L’intervista

Teresa Ancona: «Nella mappa natale il nostro destino, ma per leggerlo bisogna studiare»

Mariella Vitucci
Mariella Vitucci
Teresa Ancona
Teresa Ancona
Dopo le lauree in lingue e beni culturali, ha scoperto l’astrologia junghiana ed è diventata counselor olistica e astrotarologa oltre che guida turistica e traduttrice
4 commenti 1445
Zodiaco (foto James Lee)
Zodiaco (foto James Lee)

Tutti lo leggono (nove italiani su dieci) ma molti lo negano. L’oroscopo (parola fra le più digitate del web) è la dimostrazione plastica del “non è vero ma ci credo”. L’etimologia è affascinante: dal greco ὡροσκόπος, hōroskópos, composto di ὥρα, hṓra, «durata di tempo», e σκοπέω, skopéō, «osservare», quindi «osservare l’ora». L’oroscopo è l’interpretazione astrologica della posizione degli astri nel momento esatto in cui si verifica un evento. Le stelle come punto di riferimento da interrogare per scoprire cosa ci riserva il destino.

Le citazioni letterarie, musicali e artistiche sono infinite e trasversali: da Dante (“E quindi uscimmo a riveder le stelle” – Inferno XXXIV, 139) a Calcutta (“Oroscopo” – 2015), da Van Gogh (“Notte stellata” – 1889) a Ferzan Özpetek (“Saturno contro” – 2007). Gli astrologi venivano consultati da re e imperatori prima di ogni grande impresa o decisione importante: alla corte di Caterina de’ Medici partecipavano attivamente alle questioni di Stato.

L’oroscopo – checché ne dicano scettici e detrattori – non è roba da stregoni e superstizione: Milan Kundera lo considerava “un potente strumento per conoscersi”; Tommaso d’Aquino scriveva che “i corpi celesti sono la causa di ciò che avviene in questo mondo”; secondo Karl Gustav Jung “per conoscere il mio carattere più individuale e più vero devo frugare i cieli, non riesco a vederlo direttamente in me stesso…”. Fu proprio Jung ad introdurre l’astrologia nella psicanalisi. «Nei suoi scritti ho trovato la risposta alle mie domande sulla presenza incombente dei simboli zodiacali nell’arte antica. Facendo la guida turistica, li ritrovavo nelle cattedrali e nei palazzi, nei castelli e nei dipinti», dice Teresa Ancona, studiosa bitontina che ha unito alla passione per le lingue e per i beni culturali quella per l’astrotarologia, prendendo due lauree e diverse specializzazioni fino a diventare counselor olistica, astrologa junghiana ed esperta di astro psicogenealogia, oltre che guida, interprete e traduttrice.

«Tutto parte dal tema natale – spiega – che è la “fotografia” del destino di ogni individuo: rivela carattere, inclinazioni, punti di forza e debolezza di ciascuno. Lo zodiaco è uno strumento di precisione, se lo si è studiato. L’astrologia è una chiave di lettura dell’animo umano, una disciplina più razionale di quanto si creda, un linguaggio preciso che richiede apprendimento per poter essere decodificato».

«Da noi – sottolinea Teresa – il counseling è ancora poco conosciuto e guardato con sospetto, mentre al centronord nelle Neonatologie di alcuni ospedali viene offerto il servizio di counseling astrotarologico ai neo genitori: partendo dallo studio del tema natale dei bambini, si può capire che tipo di energia hanno e come svilupparla al meglio sin dalle prime settimane di vita. E un preside illuminato ha voluto una mia collega counselor nella sua scuola, per aiutare i ragazzi ad orientarsi nel percorso di studi».

Ma anche al sud la scienza astrotarologica comincia ad acquistare credito. Teresa Ancona ne è un esempio: tiene conferenze, partecipa a convegni con psicologi e psicanalisti, esegue consulenze per persone di tutte le età. «Il riscontro che ricevo è sempre positivo: mi dicono che, grazie alla lettura della mappa natale, trovano una chiave di “svolta” per capire il proprio io e il proprio destino, capiscono l’origine dei loro blocchi e imparano a conoscersi e ad amarsi. Il vangelo dice “amerai il prossimo tuo come te stesso”, ma siamo sicuri di amarci davvero? E se non ci amiamo, come possiamo dare amore agli altri? Ecco perché c’è tanta insoddisfazione e frustrazione, tanta cattiveria in giro».

Poi racconta com’è arrivata a questo tipo di attività e formazione: «In tutte le chiese d’Europa trovavo simboli astrologici, e non era certo paganesimo. A Bologna abbiamo avuto la facoltà di Astrologia cattolica dove studiò Dante. Non a caso la Divina Commedia è intrisa di astrologia».

Per gli antichi le stelle e i pianeti erano una guida: in assenza d’inquinamento luminoso si poteva osservare quasi tutto il sistema solare ad occhio nudo: 7 pianeti oltre alla Terra. Ecco perché il numero 7 ricorre in tutte le religioni e le culture (7 i giorni della Creazione, 7 i circoli dell’Arca dell’Alleanza, 7 i bracci della menorah, il candelabro ebraico, 7 il numero fortunato per i cinesi, 7 i chakra principali, i centri energetici e di forza che si trovano nel corpo umano, 7 le note musicali…).

«Gli antichi – sottolinea Teresa – avevano grande rispetto per la natura svelata attraverso l’oroscopo, perché la natura è maestra. Non avrebbero mai messo un Ariete, che ha un’energia vitale dirompente, a fare l’amanuense. Ciascuno doveva fare quello per cui era nato, mentre ora nei team di lavoro c’è tanto disagio perché le energie non sono ben distribuite e assortite. Perciò si è frustrati e ci si ammala. Ma nella gestione delle risorse umane si sta riscoprendo l’importanza del tema natale per fare team building».

Lo zodiaco è presente in moltissimi capolavori dell’arte. Raffaello e Botticelli disseminavano i loro dipinti di simboli zodiacali. Nella Cattedrale di Otranto c’è uno degli zodiaci più grandi al mondo: i dodici medaglioni distribuiti nel mosaico della navata centrale rappresentano i segni zodiacali e le attività di ogni mese dell’anno per la gente comune: i lavori dei campi, le occupazioni domestiche e artigiane. Nel palazzo Castromediano di Cavallino, sempre in provincia di Lecce, c’è una meravigliosa galleria celeste in cui ci sono affrescati i simboli zodiacali. Anche sull’ambone della cattedrale di Bitonto ritroviamo il tetramorfo con i segni dei quattro evangelisti, detti anche “croce dell’anima”: il Toro a sud (san Luca), il Leone ad est (san Marco), lo Scorpione a nord (san Giovanni), l’Acquario ad ovest (san Matteo).

Nel segno zodiacale è scritto il destino delle persone. Il Capricorno, che rappresenta l’imperialiatà, accomuna Augusto, Federico II e lo stesso Cristo.

«C’è scetticismo e reticenza verso l’oroscopo, ma è la chiave di accesso al nostro database. Per gli antichi era il viatico per la vera applicazione del libero arbitrio», ribadisce la counselor bitontina. «L’astrotarologia – spiega – c’illumina sulla nostra natura e sul nostro destino, ma questo non vuol dire determinismo. Il libero arbitrio resta una prerogativa essenziale dell’agire umano. Conoscendo la propria mappa natale si può capire il sentiero tracciato per noi dal destino, tutto si disvela e si capisce che ogni errore, ogni sofferenza è stata causata dall’essere andati “fuori binario”». 

Una lezione imparata sulla propria pelle. «Il mio incidente alla gamba destra – racconta Teresa – è stato l’inizio del mio percorso di analisi, per riuscire a vedere nell’invisibile: zoppìa e cecità sono, non a caso, handicap ricorrenti nei profeti e negli indovini della classicità, simbolo della capacità di guardare e di muoversi sotto la guida di energie superiori a quella fisica. La consapevolezza è stata la via per auto medicarmi, all’improvviso mi si sono chiarite tante cose, ogni pezzo si è incastrato nel puzzle, sono riuscita a risistemare dentro di me gli archetipi che avevo ignorato. Il nostro corpo è analogico, è fatto di acqua; la nostra memoria solo in minima parte è fatta di parole, ma in gran parte è fatta di simboli, vibrazioni, suoni».

E continua: «Ho capito attraverso lo studio del pensiero junghiano che non esistono coincidenze ma sincronicità, che ci danno chiavi di lettura di quanto ci succede. Mi si è aperto un mondo, poi ho ascoltato una conferenza di Lidia Fassio ed è stata illuminante. Da lì sono arrivata a frequentare la Eridano School, la prima scuola di astrologia evolutiva e umanistica in Italia. Ma già da anni, con gli studi classici e della lingua ebraica, con la rilettura dell’Antico e del Nuovo Testamento in latino, avevo imboccato questa strada di conoscenza. Quando ho chiesto riferimenti bibliografici, mi sono sentita rispondere: “Leggi la Bibbia, è tutto lì”. Ed è il consiglio che mi sento di dare a tutti, a prescindere dalla propria fede. La Bibbia è una guida di vita».

giovedì 7 Marzo 2024

Notifiche
Notifica di
guest
4 Commenti
Vecchi
Nuovi Più votati
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti
Elena
Elena
1 mese fa

Bravissima Teresa, in tutto quello che fa ci mette l’ Anima

Bianca
Bianca
1 mese fa

In sostanza quindi gli astrologi ci forniscono delle previsioni fumose e praticamente casuali che sfruttano la debolezza di giudizio delle persone per guadagnare di credibilità, ma per cosa? Per ottenere visibilità e ovviamente denaro. Alla luce di tutto questo ritengo che sia logicamente corretto equiparare chi smercia oracoli a un truffatore, parlo in generale senza riferirmi necessariamente alla persona protagonista dell’articolo. Non solo chi raggira direttamente i più deboli, come gli anziani o le persone in difficoltà, ma anche chi sfrutta televisioni ( in alcuni casi pubbliche, quindi a spese di tutti ) e giornali per vendere almanacchi e manuali pieni di rassicuranti banalità. La diffusione di questo pensiero magico-esoterico, contrapposto inequivocabilmente a quello razionale-scientifico, ha aperto la porta a tante pseudo-culture e superstizioni che imperversano a seconda delle mode del momento. Personalmente temo che il somministrare al grande pubblico una massa informe di credi inconsistenti soltanto per guadagnare in ascolti possa anestetizzare la capacità, faticosamente acquisita con l’educazione e l’istruzione, di discernere la verità dalle fandonie. Ritengo quindi quindi che sia necessario adoperarsi, nella nostra quotidianità, per impedire la diffusione di principi irrazionali anche a costo di qualche piccolo sacrificio e senza nascondersi nell’accidia del “è solo un gioco, che male vuoi che faccia”.

Ultima modifica 1 mese fa da Bianca
Luca
Luca
1 mese fa

Sono in tanti coloro che, prima di cominciare la giornata, leggono l’oroscopo sul giornale o in internet. C’è chi lo fa solo per curiosità, chi per abitudine e chi crede per davvero che attraverso la lettura degli astri possa essere pronosticato il proprio futuro. Quand’è che l’oroscopo diventa illegale? In effetti, non c’è nulla di male a leggere il proprio oroscopo oppure a fare previsioni sul domani. Le cose però cambiano allorquando ci si approfitti dell’ingenuità altrui per trarre un profitto personale. Si pensi a colui che, in cambio di una previsione favorevole del futuro, si faccia intestare un’auto. L’oroscopo può quindi diventare illegale quando ha come scopo quello di raggirare le persone. Per la precisione, fare l’oroscopo può interare tre illeciti diversi: la truffa; l’abuso della credulità popolare; l’esercizio del mestiere di ciarlatano. L’oroscopo diventa una truffa quando le previsioni sono fatte con lo scopo di arricchirsi a danno della vittima. Per la legge sono “ciarlatani” tutti coloro che svolgono un’attività diretta a speculare sull’altrui credulità o a sfruttare od alimentare l’altrui pregiudizio, come gli indovini, gli interpreti di sogni, i cartomanti, coloro che esercitano giochi di sortilegio, incantesimi, esorcismi. La giurisprudenza ha tuttavia chiarito che tale condotta scatta solamente quando il ciarlatano ottiene un guadagno sproporzionato rispetto alla prestazione offerta. In altre parole, farsi pagare per prevedere il futuro in qualsiasi modo (tramite l’oroscopo, la lettura delle carte, ecc.) fa scattare l’illecito amministrativo solo se è evidente l’approfittamento, cosa che avviene, ad esempio, quando ci si fa pagare in maniera sproporzionata. In questi casi scatta l’illecito della “ciarlataneria”.

Psicolover
Psicolover
5 giorni fa

La psicologia si è occupata in diverse occasioni dell’astrologia, dimostrando da un lato l’infondatezza delle previsioni e dei profili caratteriali definiti attraverso l’oroscopo, dall’altro occupandosi della comprensione dei processi che portano le persone a crederci (Allum, 2011; Dean, & Kelly, 2003; Hamilton, 2001). In due larghi studi su un campione totale di oltre 15000 partecipanti, Hartmann, Reuter, e Nyborg (2006) hanno, infatti, verificato l’assenza di relazioni sia della data di nascita che del segno zodiacale con differenze nella personalità, e nei punteggi ai test di intelligenza, concludendo l’assenza di correlazioni fra caratteristiche psicologiche e le configurazioni zodiacali. In una grossa revisione di studi, Dean e Kelly (2003) hanno verificato il funzionamento delle pratiche astrologiche in situazioni controllate. Nello specifico, attraverso il confronto di quaranta studi che hanno testato l’affidabilità di circa 700 astrologi nell’associare i temi astrali di circa 1150 partecipanti ai corrispettivi profili personali e storie di vita, è emerso che gli astrologi tendono ad indovinare un numero di associazioni simile a quello che darebbe a caso un non astrologo. Altri test raccolti da Dean e Kelly (2003) hanno mostrato che chiedendo a dei partecipanti di scegliere l’interpretazione del proprio tema astrale tra un gruppo di profili resi anonimi, la percentuale di risposte corrette era assolutamente casuale, portando alla conclusione che non ci sono prove che la descrizione dell’oroscopo sia discriminante di una persona piuttosto che un’altra e che le descrizioni specifiche dei temi astrali possano in realtà adattarsi a tutti. Un’altra meta-analisi, riportata da Dean e Kelly (2003) su 25 studi che hanno coinvolto un totale di circa 5000 astrologi, ha approfondito il grado di accordo tra astrologi diversi nell’interpretare lo stesso tema astrale, con risultati di accordo simili a zero che enfatizzano l’arbitrarietà dell’oroscopo.

Risulta quindi paradossale come ci possa essere tutto questo interesse per l’astrologia nonostante non ci sia alcun fondamento scientifico a supporto di questa pratica. La psicologia ha quindi cercato di approfondire anche i meccanismi che portano le persone a crederci, notando come spesso chi utilizza l’oroscopo abbia la percezione che il profilo descritto si adatti perfettamente alla propria persona. Questo processo può essere facilmente spiegato attraverso l’effetto Barnum (Glick, Gottesman, & Jolton, 1989) o Effetto Forer (chiamato anche effetto di convalida soggettiva), che consiste in un fenomeno psicologico per cui le persone tendono a riconoscersi in affermazioni ed interpretazioni di personalità generali, molto comuni e vaghe, se sono convinti che siano state preparate appositamente per loro (Dickson, & Kelly, 1985).