Bonus sud

Credito d’imposta su investimenti nel Mezzogiorno: scadenza a fine anno?

Marco Saracino *
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La nuova legge di bilancio non ha attualmente previsto una proroga per il 2024, tuttavia non si esclude che questa possa avvenire nei prossimi mesi
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Il credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali nel Mezzogiorno (anche noto come “bonus sud”) è stato introdotto con la legge di stabilità 2016 (L. 208/2015) con decorrenza 1° gennaio 2016 e prorogata, con leggi successive, fino al 31 dicembre 2023.

Il credito può essere richiesto per gli investimenti effettuati dal 1° gennaio 2016 e fino al 31 dicembre 2023.

La nuova legge di bilancio non ha attualmente previsto una proroga per il 2024, tuttavia non si esclude che questa possa avvenire nei prossimi mesi.

Chi può beneficiarne?

Possono usufruire del credito d’imposta i soggetti titolari di reddito d’impresa, a prescindere dalla natura giuridica assunta, dalle dimensioni aziendali e dal regime contabile adottato che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi, destinati a strutture produttive ubicate in Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo.

Sono, però, esclusi i soggetti che operano nei settori dell’industria siderurgica, carbonifera, della costruzione navale, delle fibre sintetiche, dei trasporti e delle relative infrastrutture, della produzione e della distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche, nonché nei settori creditizio, finanziario e assicurativo.

Inoltre, si precisa che è il bonus è precluso alle imprese che sono in stato di difficoltà, così come stabilito dalla comunicazione della Commissione Europea 2014/C 249/01, del 31 luglio 2014.

Quali beni sono agevolabili?

Sono considerati beni agevolabili tutte le acquisizioni, effettuate anche tramite contratti di locazione finanziaria, di nuovi macchinari, impianti ed attrezzature varie, che fanno parte di un progetto di investimento iniziale così come definito dall’articolo 2, punti 49, 50 e 51, del Regolamento UE n. 651/2014 della Commissione, del 17 giugno 2014.

Pertanto, l’agevolazione può essere concessa solamente agli investimenti in beni strumentali nuovi per:

  • la creazione di un nuovo stabilimento (inizio nuova attività e creazione nuova attività);
  • l’ampliamento della capacità di uno stabilimento esistente;
  • la diversificazione della produzione di uno stabilimento per ottenere prodotti mai fabbricati precedentemente
  • il cambiamento fondamentale del processo produttivo complessivo di uno stabilimento esistente;
  • la riattivazione di uno stabilimento chiuso e che sarebbe stato chiuso in caso di mancata acquisizione.

Pertanto, l’agevolazione può essere concessa in relazione ai costi sostenuti per effettuare interventi strutturali quali la creazione di un nuovo impianto di ampliamento, la riattivazione e l’ammodernamento di impianti (diversi da quelli infissi al suolo) esistenti, in quanto gli stessi si realizzano attraverso interventi:

  • che aumentano la capacità produttiva degli impianti con l’aggiunta di un nuovo complesso a quello preesistente o con l’aggiunta di nuovi macchinari capaci di dotare il complesso esistente di maggiore capacità produttiva;
  • che riportano in funzione impianti disattivati;
  • di carattere straordinario volti ad un adeguamento tecnologico dell’impianto che consenta di incrementare i livelli di produttività degli impianti.

Sono, altresì, agevolabili:

  • attrezzature industriali e commerciali, attrezzature di laboratorio, nonché equipaggiamenti e ricambi, attrezzature commerciali e di mensa;
  • attrezzatura varia ed utensili, legati al processo produttivo o commerciale dell’impresa;
  • attrezzatura che completa la capacità funzionale di impianti e macchinari, anche se con un più rapido ciclo d’usura.
  • beni immateriali: programmi informatici e brevetti. Sono definiti agevolabili solo se:
    • sono utilizzati esclusivamente presso la struttura produttiva beneficiaria degli aiuti;
    • sono ammortizzabili;
    • sono acquistati da terzi a prezzi di mercato;
    • figurano nell’attivo dell’impresa;
    • permangono nella struttura produttiva beneficiaria degli aiuti per un periodo di almeno cinque anni.

Sono agevolabili, limitatamente alle piccole e medie imprese, le acquisizioni di programmi informatici commisurati alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa nella misura in cui i medesimi programmi siano riferibili a “trasferimenti di tecnologia mediante l’acquisto di diritti di brevetto, licenze, know-how o conoscenze tecniche”.

Per tutte le tipologie d’impresa, sono agevolabili le acquisizioni di brevetti concernenti nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi, per la parte in cui sono utilizzati per l’attività svolta nell’unità produttiva interessata dal programma.

Misura dell’agevolazione

Il credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno 2023 spetta in misure massime differenti a seconda del tipo di impresa che presenta richiesta. Più precisamente gli aiuti si calcolano in riferimento alla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027, determinante ai fini dell’individuazione delle zone per le quali sarà possibile fruire del credito d’imposta in misura maggiorata.

Le percentuali di agevolazione per gli investimenti effettuati dal 01/01/2022 al 31/12/2023 sono le seguenti:

  Piccole imprese Medie imprese Grandi imprese
Importo massimo 3 mln 10 mln 15 mln
Regioni      
Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna, Sicilia 45% 35% 25%
Abruzzo 30% 20% 10%
Molise (beni acquistati fino al 31/12/2021) 30% 20% 10%
Molise (beni acquistati dal 31/12/2022) 45% 35% 25%

Il bonus va calcolato al lordo degli ammortamenti. Per gli investimenti effettuati mediante contratti di locazione finanziaria, si assume il costo sostenuto dal locatore per l’acquisto dei beni e tale costo non comprende le spese di manutenzione.

Entrata in funzione dei beni

Se i beni oggetto dell’agevolazione non entrano in funzione entro il secondo periodo d’imposta successivo a quello della loro acquisizione o ultimazione, il credito d’imposta è rideterminato escludendo dagli investimenti agevolati il costo dei beni non entrati in funzione. Se, entro il quinto periodo d’imposta successivo a quello nel quale sono entrati in funzione, i beni sono dismessi, ceduti a terzi, destinati a finalità estranee all’esercizio dell’impresa ovvero destinati a strutture produttive diverse da quelle che hanno dato diritto all’agevolazione, il credito d’imposta è rideterminato escludendo dagli investimenti agevolati il costo dei beni anzidetti. Per i beni acquisiti in locazione finanziaria, le disposizioni di cui al presente comma si applicano anche se non viene esercitato il riscatto. Il credito d’imposta indebitamente utilizzato rispetto all’importo rideterminato secondo le disposizioni del presente comma è restituito mediante versamento da eseguire entro il termine stabilito per il versamento a saldo dell’imposta sui redditi dovuta per il periodo d’imposta in cui si verificano le ipotesi ivi indicate.

Cumulabilità

Il credito di imposta per il Mezzogiorno è cumulabile con altre agevolazioni fiscali come il credito d’imposta beni strumentali 4.0 e le agevolazioni previste dalla legge Sabatini, limitando la cumulabilità all’intensità di aiuto più elevata consentita dalle pertinenti discipline europee di riferimento.

 

 * Marco Saracino è partner dello Studio Saracino in via Piave 47 a Bitonto

 

                                                  

venerdì 3 Novembre 2023

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