggio c’è un lungo lavoro di ricerca cominciato nel 2020, a cui sono seguiti due anni di scrittura e un annetto di editing. Non sono una vampirologa ma ho voluto esplorare l’universo magnetico dei vampiri», spiega l’autrice. Il suo amore per la letteratura è nato durante gli anni del liceo linguistico a Bari, con l’approfondimento della letteratura inglese medievale. Per Barbara l’inglese è la lingua d’elezione, di cui ha una pronuncia perfetta anche grazie alle serie tv che segue rigorosamente in lingua originale, con sottotitoli in inglese. «La letteratura anglosassone è poco conosciuta in Italia – dice con rammarico – e non va al di là di Shakespeare, le sorelle Brontë e Jane Austen. Molto, poi, si perde nella traduzione. Ce ne sono alcune pessime…». La casa editrice Argentodorato ha accolto la sua idea di tenere lezioni online sulla letteratura inglese. Dopo le prime tre focalizzate sulle opere del Bardo, l’esperimento si è moltiplicato e ha dato vita al Book Club, ora alla terza stagione. Un gineceo culturale che unisce a distanza donne di età, professione e cultura eterogenee, che grazie a Barbara Buttiglione scoprono la bellezza della letteratura inglese e la sua attualità sorprendente. «Quando è scoppiata la guerra in Ucraina – ricorda – ho letto e commentato un brano di Virginia Woolf scritto nell’estate del 1940, “Pensieri di pace durante un’incursione aerea”».

Ma come si può lottare per la libertà senza armi da fuoco? Fabbricando armi, oppure vestiti o cibo. Ma c’è un altro modo di combattere per la libertà, senza armi. Possiamo combattere con la mente, possiamo fabbricare idee”, scriveva la Woolf.

Ecco, Barbara Buttiglione fa esattamente questo: fabbrica e diffonde idee.

venerdì 22 Marzo 2024

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