L'evento

Custodia cautelare, l’emendamento Costa tra cronaca giudiziaria e giornalismo investigativo

Il Procuratore Capo della Repubblica di Trani, Renato Nitti
L'evento formativo organizzato dal  Circolo della stampa "San Francesco di Sales" e dall'Ordine dei Giornalisti della Puglia
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la locandina dell'evento
la locandina dell'evento

Sempre più difficile fare le indagini utilizzando le intercettazioni, e sempre più difficile raccontare indagini e inchieste. Con l’emendamento Costa diventato legge al Senato  il 17 febbraio, con 96 voti favorevoli e 56 contrari, è stato introdotto  il divieto di “pubblicazione integrale o per estratto del testo dell’ordinanza di custodia cautelare fino al termine dell’udienza preliminare”, o fino alla fine delle indagini dove questa non è prevista.

Insomma una “stretta” che lede sia il diritto di informare che quello di essere informati. Sull’emendamento Costa e le sue conseguenze sul diritto costituzionale ad essere informati e sul giornalismo investigativo si terrà a Trani, giovedì 29 febbraio, dalle ore 15.30, presso la Fondazione Seca – Museo della Macchina per  scrivere, un evento formativo organizzato dal  Circolo della stampa “San Francesco di Sales” e dall’Ordine dei Giornalisti della Puglia. Sarà di fatto uno dei primi appuntamenti pubblici di analisi degli effetti dell’emendamento Costa successivamente all’approvazione definitiva al Senato.

All’evento formativo, al quale sono stati riconosciuti 6 crediti deontologici, interverranno  il Procuratore Capo della Repubblica di Trani, Renato Nitti, sui rapporti che le procure potranno o meno intrattenere con i giornalisti; il Presidente della Camera Penale di Trani, Giangregorio De Pascalis, sugli effetti che questa legge avrà sui propri assistiti;  il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti di Puglia, Piero Ricci, sulle conseguenze legate al rapporto dei giornalisti con le fonti e sulla difficoltà di conoscere e poi ricostruire fatti di interesse pubblico da riportare alla comunità; il  Consigliere del Comitato esecutivo Federazione Internazionale dei giornalisti (IFJ),  Raffaele Lorusso, sul significato che questa norma ha rispetto alle legislazioni adottate negli altri paesi  della Ue sullo stesso tema.

«Questo evento formativo e primo confronto sull’emendamento Costa – spiega il Presidente del Circolo della Stampa della Bat, Vincenzo Rutigliano – vuole offrire non solo ai giornalisti, ma all’intera comunità, una occasione per verificare l’ampiezza dei limiti che questa legge pone all’attività della stampa, alla libertà di stampa. Dobbiamo chiederci come sta ulteriormente cambiando il lavoro dei giornalisti che si occupano di cronaca, in particolare di nera e di giudiziaria, dopo che già un anno fa, con la legge Cartabia sulla presunzione di innocenza, si è impedito ai procuratori di informare l’opinione pubblica sulle indagini in corso».

L’evento, che ha il patrocinio del Comune di Trani, si svolgerà in una “cornice” non casuale, quella della Fondazione SECA che collabora all’iniziativa, mettendo a disposizione la sala convegni contigua al celebre “Museo della Macchina per scrivere”.

venerdì 23 Febbraio 2024

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Giuseppi
Giuseppi
2 mesi fa

Il linguaggio giornalistico impone certamente sintesi che però non deve tradire completezza e veridicità.
Questa legge volgarmente chiamata bavaglio non ha ridotto in alcun modo il diritto di cronaca tutelato dalla Costituzione.
I giornalisti potranno come prima informare sulle inchieste in corso.
Si è solo limitato il diritto alla diffusione di alcune notizie su persone estranee alle indagini in corso e comunque acquisite dal pm, cioè da una parte del processo senza il confronto con la difesa, altra parte necessaria nel processo stesso.
Quindi si è regolamentato il diritto a non essere oggetto di gogna mediatica.
I giornalisti quindi potranno esercitare il loro mestiere senza alcuna limitazione in quanto il proponente della legge in questione è la libertà di pensiero in persona.
Il cosiddetto sputtanamento degli indagati (non ancora colpevoli) non è un diritto costituzionale. Serve solo ai giornali di parte per imbastire processi mediatici smentiti al 90 per cento da quelli giudiziari che si svolgono nei tribunali.
Una corretta informazione è già un primo passo verso una precisa applicazione dell’articolo 22 della costituzione italiana.
I giuristi che parteciperanno all’evento certamente lo confermeranno.
I gognisti continueranno invece a reclamare perché senza le chiacchiere non sapranno cosa scrivere.
Grazie,se passa la censura.

giuseppi
giuseppi
2 mesi fa
Rispondi a  Giuseppi

e.c.
E.c. 21 Cost.